Il momento giusto

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Justin Fennel

«Tu lo stai chiedendo a me.» 

«Evidentemente.» 

«A me.» ribadì, sorpreso. 

«Sì Fennel, a te. Non c'è nessun altro, qui attorno.»

Justin lo squadrò, allibito. «Tu.» 

Scorpius sembrava esasperato. «Hai dei problemi con la lingua? Non mi sto esprimendo correttamente?»

Justin sogghignò, divertito. «Ecco, ora ti riconosco.»

Scorpius alzò un sopracciglio, con l'aria di chi aveva perso definitivamente la pazienza. «Sono felice che tu ti preoccupi della mia salute mentale, Fennel. Ma adesso avrei bisogno di una risposta.» 

Justin allargò le braccia con fare teatrale. «Io non ce l'ho, una risposta.»

Ed era vero. Non era uno stramaledetto wedding planner, o nemmeno il confidente preferito di Lily Potter. Certo, erano ottimi amici, ma questo non presupponeva conversazioni zucchero e miele circa le aspettative per un'ipotetica proposta di matrimonio.

«Come no?!» 

Osservare il volto di Scorpius Malfoy, solitamente pervaso da una gamma di emozioni spazianti tra l'annoiato, il sarcastico o, quando proprio andava bene, il vagamente interessato, era uno spasso. Sembrava completamente atterrito, nonostante cercasse di mantenere il suo consueto distacco.

«Non c'è bisogno di ripetere che non passo le mie serate a pettinare i capelli a Lily e scambiarmi con lei confidenze circa il romanticismo che dovrebbe pervadere le nostre vite, mh?»

Scorpius sembrò battere in ritirata, forse finalmente convinto di quanto fosse assurda la sua richiesta.

«E io come faccio?» 

«Non lo so.» rispose, con lo stesso appassionato slancio con cui quella domanda gli era stata posta.

«Fennel, non mi aiuti.»

«Non ho mai detto di volerlo fare.» 

«Non aiuti nemmeno Lily, però.» puntualizzò Scorpius, piccato, con l'evidente speranza di cogliere nel segno.

«Credo di averla già aiutata abbastanza, in questi anni. Adesso potete tranquillamente sbrigarvela da soli.»

«Fennel.» quel flebile richiamo lo spiazzò per qualche secondo. 

Quando se l'era visto piombare nel suo ufficio, nel bel mezzo di una mattinata di completa noia, aveva semplicemente pensato che Scorpius volesse infastidirlo per ripagarlo di tutte le volte in cui si era messo in mezzo tra lui e Lily, nell'anno precedente. Adesso invece si rendeva conto di quanto lui fosse sinceramente disperato.

«Lily non è una persona così complicata, su queste cose.» si trovò infine a spiegare, sorprendendo anche sé stesso. «Non serve che prepari chissà quale cornice romantica. Basta solo che tu sappia azzeccare il momento giusto.» 

«Il momento giusto.» lo sentì mormorare, dubbioso. 

«Sì, il momento giusto. Tipo quando ti guarda con quegli occhioni da cucciolo inzuppato convinta, chissà perché, che tu sia il suo prode cavaliere.» 

«Il momento giusto.» sentì ancora ripetere Scorpius, che di certo non aveva ascoltato una sola delle sue freddure. «Io ce l'avevo, il momento giusto.» 

«E perché non l'hai sfruttato?» domandò, ingenuamente. 

«Perché... Perché Christina Nott ha visto bene di rompere le acque proprio mentre stavo per fare a Lily la proposta.» 

Justin scoppiò in una risata spontanea, che sfociò poco dopo in un divertimento così profondo e inarrestabile da costringerlo a battere più volte i pugni sulla scrivania, mentre invano cercava di trattenere le lacrime. 

«Quindi da quando Timothy è nato...» soffiò infine, cercando di riprendere fiato. 

«Non ho ancora visto Lily, sì.»

Justin scoccò uno sguardo al calendario, dove le ferie del capo erano state segnate con un rosso così brillante da far quasi male agli occhi. Era una settimana che Harry Potter non si presentava al lavoro, troppo innamorato del suo nipotino per non sfruttare al massimo il congedo che gli era stato proposto. «Credo che a questo punto ti resti solo da appellarti allo spirito caritatevole di Godric.» 

Empatia - Missing MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora