Nel mezzo

285 13 7
                                        

Justin Fennel

A Jess, Lily non piaceva per niente. Se n'era accorto in una frazione di secondo, appena l'aveva vista apparire accanto a suo padre, in uno dei tanti corridoi del Ministero. Lily era tornata e aveva immediatamente monopolizzato l'attenzione di tutti, senza chiederla o nemmeno accorgersene.

Sembrava diversa, nonostante fossero passati solo tre mesi da quando era partita. Come se fosse cresciuta, più consapevole di sé stessa e degli altri. E non era solo un'impressione: ne aveva avuto la certezza quando nell'incrociare il suo sguardo aveva alzato un sopracciglio sarcastica, anche se li dividevano almeno trenta metri.

Supponeva che la sensazione fosse la stessa di coloro che l'avevano riaccolta ad Hogwarts dopo i mesi passati a Durmstrang, che fino a quel momento non aveva mai capito appieno. Quel suo modo di fare alla mano ma sfuggente, gentile ma anche profondamente ironico, era capace di creare un senso di confusione a chi come lui credeva di conoscerla, almeno un po'.

«Quindi la drama queen è tornata definitivamente?» Jess aveva sibilato quelle parole con un astio malcelato, osservando di sottecchi il loro capitano. «Non vorrà mica entrare negli Auror.»

All'immaginare quell'assurda possibilità, Justin scoppiò a ridere. «Non sarebbe proprio da Lily.»

«Perché? La piccola, dolce Lily potrebbe spezzarsi un'unghia durante l'addestramento?»

Justin non aveva nemmeno bisogno di guardarla in faccia per rendersi conto della gelosia di Jess. Su questo, doveva dare ragione proprio ai consigli di un'alticcia Lily. Effettivamente era meno distaccata di quello che voleva dare a vedere.

Le cose con Jess andavano bene, ma lei la sua amicizia con Lily proprio non la capiva. Perché, oltre ad essere più o meno la sua ragazza, Jess era anche una recluta e, cosa nuova per lui, del tutto estranea ai segreti della famiglia Potter. Segreti che fuori dal circolo di parenti e amici intimi, restavano gelosamente custoditi. 

Non c'era voluto molto a capire che, per tutti i suoi compagni di corso, Lily era la bella e stupida figlia del capo, quella che poteva permettersi di non lavorare subito dopo l'uscita da scuola, o di trattare tutti altezzosamente per via della sua indiscutibile fortuna. Una fama che non le rendeva per nulla giustizia, ma che Lily sfruttava per proteggere la sua indipendenza.

Con il tempo avrebbe imparato a cogliere il lato divertente di quella messa in scena, dal modo in cui Lily teneva il mento rivolto verso l'alto o dalla cura con cui si vestiva quando doveva presenziare al Ministero, sempre alla babbana e all'ultima moda. Lily giocava con l'opinione della comunità magica, un po' per divertimento un po' per paura di dover giustificare le stranezze dei suoi poteri. Solo che, per chi come Jess non aveva la percezione di cosa veramente si nascondesse dietro la sua risata squillante, tutta la complessità di quella ragazzina finiva per appiattirsi nell'inconsistente immagine di quello che lei sceglieva di mostrare.

«Ha rilevato Lo Speziale. Starà mettendo a posto tutti i permessi per l'apertura.»

«Sempre che la protezione di papà l'aiuti anche questa volta.»

Justin serrò le labbra, contrariato. Lily si stava dando veramente da fare e aveva preteso che suo padre mettesse il becco in quella faccenda il meno possibile. Al pensare a come doveva sentirsi, esposta alle critiche di tutti, sentiva l'irritazione montargli dentro. Tutti erano in attesa di un suo passo falso, pronti a criticare il suo fallimento. Senza conoscere. Senza sapere.

Avrebbe voluto proteggerla da quella cattiveria, ma la realtà era che non poteva farci niente. «Staremo a vedere.»




Empatia - Missing MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora