24 | 6 | 2029

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Derek Zabini

Non poteva rimanere serio. Non era né umanamente, né magicamente possibile.

Era amico di entrambi, lui. Era stato loro confidente per anni. Aveva ricoperto un ruolo fondamentale in quell'estenuante trattativa che era stata la loro riappacificazione. Per questo, non poteva rimanere impassibile, neanche un solo secondo di più. Nel silenzio generale, dovuto a quell'improvviso colpo di scena, scoppiò in una spontanea, inopportuna e fragorosa risata.

Rose, materializzatasi chissà come accanto a lui, dato che solo un istante prima l'aveva scorta dall'altra parte del salone, gli tirò una gomitata così forte che per un attimo pensò di essersi incrinato una costola.

«Vai così, amore mio. Fagli capire chi comanda.»

Ronald Wealsey evidentemente non si era perso il siparietto, distogliendo l'attenzione dall'avvenimento principale, perché sussultava indecentemente nel tentativo di trattenere la sua ilarità, con gli occhi lucidi per lo sforzo.

Si girò verso la sua novella sposa con espressione indignata, a cui lei rispose con uno sguardo omicida carico di ammonimento, prima che un urlo squarciasse nuovamente quel silenzio catatonico. «James Potter! Se sei uomo porta le chiappe qui e fai il tuo dovere. Altrimenti giuro che non mi rivedi più!» 

Un pallido e tremante James si fece largo tra il capannello di maghi, fino ad arrivare di fronte alla sua infuriata consorte che, con il vestito zuppo e le gambe divaricate, si teneva la pancia come se il bambino dovesse uscire da un momento all'altro.

«Cosa devo fare?» balbettò supplichevole, rivolto più alla madre che a Christina.

Vide la signora Potter scuotere la testa affranta, prima di sillabare: San Mungo

«Ah, certo. Certo. Il San Mungo.» annuì lui, visibilmente sotto shock. «Tieniti forte amore, adesso ci arriviamo.» 

«Vedi di spaccarmi e appena mi riprendo ti spacco tutte le ossa del corpo!» minacciò lei, mentre  il suo sguardo saettava per la stanza, presumibilmente per cercare l'unica persona assente. Anzi, le uniche due, che si stavano precipitando al centro della pista da ballo dopo essere rientrati in tutta fretta dal giardino.

Dove Scorpius, in verità, stava per inginocchiarsi per fare a Lily la proposta di matrimonio. Dove aveva deciso di rischiare tutto, approfittando del ballo degli sposi per non avere pubblico tra i piedi. Dove invece i suoi propositi erano andati a farsi benedire, dopo che l'urlo di Christina aveva sovrastato la musica, mettendo Lily in allarme.

Il coraggio che Scorpius aveva cercato per mesi era svanito così come era arrivato, lasciando con un pugno di mosche ad osservare la ragazza scappare da lui, come sempre. E per quanto Derek si fosse sforzato di non impicciarsi, di essere neutrale, non riusciva a fare a meno di ridere. 

Il volto di Scorpius, stravolto e pallido, era la miglior barzelletta che poteva concludere quella meravigliosa giornata. Perché l'arrivare a sentire lui il turbamento di Lily, poteva significare qualsiasi cosa. 

Nel bene e nel male. Ovviamente.

Empatia - Missing MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora