40- Disperazione e consolazione

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Dopo la litigata corro per i corridoi della scuola.

Giro a destra, sinistra, scendo le scale, tutto questo in automatico essendo abituata da sette anni a raggiungere la mia destinazione.

Dico la parola d'ordine ed entro nella Sala Comune dei Serpeverde.

È sempre rimasta uguale e rimarrà così.

È così fredda ma a me piace.

Abbiamo la vista di sotto al Lago Nero.

Qualche volta dalla finestra vedo delle creature muoversi sotto acqua, sul fondale, é un l'inquietante perché potrebbero osservarci di notte.

Persa dai mie pensieri salgo le Scale del Dormitorio Femminile.

Mi butto sul letto con i pensieri di qualche minuto prima.

Draco non si fida di me.

Può essere che non si sarà mai fidato di me.

Sento come se qualcuno mi avesse pugnalato, proprio dritto al cuore.

I dolori sentimentali sono i peggiori.

Ha ragione James che non sarebbe mai da affezionarsi a qualcuno perché un giorno lo perderai in un modo o nell'altro.

Adesso l'unica persona di cui posso fidarmi e confidare le mie incertezze è il mio amico vampiro.

Blaise non mi parla.

Draco ora mi odia.

Hermione è chissà dove.

Mia madre è nella stessa situazione di Hermione.

A volte odio la mia vita, vorrei porre fine a tutto, fine alla mia esistenza.

Mi farei solo un piacere ma non farei un piacere a chi mi vuole bene, sono poche le persone ma ci sono.

Non vorrei ferirli con la mia morte, gli altri non si meritano quello che soffro io.

Affondo la faccia nel cuscino, prendo la bacchetta e faccio un incantesimo per bloccare la porta della camera così nessuno può entrare.

Sento battere sulla porta e vari incantesimi per aprirla ma chiunque fosse ha lasciato stare vedendo che è impossibile.

Ritorna al silenzio fino a quando sento un urlo di frustrazione dal corridoio, sobbalzo a quel grido poi rimango a rimuginare sulla mia vita.

Non c'è la faccio neanche a piangere, quanto vorrei sfogarmi ma non c'è la faccio proprio.

Ad un tratto sento un ticchettio dalla finestra.

Quella finestra non si può aprire oppure, aprendola, saremmo sommersi dall'acqua del Lago.

Giro la testa e vedo l'ultima cosa che mi sarei immaginata.

Il ragazzo dagli occhi come i mie è sotto acqua.

Inzialmente penso che sia un sogno ma poi mi accorgo che è realtà.

Come mai è qua sotto?!

Voglio farlo entrare ma come?!

Vado contro il vetro della finestra e appoggio i palmi su di esso.

Sento il freddo del vetro contro i mie palmi caldi.

Lui si avvicina ancora di più al vetro.

Voglio farlo entrare.

Voglio farlo entrare.

Voglio farlo entrare in questa benedetta camera!

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