23- Ritorno ad Hogwarts

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"Venite ragazzi! È ora di andare!" urla Narcisa dal piano di sotto.

Il mio baule era già pronto invece quello di Draco era un disastro totale.

"Wingardium Leviosa" dico facendo sollevare il mio baule e scendendo insieme a lui compostamente.

Ero ormai al pian terreno con il mio baule in parte, i genitori di Draco  stavano aspettando loro figlio.

Quanto ci mette?!

"Vado a vedere di lui" dico avviandomi su per le scale.

Sono davanti alla porta socchiusa della camera, la spingo in avanti delicatamente.

Davanti a me trovo un Draco depresso intento a guardarsi il marchio nero.

"Sarà tutto diverso quest'anno" sono le uniche cose che c'è la fa a dire.

Non so trovare una risposta da dargli o digli che ci sono persone che combatteranno contro il male, che secondo me ci sarà una guerra.

Non c'è la faccio a dirgli niente, la sua espressione triste mi toglie tutta la forza che ho in corpo.

"Dobbiamo andare" dico con tono freddo e distaccato.

Lui annuisce e fa lo stesso incantesimo che ho fatto io al  mio baule.
Andiamo al piano di sotto.

Mio padre non si è fatto vivo oggi  e spero di non rivederlo perchè la tentazione di tirargli un pugno su quella sua brutta faccia di serpente ormai mi sovrasta.

I genitori di Draco ci salutano e ci danno gli ultimi abbracci poi prendo il braccio del biondo e ci smatterializiamo alla stazione di King's Cross.

Mi ricordo la prima volta che ci ho messo piede per andare a Hogwarts, ero felissima ma ora la scuola non è più come una volta.

Tra la folla di studenti cerco Hermione.

Chi voglio prendere in giro? Ormai è una ricercata insieme a Potter e a Weasley.

Prego solo che stia bene, se gli succedesse qualcosa giuro che mi pianterei un pugnale nel cuore.

È sempre stata la mai migliore amica, la sola.

Se ero triste mi consolava, se ero allegra potevo parlare con lei di tutto, se ero arrabbiata mi faceva ritorvare un motivo valido per tranquillizarmi.

È stata come una sorella per me, dopo tutto questo spero di vederla ancora.

Io e Draco ci sediamo in uno scompartimento vuoto, una davanti all'altro a osservarci, nessuno fiata.

Con tutta la sua bellezza lo guarderei per ore ma sarebbe piuttosto inquietante quindi distolgo lo sguardo e ammiro il paesaggio fuori dal finestrino.

Ad un tratto sento un rumore dalla carrozza, come un tonfo.

Guardo Draco come de sapesse qualcosa ma lui fa spallucce.

Esco fuori dallo scompartimento e vedo due Mangiamorte che cercano qualcosa.

Un ragazzo di Grifondoro si alza da suo posto. "Non è qua" dice secco.

Cercheranno Harry Potter e i suoi due amici ma non sono così stupidi ad andare ad Hogwarts che è controllata da Voldemort in persona.

Mi si sfinge lo stomaco a ripensare ad Hermione, non c'è la farò a togliermi questo peso.

Mi sorprendo di mio padre, anche lui credo che abbia valutato la possibilità che il soppravisuto non puo essere così stupido.

I Mangiamorte guardano tutti con fare minaccioso e poi uno di loro mi guarda.

"Il Signore Oscuro ti augura una buona permanenza ad Hogwarts" poi scompaiono in una nuvola nera.

Tutti mi guardano sorpresi, altri impauriti, altri mi ammirano...

Bene, così tutta la scuola sà che sono la figlia di Voldemort.

Spero che questa notizia non vada oltre...

Non vorrei che mi definissero un mostro oppure che tutto il mondo magico lo sappia.

Dopo un paio di ore arriviamo ad Hogwarts dove vedo delle creature strane che portano le nostre carrozze.

Sono come dei cavalli ma tutti di un nero stano e sono piuttosto scheletrici.
Da quando sono qua?

"Dimmi che gli vedi anche tu o sanò sto impazzendo" dico guardando il ragazzo che sorride divertito.

"Si, gli vedi anch'io"

"Cosa sono per te?"

"Sono i Thestral, solo chi ha visto morire qualcuno davanti ai proprio occhi può vederli"

Mi riviene in mente quando ho visto la prof di Babbanologia morta sul tavolo.

Mi viene un brivido ma finisce appena Draco mette il suo braccio intorno alla mia vita e mi tira a sè.

La giornata passò tra lo smistamento dei primini che erano terrorizzati da essere in una scuola di Magia oscura.

Dopo cena andiamo nel nostro dormitorio nei sotteranei, ho la stessa stanza degli altri anni.

La stanza con la Parkinson e le altre oche, che gioia...

Appena che mi sono messa una maglia lunga che mana pena mi copre il fondoscheina mi distendo nel letto e mi tiro sù le coperte.

Cerco di addormentarmi ma è impossibile, manca qualcosa, manca qualcuno. Manca Draco.

Negli ultimi mesi estivi ho sempre dormito con lui, mi sento vuota senza di lui accanto a me.

Mi alzo e con passo felpato esco dalla stanza per poi andare nella parte dei dormitori maschili di Serpeverde.

Dopo vari giri apro una porta di una camera.

Dentro ci sono tre persone ma sento solo due respiri regolari, solo due persone stanno dormendo.

Vedo nel buio dei capelli biondo platino, mi dirigo verso un letto.

Il ragazzo alza la testa dal cuscino e mi guarda sorridendo.

"Sofia..." dice ancora un po'intontito.

"Non c'è la faccio a dormire"

Lo vede ghignare nel buio, si sposta lasciando uno spazio sul letto singolo.

"Accomodati"

Mi distendo nello spazio vuoto e mi accocolo a lui.

Sento il suo cuore battere, il suo respiro, il suo profumo, lo sento vicino a me.

Tutto questo me lo ricorderò per sempre, sia da viva che da morta.

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