46- Un obbligo apprezzato

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Dopo aver gustato la cena e aver ignorato i discorsi di mio padre sul mio futuro matrimonio, che secondo lui sarà molto presto, mi alzo in modo composto dalla sedia.

Noto che Malfoy mi sta osservando, intanto che il suo amico continua a parlargli pensando che lo ascolta.

Io rimango impassibile, non sorrido  non gli faccio un cenno, non lo guardo con lo sguardo omicidia che vorrei rivorgergli.

Non faccio niente, è come se lui è trasparente, per fargli più male la tecnica e ignorarlo.

Ignoro il suo sguardo che mi sta consumando e mi rivolgo a James.

"Andiamo sù?" chiedo sistemando il tovagliolo sul tavolo.

Lui annuisce e si alza.

Mi giro verso il Signore Oscuro con sguardo serio.

"Padre, vado al piano di sopra"

"Va bene Sofia, ricorda che la colazione la faremmo tutti assieme come la cena di oggi, alle 9:00"

Io annuisco e cammino decisa verso la porta con dietro il Corvonero.

Dopo aver chiuso la porta della Sala da Pranzo sento delle sedie muoversi dentro, probabilmente anche gli altri stanno uscendo.

~~~~~~

Arrivata in camera mi butto sul letto stremata da quel portamento troppo elegante che ho dovuto tenere durante la cena.

Mi tolgo i tacchi e gli butto dall'altra parte della stanza.

Mi hanno distrutto anche quelle scarpe, i mie poveri piedi....

Qua a casa Malfoy si deve essere eleganti e poi c'è la mia vendetta contro Draco quindi devo essere impeccabile.

Vado in bagno e inizio a stuccarmi.

Sento un bussare sulla porta, senza pensare urlo "avanti!" sempre concentrata sul mio riflesso e sui strati si trucco da togliere.

"Hey, ciao" dice una voce femminile, alzo lo sguardo per vedere la persona attraverso il riflesso.

È Daphne Grengrass, é carina come ragazza, non lo mai considerata essendo un anno più piccola di me.

Se è come la sorella cioè un oca isterica senza speranze può anche andarsene.

Ma io di solito non giudico mai le persone dalla copertina e sopratutto sua sorella è insopportabile forse lei no.

Faccio un sorriso amichevole e mi giro "Ciao Daphne" rispondo semplicemente.

La vedo che si sta torturando le mani in grembo, non capisco perché è così stressata.

Faccio alcuni passi avanti e vedo un espressione di terrore sulla sua faccia.

"Ti serve qualcosa?" chiedo con voce dolce cercando di farla rilassare ma non sembra per niente più tranquilla.

"Ehm, si, cioè no" la guardo un po' confusa da quella frase insensata.

"Cioè, volevo dire, gli altri hanno organizzato un gioco in stanza di Blaise e sei anche tu invitata. Siamo io, te, mia sorella, Draco, Blaise e quel James" dice tutto ad un fiato come se volesse liberarsi di quel peso al più presto.

"Va bene, devo venire in pigiama?"

"Si, credo di si" alza gli occhi verso di me dopo un po' di tempo che si guardava le punte delle scarpe.

Io sorrido cercando di rassicurarla, non capisco se é timida o ha paura di qualcosa.

"Ok...ora vado, ci vediamo tra 15 minuti" dice facendomi un cenno con la mano e uscendo subito dalla stanza.

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