50- Verità nociva

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Siamo solo io e lui in questo teneborso corridoio a guardarci.

Io gli ho appena dichiarato che lo amo.

Non so perché gli ho voluto dire questo, ma sentivo che dovevo superare il mio momento di vendetta e aprire gli occhi per rendermi conto che il ragazzo che amo è proprio lui.

Non Blaise.

Non James.

Lui, un Serpeverde egocentrico che tutto il giorno porta una maschera di ghiaccio per coprire, nascondere le sue emozioni.

Questa maschera funziona con le altre persone ma non con me.

Io vedo che c'è della luce in lui, quella luce che fa ritirare le tenebre.

Adesso sono lì a guardarlo aspettando una sua reazione, qualsiasi cosa.

Voglio sapere quello che pensa, se quello che ho visto in lui é la stessa cosa che prova per me.

Lo sò di averlo visto geloso e che mi voleva ma ora é ancor come prima?

Lo terrorizzato con la mia affermazione?

I suoi occhi di ghiaccio sembrano sciogliersi.

Mi sta scrutando dalla testa ai piedi.

"Io-io..." dice per poi essere interrotto da un richiamo di andare in Sala da Pranzo che servono la colazione.

Ma proprio in questo momento dovevano chiamarci?!

Prima che posso dirgli che possiamo  parlalre dopo lui si è già dileguato nell'ombra.

Sospiro passandomi una mano tra i capelli e vado in Sala.

~~~~~

Come la cena di ieri , la colazione è silenziosa.

Mi prendo una tazza di caffè è immergo un biscotto dentro.

Guardo il bisocotto zuppo e me lo metto in bocca.

Vedo James che continua a osservarmi distogliendo lo sguardo quando incrocio i suoi occhi color smeraldo.

Che sappia quello che ho detto a Draco?

In ogni caso devo parlare anche con il Corvonero.

Anche lui merita la verità.

Sposto il mio sguardo verso il più giovane dei Malfoy.

I nostri sguardi si incatenano come se una forza sovrumana ci obbligasse a guardarci.

Dopo tutto questo finisce perchè lui abbassa la testa osservando con interesse una fetta di pane sul suo piatto.

Ok, non credo che vuole tanto avere contatti con me...

Mio padre non è ancora arrivato, se fosse per me può rimanere in quel posto che è ora a fare qualsiasi cosa sta facendo e che io non saprò mai.

Stufa di quel silenzio mi alzo dalla sedia di scatto quasi facendola cadere a terra.

Tutti mi osservano incuriositi dal mio prossimo movimento non sapendo proprio cosa fare.

Fulmino tutti con lo sguardo ed esco dalla sala con tutti gli occhi puntati su di me.

Ma farsi i cazzi propri, no?!

Non ho più voglia di rimanere in questa casa, devo respirare aria fresca.

Vado con passo deciso verso la porta posteriore della casa che si trova davanti a una distesa erbosa ricoperta di neve.

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