11 fiume

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Kyo:

Dall'acqua si ebbe la vita,e da che cosa si ebbe la fine?
Guardo il cielo pensando dove tu possa essere in questo momento...
Sei dove tutto finiscE...dove le tue sofferenze non possono essere cancellate da un sorriso...dove non posso raggiungerti...a quanto pare Dio se esiste in questo schifoso mondo, sono sicuro che è stato lui ad ostacolarci.
Ho provato molte volte a raggiungerti, ma non ha funzionato.

Una volta con tutto il coraggio che avevo:
ho preso la pistola e ho provato a spararmi alla nuca,un colpo secco e sarei morto. Ho pigiato il grilletto ma la pistola era scarica, un dannato scherzo del destino, una semplice coincidenza o è stato lui a rendere scarica la mia pistola?
Perché io ero sicuro che fosse carica!
Lo so che credi che sia una stupido,effettivamente lo sono,ma che posso farci dopo la tua morte il mio cervello ha smesso di funzionare correttamente ed è come se fossi morto insieme a te.
Quasi quasi inizio a non sapere più quanto faccia 2x2, sai queste mie pessime battute mi confortano, perché non ho perso la mia stupida ironia,che è l'unica a farmi sopravvivere in questo mondo dove non succede mai nulla di speciale, dove rimango fermo ad osservare i giorni, i mesi e gli anni che passano lontano da te.
Ora, mi guardo attorno chiedendomi dove sono, però una parte di me è contenta perché sta succedendo qualcosa di diverso, ma mi sento anche smarrito,io non conosco questo bosco dove mi trovo e non conosco questo fiume.
Forse sono semplicemente impazzito o forse è la mia immaginazione che fa brutti scherzi.
Ti ricordi quand'eravamo piccoli,tutti mi prendevano in giro perchè avevo sempre la testa fra le nuvole,ero un vero sognatore vivevo in un mondo tutto mio,dove la violenza veniva usata solo quand'era necessaria, dopo le botte prese dai nostri compagni del liceo,il mio mondo dei sogni si è distrutto,è così ho imparato a difendermi.
In fondo solo il più forte sopravvive,è questa la triste legge della società nonostante le democrazie e tutte leggi che la gente possa inventarsi,l'unica vera legge che esista è questa.
Ci ho messo fin troppo tempo a capirlo,a capire che le persone oneste sono sempre quelle che ci vanno fottute,e che le persone deboli verranno sempre calpestate.
Credevo che i buoni sarebbero stati premiati e i cattivi puniti,credevo che la vita fosse come le fiabe in cui i buoni vivono felici e contenti, ma da molto tempo ho capito che non è così,i buoni fanno sempre la figura dei fessi e i cattivi se ne approfittano.
E in realtà non esistono buoni e cattivi,abbiamo tutti un pò di cattiveria arretrata dentro di noi, possiamo dire che il demonio alberga dentro l'uomo, perché alla fine per lui sarà sempre più semplice fare la cosa sbagliata anziché quella giusta.
Se mi vedessi in questo momento chissà cosa penseresti?
Che sono il solito Kyo, quello che hai amato, oppure che sono un delinquente come altri che ha perso tutto quello che di umano e di buono aveva da offrire.
Smetto di pensare e mi guardo di nuovo intorno:
Un bosco con fiori appassiti,con alberi dai rami spezzati,il suolo tutto ricoperto di foglie secche, un ambiente molto triste,che sembrava rispecchiare la mia vita,forse quello era l'inferno.
Un posto senza luce,il sole non esisteva e neanche la luna esisteva,niente solo un cielo oscuro, c'era solo unl fiume era bello alla vista,l'acqua era così limpida e trasparente,nell'ammirarla mi venne voglia di berne almeno un sorso,chinai le mie mani verso l'acqua, la raccolsi incosciente di ciò che sarebbe accaduto.
L'acqua era nelle mie mani,l'avevo ammirata così tanto,da consumarla solo con i miei occhi,allora mi decisi a berla, ormai del tutto assettato e desideroso.
Era l'acqua più buona che io avessi mai bevuto,ma tutto ad un tratto iniziai a sentire quel retrogusto sgradevole.
Non sapevo ben definire quel sapore che mi stava quasi uccidendo, osservai l' acqua che mi era rimasta nelle mie mani,era divenuta densa,abbassai gli occhi e la osservai credendo che fosse solo una mia impressione.
Invece era vero,l'acqua era diventata densa e non era più trasparente, ma era di color rosso porpora: era sangue,intimorito da ciò,mi pulì le mani, ma esse rimasero ricoperte di sangue.
Guardai le rive è la mia paura aumentò quando constatai che il fiume che si prospettava dinanzi a me era ricoperto di sangue.
Non sapevo perchè l ' acqua fosse diventato sangue.
in realtà non ci avevo neanche pensato,non riuscivo a pensare a niente,avevo solo paura, avrei voluto scappare da quel luogo, ma ero talmente terrorizzato da non riuscire a muovermi.
Tutto ad un tratto riuscì a muovere le mani e cercai di pulirle asciugandole nei miei vestiti, ma il sangue non si toglieva, erano come le macchie di un pennarello indelebile.
Poi sentì una voce familiare che mi chiamava,proveniva dal fiume, lo guardai c'era una sagoma che camminava tranquillamente sulle rive del fiume.
Conoscevo quella ragazza,quel sorriso non avrei mai potuto dimenticarlo, ma era cambiata tantissimo, il suo splendido corpo era divenuto più gracile di come me lo ricordassi, anche il viso sembrava piuttosto sciupato e rinsecchito,persino nel suo sorriso c'era qualcosa di diverso,sembrava che vi fosse una certa amarezza.
Non volevo credere che fosse Mayko,non poteva certo essere lei,lei era era morta, eppure quell' immagine era così reale,non sembrava essere una delle mie immaginazioni.
"Maiko?"urlai attendendo una risposta da parte sua.
Lei in tutta risposta mi sorrise, questo però era uno dei suoi soliti sorrisi,in cui non c'era alcuna amarezza, rimase ferma nelle rive del fiume,aprì bocca guardandomi senza produrre alcun suono.
Guardai i suoi occhi, erano rossi come il sangue che riflettevano la sua immagine,mi accorsi di questo particolare fin troppo tardi.
I suoi occhi ormai mi controllavano,facevo solo ciò che mi chiedevano,mi dicevano di andare da lei e lo feci con la mente ormai assente, ero come un bambolotto nelle sue mani incapace di intendere e di volere.
Iniziai a percorrere il fiume per raggiungerla,correvo sempre più veloce,ormai arrivato a destinazione,riacquistai il controllo della mia mente.
La guardai intimorito,i suoi occhi mi spaventavano e il suo sorriso era di nuovo cambiato, inoltre indossava un vestito bianco pieno di macchie,erano macchie di sangue.
"bè,che c'è amore?dopo tanto tempo che non ci vediamo,non mi dai neanche un bacio!".pronuncio queste parole in tono maligno, non la riconoscevo più,lei non era la Mayko di cui mi ero innamorato.
I suoi occhi rossi continuavano a fissarmi,le sue labbra rosso sangue erano sempre più vicine alle mie,mi fece un altro di quei sorrisi maligni, poi all'improvviso estrasse una pistola che era nascosta dalla larga manica del suo vestito bianco.
Impugnava con grazia quell oggetto di morte, si era proprio lei, la Mayko di cui ero innamorato, riconoscevo quel portamento, era incredibile, qualunque cosa lei facesse riusciva sempre a farlo con un eleganza fuori dal comune, come se fosse una divinità.
I suoi occhi tornarono castani e scomparse quel sorriso maligno dalla sua bocca,questa volta mi guardava semplicemente con rabbia e disprezzo, cosa avevo fatto di così terribile? Perché mi odiava?
Ero disperato, il mio solo e unico amore, mi odiava e non ne sapevo la ragione, ma avrei tanto voluto saperlo, così urlai chiedendole "Perchè? Perché mi odi?"
Lei senza una risposta mi puntò la pistola contro di me,non ero più di tanto triste del gesto,in fondo era quello che volevo,io volevo morire,e allora perchè dentro di me mi sentivo colmo di malinconia?.
Mayko continuava a fissarmi,poi aprì bocca "io mi chiedo come tu abbia potuto fare una cosa del genere ad una mia amica!"disse lei con disprezzo mentre si decideva a spararmi.
Osservai i suoi occhi e sentii il suo caldo respiro per un' ultima volta, poi fu come rivivere ogni istante della mia vita: la prima volta che baciai la sua bocca e poi tutti quei giorni spensierati da liceale che ormai erano trascorsi e non sarebbero mai più tornati, in quell' istante sentii uno sparo,un solo sparo e una fitta al cuore che mi fece finire a terra in mezzo a quel fiume di sangue.
Stavo annegando, per quanto cercassi di riemergere non ci riuscivo,sentivo il respiro divenire sempre più lieve, mi mancava sempre più ossigeno, così incominciai a nuotare per cercare di tornare in superficie, ma la ferita mi faceva ricadere giù.
Senti un odore di morto e mi guardai intorno per capire da dove provenisse:
vidi degli scheletri sotto l' acqua rossastra, uno indossava una divisa scolastica, era la stessa di Mayko, spaventato spostai con violenza quello scheletro che affondava verso di me.
Dentro la mia testa riecheggiava l' urlo di una ragazza,un lamento fastidioso e poi uno sparo che la fece zittire.
"Mi dispiace,Kyo ma ho dovuto farlo" urlò Mayko piangendo.
Il suo urlo fu così forte che lo udì sotto acqua e scatenò una tempesta che fece sollevare le rive del fiume, così la corrente mi trascinò ancora più in fondo, ormai per me era finita, sarei morto annegato, così esalai il mio ultimo respiro.
Riaprii gli occhi,ero nel mio letto sudato e agitato più che mai, solo in quell' istante capii che era stato solo un terribile incub e pure sembrava tutto così reale,che ne rimasi scioccato tanto da non riprendere più sonno, il letto era tutto bagnato,lo controllai preoccupato, con sollievo costatai che era semplicemente umido di sudore e non di sangue.
Qualcuno aprì la porta della stanza senza neanche bussare,spaventandomi a morte,
mi girai preoccupato avendo sentito la porta che si apriva.
Infilai una mano nella tasca dei miei pantaloni,nella quale c'era la mia pistola, ma era stato un falso allarme,era semplicemente quella ragazza suicida.
"bè che c'è?ti ho per caso spaventato?sei un tipo strano"disse la ragazza non riuscendo a tenere a freno la lingua.
Mi alzai dal letto,stavo andando verso la cucina ma la ragazza in questione mi fermo dicendomi "visto che non hai più voglia di dormire ti dispiacerebbe farmi dormire nel tuo letto?" chiese goffamente.
Ha proprio una bella faccia tosta, pensai guardandola.
"No,non puoi!e tra l'altro te lo sconsiglio visto che è tutto bagnato di sudore!",dopo avergli risposto a tono,me ne andai in cucina seccato,pensavo a quanto ancora avrei dovuto tenermi quella ragazzina dentro casa, mi creavo non pochi problemi psicologici.
Io volevo evitare i problemi ma a quanto pare loro venivano da me o ero io ad attirarli verso di me, dopotutto questo problema era sorto perché io le avevo salvato la vita,fai del bene e male ricevi!
Dentro di me,sentivo che quella ragazzina mi avrebbe procurato solo tante seccature,ma in fondo che potevo fare?
Sbatterla fuori a calci, sarebbe potuta essere un'idea da non escludere oppure farle un buco in testa con la mia pistola,la seconda possibilità avrei preferito escluderla.

Yoko:
Mi svegliai alle 5 del mattino, avevo i reni che mi facevano malissimo e la vescica mi stava per scoppiare, dovevo correre al bagno, era da un bel po' che la trattenevo senza dire niente, ma adesso rischiavo davvero di farmela addosso, così uscì dalla stanza percorrendo il corridoio stretto di quella piccola casa, ma mi scontrai con qualcuno, era il fratello di Kyo che mi guardava sospettoso, "Che ci fai tu sveglia?" Imbarazzata risposi "Ecco io...dovrei andare al bagno...."
Il fratello mi indicò il bagno e aspettò fuori dalla porta, non capivo perché ma mi teneva sotto controllo, anche se non erano dei molestatori, ero certa che nascondessero qualcosa, dopo rientrai nella stanza e vidi Kyo che mi guardava spaventato, dopo riconoscendomi si alzò dal letto senza proferire parola.
Guardavo il suo letto, come se fosse il paradiso terrestre, dopo aver dormito in quel pavimento che puzzava di alcool, così senza pensarci gli chiesi " "visto che non hai più voglia di dormire ti dispiacerebbe farmi dormire nel tuo letto?". "No,non puoi!e tra l'altro te lo sconsiglio visto che è tutto bagnato di sudore!" disse con un tono che non accettava repliche.

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