43 Scuola?

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Yoko:

Kyo mi osservò intensamente, non perdeva di vista nessuno dei movimenti delle mie bacchette, io in quei momenti distoglievo o abbassavo lo sguardo. Dopo un po' prese le sue bacchette usandole nello stesso modo in cui le usavo io, era come se mi stesse imitando.

Che mi stesse prendendo in giro pensai inizialmente, osservando i bocconi piccoli che mangiava con lentezza, però la sua espressione non era derisoria, ma naturale come se volesse farmi credere che lui mangiasse così come me.

Tra una portata e l'altra, Kyo sembrava mi volesse dire qualcosa, ma la sua voce era incerta e finiva sempre per incespicarsi in parole vaghe e sconnesse.

Ad un certo punto si schiarii la voce questa volta sembrava più sicuro di sé, così di colpo richiamò la mia attenzione che si era spostata verso la gente presente in quel ristorante, erano tutti in giacca e cravatta e ben vestiti, mentre io e Kyo con dei semplici jeans e gonna, insomma i vestiti di tutti i giorni, sembravamo due veri scapestrati.

"Senti...Yoko..." disse con un espressione indecifrabile.

Rimasi ferma intenta a scrutarlo con il cuore che mi batteva più forte del dovuto, mentre con la mente tentavo di prevedere le sue parole ancor prima che le dicesse.

Incominciavo ad immaginare a ruota libera chissà quali parole d'amore sarebbero uscite dalla sua bocca, ma non c'era bisogno che si sforzasse tanto, mi bastava un semplice chiarimento sul fatto che stessimo o non stessimo insieme, però allo stesso tempo avevo paura di saperlo, perché avrebbe anche potuto essere un no.

"Volevo chiederti...se il tuo primo bacio è stato con Toshio"disse con un espressione curiosa, mentre mi cadevano le braccia, perché mi ero illusa che mi avrebbe chiesto e detto qualcos'altro.

"Ancora con questa storia!" dissi sospirando seccata, più che altro ero irritata perché avrei preferito sentirmi dire qualcos'altro.

"Che ti costa dirmelo?" mi chiese ancora con quell' espressione di chi sta morendo dalla curiosità di saperlo.

"A dire il vero,non è così semplice perché...prima di tuo fratello, c'è stato Rei ma ci siamo sempre dati baci a stampo, poi con tuo fratello è stata una cosa molto breve..." affermai timidamente e lievemente scocciata, non capivo che importanza potesse avere una cosa del genere se non si chiariva quel punto fondamentale ovvero se stavamo o non stavamo insieme.

"Bene allora si può quasi dire che il tuo primo bacio tu l' abbia dato a me!" disse soddisfatto, in un modo che mi infastidii come se fosse contento di ciò solo per accrescere il suo ego.

"Cos'è un vanto?" chiesi irritata,sopratutto perché non avevo ancora udito le paroline che avevo tanto voluto sentire.

"Si, il vanto di aver baciato soltanto io una ragazza così graziosa"affermò osservando con insistenza il mio viso.

Goffamente lo osservai, chiedendomi se non mi stesse prendendo in giro, mentre il mio cuore batteva forte per quel semplice complimento appena ricevuto.

"Ah, ma avrai conosciuto ragazze molto più belle...tipo quella del negozio alla quale guardavi il sedere..." affermai diffidando del complimento che mi avesse appena fatto.

"Le ho guardato il sedere, ma non l' ho baciata e non l' ho accolta a casa mia e non le ho ceduto il mio letto finendo per ridurmi a dormire per terra per lei..." mi fece notare, provando un certo imbarazzo.

Era strano vederlo imbarazzato, lui uomo esperto e grande che si imbarazzava ad esprimersi con una bamboccia della mia età, mi sorprendeva non poco, poi analizzai accuratamente le sue parole, era come se stesse dicendo quello che avrei voluto sentirmi dire:che io ero speciale in qualche modo per lui, però l' aveva detto in modo differente da come me l'ero immaginato, però non ero di certo disposta ad accontentarmi di quelle semplici parole, puntavo a qualcosa di meglio del ritengo che tu sia una ragazza graziosa, così divenni ostinata e storsi il naso come se non credessi alle sue parole.

Dangerous loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora