23 Rivelazioni

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KYO:

Cercai di tranquillizzare Yoko, che continuava scusarsi con insistenza, che colpe aveva lei? se non la mia stessa colpa di essere stata cresciuta da quell'uomo.
Dopo un po', uscì dalla stanza per parlare in privato con mio fratello e per prendere insieme una decisione insieme, per quanto riguardava Yoko.
Mio fratello pensava ai guai che avrebbe comportato ciò,perchè avevamo rapito la figlia di un politico e quindi ci sarebbero stati molti poliziotti a setacciare le strade e a controllare ogni zona, non pensavo al fatto all' idea che potesse avere con lei un qualche rapporto di parentela.
"I poliziotti controlleranno ogni casa,ogni strada,ogni posto per ritrovarla!"disse lui preoccupato.
"Io non credo proprio!a quell'uomo non importa proprio nulla di me!".rispose Yoko comparendo all' improvviso.
"Ti avevo detto di rimanere nella stanza!" la rimproverai.
"Bè,ma se è finita la notizia sui giornali vuol dire che è interessato a ritrovarti!" rispose Toshio osservandola attentamente, dopo un po' rimase in silenzio, stava riflettendo, dopo un po' rispose dicendo:"Mi è venuta un'idea,noi gli restituiamo la figlia ma gli chiediamo dei soldi in cambio!" parlava come se Yoko non fosse presente, mentre io guardavo la ragazzina che tremava alla sola idea di mio fratello.
"Togliti dalla testa queste idee balzane!"gli risposi.
" e perchè?"mi chiese lui.
"Perchè..." affermai senza riuscire a spiegare la ragione della mia disapprovazione, dopo un po' mi affrettai ad inventarmene una sul momento " bè, potrebbe essere pericoloso!"
Ma in realtà pensavo fosse una cosa disonesta, non volevo farlo, non volevo riportarla alle cure di quel sudicio essere, perché mi faceva troppa pena, inoltre poteva anche essere la mia sorellastra e mi sentivo come se avessi delle responsabilità verso di lei.
"Kio mi sto proprio stancando di queste cazzate!"mi disse lui abbastanza alterato.
"Senti credo sia meglio parlarne in un'altra stanza!"gli risposi.
Ci recammo in salotto, per parlare in privato io cercai di sdrammatizzare un po' la situazione.
"Guarda che incazzandoti così,poi inizierai ad avere problemi al fegato!" dissi cercando di sdrammatizzare.
"Vuoi piantarla con le cazzate o giuro che ti ammazzo!"mi disse lui arrabbiandosi ancor di più.
"Ma calmati un po'!"
"Calmarmi?!Kio ogni volta crei sempre problemi e tocca sempre a me doverli risolvere e adesso che ho trovato la soluzione anche a questo grosso casino!tu mi dici no!"mi rispose nervoso.
"Ma rifletti un attimo!non ti importa il fatto che quella ragazzina potrebbe essere nostra sorella?!ti sembra giusto fare una cosa simile a nostra sorella?"gli domandai.
"E in bè cosa diamine mi frega?!in fondo è solo un legame di sangue,io non la conosco neanche!"disse mio fratello.
"Ma da quant'è che sei diventato così?!"gli chiesi io,stupito da tutto quel che aveva detto.
Sembrava che non gli importasse nulla di quella ragazza e pure spesso le aveva sorriso,sembrava quasi che l'avesse presa in simpatia e invece non le importava nulla di lei, faticavo a credere che quel menefreghismo appartenesse a mio fratello.
"A Kio vuoi saperlo da quant'è che sono diventato così?!sono diventato così per via di quello che è successo prima del tuo incidente!Anche in quell'occasione ho dovuto tirarti fuori dai guai e rimpiango quel che ho fatto per salvarti quel tuo fottutissimo culo!"mi disse lui.
"Non capisco di cosa parli?"gli chiesi incuriosito.
"Certo tu non ricordi!Tu te ne esci pulito da tutto!Non ti sporchi mai le mani!Non vivi ogni devastante giorno,ricordando quel fottutissimo giorno come se fosse oggi!"mi disse lui arrabbiato.
"Non è stata una mia scelta non ricordare!io vorrei ricordare!"gli risposi infuriato-
"E va bene ti accontento subito,dopo aver distrutto il futuro da suora di Mayko,hai abusato di una sua amica di nome Yari con cui eri diventato amico, sapevi che lei provava qualcosa per te e te ne sei approfittato. Poi arriva la parte più bella, il fatidico giorno dell' incidente,Yari aveva raccontato quant'era successo a Mayko, lei non voleva più saperne di te e così ti sei dato all' alcool e Yari preoccupata per te è venuta a casa nostra e tu l'hai uccisa e poi te ne sei uscito ubriaco e hai preso la macchina.
Io e Mayko ci siamo occupati del cadavere di Yari,ci siamo presi di coraggio e l'abbiamo seppellito in un giardino se non l'avessimo fatto,ti avrebbero spedito in riformatorio!"mi racconto mio fratello.
Toshio smise di parlare notando l'angoscia e lo stupore che stavo provando in quel momento.
Non volevo credere alle sue parole,c'erano troppe cose che non mi convincevano.
Perché avrei dovuto approfittare di Yari?Cosa mi importava di lei,io amavo solo Mayko e non avrei mai fatto nulla che potesse farla soffrire.
E poi io non potevo averla uccisa,non avrei potuto farlo,non ne avrei mai avuto la forza e la voglia di farlo e poi Mayko non avrebbe mai seppellito il corpo di Yari,lei non avrebbe mai fatto nulla di questo tipo.
Lei non mi avrebbe coperto le spalle se avessi fatto del male a qualcuno, non lo avrebbe mai fatto,forse si mi amava ma non fino a questo punto fra lei e me c'era pur sempre Dio.
Certe volte ero quasi geloso della sua fede,della sua dedizione verso Dio e spesso mi sentivo quasi in colpa perché a causa mia Mayko rinunciò al suo sogno di diventare suora.
Forse in realtà quello non era nemmeno il suo sogno,ma era il sogno di suo padre,suo padre voleva che si facesse suora e così sin da piccola Mayko fu cresciuta con i diversi principi religiosi.
Doveva essere buona,non doveva fare i capricci e suo padre le raccontava spesso delle storie narrate dalla bibbia, ogni sera glie ne raccontava una e Mayko in un certo senso rimase affascinata dalla figura umile e misericordiosa di Dio.
Così volendo bene al padre e non volendogli mai dare un dispiacere e rimanendo affascinata da Dio,crebbe sempre più in lei la voglia di servire Dio,di aiutare le persone che avevano bisogno,di essere umile e di non cedere alle vendette,alle gelosie e ai molti peccati che percorrevano l'uomo.
Quando però mi vide passeggiare nel corridoio della scuola tutto cambiò,il suo cuore iniziò a battere per me e così per potermi stare un po' più vicino decise di prendere il mio stesso autobus e cercò informazioni su di me e allora scoprì il mio nome.
Poi avevamo avuto la fortuna d'incontrarci in quel bagno,anche se era stato un incontro un po' sconveniente visto che io ero steso a terra e non avevo certo fatto la mia bella figura.
Mayko però sembrava essersi innamorata di questa mia sensibilità,di questa mia incapacità di reagire e di fare del male agli altri e sinceramente non capivo cosa ci fosse di positivo nell'essere deboli.
Per lei colui che era debole in realtà era forte,secondo lei la vera forza era data dal sopportare in silenzio ogni tipo di angheria, che avere la forza reagire.
In tutta franchezza non capì mai questi suoi concetti, però in un certo senso ero affascinato da questo suo modo di vedere le cose.
In quel momento ebbi la sensazione che il mio cuore non avrebbe retto tutto ciò che mi ho fratello mi disse,era come se avessi ricevuto una pugnalata al cuore.
Era come se fosse il mio ultimo giorno di vita,come se il tempo si fosse fermato di colpo ed io fossi tornato a quel giorno.
Stavo iniziando a ricordare qualcosa, alcune scene della mia vita mi tornavano in mente, come uno di quei film già visti che mi ricordavo a malapena.
Il giardino della scuola,questo era lo scenario in cui si svolgeva tutto.
"Mayko!ti prego ascoltami!"il mio tono era quasi sull'orlo della disperazione.
Mayko non parlava, la sua espressione era quella di una persona senza vita come se l'avesse persa di colpo, mi avvicinai a lei,mi guardò con uno sguardo carico di odio.
"Come hai potuto fare una cosa simile a Yari,alla mia amica Yari!"disse Mayko piangendo.
"Mayko non è come pensi,io non l'ho costretta a fare nulla!Ha fatto tutto di sua volontà!"gli risposi-
"Yari non avrebbe mai fatto nulla di simile,lei non mi ha mai tradito a differenza tua!ma sta tranquillo che non la passerai liscia!"disse Mayko con rabbia.
"Mayko questo comportamento non è da te!tu mi hai sempre ascoltato e mi hai sempre creduto!perchè adesso non vuoi credermi?"le chiesi.
"Quello che dici manca di credibilità!e comunque hai ragione questo comportamento non è da me!da quando ti ho conosciuto sono cambiata,adesso sono stanca di non riservare rancore verso i mali che vengono inflitti a me e alle persone a me care!Quindi stai certo che mi vendicherò di quel che hai fatto,ti farò finire in riformatorio o ti ucciderò se sarà necessario!"disse Mayko.
Le sue parole però erano quelle di una persona che stava soffrendo e che diceva ciò solo per rabbia,solo perché in quel momento il dolore era troppo grande da sopportare,ma non perché pensasse veramente ciò che diceva.
Dopo un po' smisi di ricordare e ritornai al presente.
"Kio va tutto bene?senti mi dispiace non avrei dovuto dirtelo in questo modo!"mi disse mio fratello.
"Come cazzo faccio a sentirmi bene dopo quel che mi hai detto!dimmelo!"gli dissi furibondo.
"Kio non prendertela con me!non è colpa mia se hai fatto quel che hai fatto,io solo cercato di aiutarti anzi per quel che mi riguarda ho fatto fin troppo per te!"mi rispose lui alterato.
"Bè nessuno,aveva chiesto il tuo aiuto e di trascinare Mayko in questa orrida storia!"gli risposi io.
"io non ho trascinato nessuno,sei stato tu a trascinarla e non cercare di discolparti,scaricando le tue colpe su di me!"disse lui uscendo dalla stanza.
Non piangevo,sapevo che non aveva senso piangere,sapevo che le lacrime non avrebbero potuto cancellare ciò che era successo.
In quel momento avrei voluto chiedere scusa a Mayko per tutto il dolore che gli avevo recato,per ciò che la costrinsi a fare.
Volevo chiedergli grazie, perché nonostante ciò che avevo fatto,nonostante gli avessi portato via l'unica persona che la capiva e che la stava vicino nei momenti difficili,lei aveva continuato ad amarmi facendo finta che nulla fosse successo.
E quando a scuola si parlò della scomparsa di Yari,le finse di conoscerla solo e semplicemente di vista.
Io non mi ricordavo di lei,ignoravo il fatto di averla uccisa e la mia vita trascorse bene o male tranquilla,nonostante le liti fra i miei genitori, che avvenivano sempre per le stesse ragioni,mia madre tradiva mio padre e lei si lamentava dei problemi economici, fino a che non lo lasciò per un uomo ricco, abbandonando persino i suoi stessi figli. Ma quando mio padre divenne ricco, io e mio fratello decidemmo di scapparcene, dopo ciò che aveva fatto a Toshio, mi rifiutavo di vivere con quell'uomo,da quel momento in poi smisi di considerarlo mio padre, perchè prima lo potevo giustificare perché poteva essere stressato dal troppo lavoro, da mia madre e dalle continue umiliazioni, ma che se la prendesse con mio fratello solo perché non sapeva suonare il pianoforte o per altre capacità che avesse meno di me, non mi sembrava una buona giustificazione, così io e mio fratello non mettemmo più piede in quella casa e lui dopo averci tanto cercato sembrò farsene una ragione e si risposò.
Poi un giorno dopo essere riuscito a trovare una casa dove vivere con mio fratello in tutta tranquillità e aver abbandonato la scuola definitivamente, passeggiai per le strade di Tokyo, ma la mia in realtà non era una passeggiata mattutina, uno Yakuza mi aveva affidato un incarico, era tra i miei primi incarichi, più che altro si trattava di traffici di droga oppure rapimenti, ma a parte questo non uccidevo mai nessuno, rifiutavo incarichi di quel genere, sia perché non ero in grado di fare quel tipo di cose, la polizia mi avrebbe quasi subito scoperto e poi andava contro i miei principi, non mi sarei mai spinto a tanto per guadagnarmi qualche soldo, ma quell' uomo mi ingannò non si trattava di uno Yakuza, ma di un killer professionista che voleva uccidermi, ma nel momento in cui si decise a sparare vidi correre una figura verso di me, era lei, la mia adorata Mayko che correva verso la morte.
In un solo istante la vidi finire per terra, ancora inconsapevole di cosa realmente fosse successo, era lì la mia amata, distesa sull' asfalto, mentre rimanevo immobile ad osservarla realizzando quello che fosse successo, quell' uomo che l' aveva uccisa ne approfittò per scappare.
Trovai per terra un biglietto da visita che apparteneva al padre di Yari,inizialmente non capì, ma adesso mi era tutto chiaro quell'uomo era stato mandato dal padre di Yari per vendicarsi. Non sapevo come ma lui doveva essere al corrente che fossi stato io ad uccidere sua figlia e molto probabilmente uccise Mayko e non me di proposito,perché voleva farmi capire cosa significasse perdere una persona a cui si vuole bene. Ma alcune cose non mi erano chiare, mi chiedevo come avesse potuto prevedere che Mayko fosse venuta in quel posto, in quel momento, e anche lei come mai alle cinque del mattino si trovava in quella stessa strada di Tokyo, sembrava come se nulla fosse stato lasciato al caso.

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