KYO:
"Non avrebbe dovuto farmi l' ipnosi contro il mio volere!" affermai ancora in stato confusionale.
"Signor Kasinshi, lei faceva il difficile, così non ho avuto altra scelta!"
"Ha dei metodi bizzarri...non metterò mai più piede nel suo studio!"
"Sai cosa accomuna noi due?" mi chiese guardandomi attentamente,
"Niente!" affermai pronto andarmene.
"E invece è qui che si sbaglia, tutti e due abbiamo qualcosa da nascondere e qualcosa che rimpiangiamo di aver fatto..."
"Lei chi diamine è?" gli chiesi osservandolo, da quel che sapevo non lo avevo mai visto prima d'ora eppure il suo viso non mi era del tutto sconosciuto.
"Tu chi pensi che io sia?" mi chiese lui osservandomi con un espressione cupa.
"Che cos'è un indovinello?" gli chiesi sarcastico.
"Esattamente, cerca di ricordare,Keitawa Kyo!"
"La smetta di chiamarmi così!" gli urlai contro.
"Sei cresciuto molto, dall' ultima volta che ti ho visto..."
"Non mi ricordo affatto di lei!" replicai.
"Eppure io mi ricordo perfettamente di te, Keitawa Kyo!"
"Adesso basta io me ne vado!" affermai furioso.
"Hai paura non è vero? Paura di quello che potresti ricordare..."
"Non ho paura, mi sto semplicemente stancando di ascoltare le sue stronzate!" affermai pronto ad uscire da quello studio, ma la porta era chiusa a chiave.
Lo psicologo mise in bella mostrò la chiave che teneva in una mano, lo guardai confuso, non capivo quali fossero le sue intenzioni,
"Che cosa vuole da me?" gli chiesi furente.
"Voglio che ti concentri e che ricordi"
Per quanto cercassi di ricordare, non riuscivo a focalizzare il viso di quel' uomo nei miei sbiaditi ricordi, ma lui continuava ad insistere, poi cambiò improvvisamente discorso dicendo"Sai, io avevo una figlia della tua stessa età..."
"Che le è successo?"
"E' morta" disse agitato con lo sguardo fisso su di me.
"Come?" gli chiesi perplesso.
"Il tempo è scaduto!" affermò con foga, improvvisamente non vedeva l' ora di farmene andare via e mi accompagnò sino alla porta.
"Aspetti un momento, volevo chiederle, riguardo quell ' ultima domanda che mi ha fatto io cosa le ho risposto?"
"Mi dispiace, ma ho altri clienti, torni la prossima volta signor Kasinshi!" disse con un sorriso eccessivamente finto.
Me ne andai rimanendo con quel dubbio che mi ossessionava, cosa avevo risposto a quella domanda:" La ami?"cosa potevo mai avergli risposto, per quanto cercassi di ricordare, non lo sapevo, ma scetticamente pensai devo per forza aver detto no, però ho detto di volerci fare sesso, ma ci pensai su dopotutto non era poi così strano che volessi andarci a letto, dopotutto era una bella ragazza e aveva un bel seno e forse era anche frutto di una mia depravazione, eppure altre volte mi era capitato di vedere ragazzine molto più belle e attraenti, che non sembravano neppure delle quattordicenni, ma donne grandi e vissute, con tutto quel trucco sulla faccia e che portavano i tacchi su quei piccoli piedini, ma non mi erano mai piaciute, mentre Yoko per qualche ragione incomprensibile mi attraeva, perché? Dopotutto lei in confronto non era nulla, era soltanto una ragazzina acqua e sapone, poi ci pensai meglio, forse era il il suo seno così prosperoso a renderla desiderabile, ma avevo conosciuto ragazze anche con il seno molto più grande del suo e non mi avevano mai suscitato quel effetto. Ah ma che diamine andavo pensando! Dovevo pensare più che altro a quello strano psicologo, si comportava come se io e lui ci conoscessimo e sapeva troppe cose sul mio conto, poteva avergliele dette Toshio? No, mio fratello non avrebbe mai parlato a degli estranei di quegli avvenimenti o forse aveva usato anche con lui l'ipnosi.
Tornato a casa,parlai con mio fratello, gli chiesi se avesse parlato di me a quello psicologo, lui mi rispose di no e poi mi guardò con un espressione curiosa "Perchè, è successo qualcosa?" mi chiese.
"No, nulla non preoccuparti..." affermai, mentre dentro di me incominciavo ad agitarmi, perché quell'uomo sapeva chi ero e sapeva anche che avevo ucciso qualcuno.
Mio fratello prese a parlare della rapina, ma non lo stavo neppure a sentire, avevo troppe preoccupazioni per la testa, dopo un po' andai nella mia stanza che era apparentemente vuota, c'era molto silenzio,non si sentivano nemmeno i rumori esterni, sembrava non ci fosse nessuno eppure avvertivo una strana presenza eppure ne ero certo nella stanza non c'era nessuno, ma quando mi voltai verso la porta vidì una ragazza, messa di profilo con lo sguardo chino per terra, aveva il viso bianco come la neve,gli occhi e i capelli castani malridotti,il corpo era magrissimo e portava un vestito bianco sporco di sangue, la guardai incredulo e spaventato, era Mayko.
Pensai fosse un sogno,che ciò non poteva essere la realtà, ma allora perchè non mi svegliavo?.
Volevo svegliarmi da quel sogno ma era tutto inutile, allora capì, che quella era la realtà.
"Mayko"dissi io,a fatica pronunciai quel nome.
Lei non mi rispose, continuava a tenere lo sguardo chino sul pavimento, non si mosse nemmeno, era immobile come una statua, poi sentì il rumore della porta aprirsi,nella stanza entrò Yoko.
Io rimasi immobile a guardare Mayko,senza far caso a Yoko,si avvicinò a me,mantenendo delle certe distanze.
"Kio?!"mi chiamò la ragazza insistentemente.
Io non le risposi,ero troppo spaventato per aprire bocca,lei continuò a chiamarmi,ma io non le risposi, era come se la sua voce fosse lontana, dopo smisi di guardare Mayko e mi voltai verso Yoko.
"Che cosa fai?"mi chiese stranita.
"Tu la vedi?"gli chiesi.
"Vedere chi?!"mi chiese sconcertata.
"Quindi tu non la vedi,ma questo non è possibile,lei è qui,io la vedo!"gli risposi alterato.
Yoko mi guardava spaventata,mi guardava come se mi credesse pazzo, così riguardai il punto in cui avevo visto Mayko, ma lei non c'era più,era scomparsa nel nulla.
"Credo di aver avuto un'allucinazione"affermai a bassa voce, parlavo più con me stesso che con Yoko, ma lei udii le mie parole e mi chiese turbata " Vedi ancora qualcosa?"
"No, se ne è andata..." affermai cercando di calmarmi.
"Sai alcuni pensano che non siano allucinazioni, ma che siano gli spiriti dei morti, che decidono di farsi vedere solo da chi desiderano" affermò osservandosi intorno, come se volesse anche lei aver voluto vedere lo spettro di Mayko.
"Solo da chi desiderano?" chiesi perplesso.
"Si, ad esempio dalle persone che hanno amato durante la loro vita..."
"Ah, che stupidaggini" affermai con scetticismo, ma dentro di me stavo riflettendo su quello che mi aveva appena detto.
" Si, forse sono solo stupidaggini...però a me piace crederci, voglio vivere con la speranza di poter vedere almeno per una volta lo spirito di mia madre..." affermò malinconica, continuando a guardarsi intorno.
"Tua madre è morta? Quindi non è quella che sta con Keitawa?" le chiesi per accertarmi del fatto che io e lei non avessimo alcuna parentela.
"No, non lo è...e Keitawa non è neppure il mio vero padre... loro mi hanno adottata"
Aveva risposto come volevo, aveva proprio detto quello che desideravo sapere, chissà perché ma ero sollevato dalla notizia che lei non fosse mia sorella.
"E il tuo padre vero?" le chiesi osservando il suo faccino che era pallido quasi quanto quello dello spettro appena visto.
"Pensavo non ti importasse niente di me..."
"Era soltanto per distrarmi dall' allucinazione appena avuta..." affermai mentendo spudoratamente, non avevo alcuna intenzione di lasciarle notare il mio acceso interesse.
"Mio padre, non lo conosco...per me è come se fosse morto, ha abbandonato mia madre quando era ancora incinta" affermò con freddezza.
"Quindi non ti posso neppure portare dal tuo vero padre..." affermai deluso, ma non ero neppure così costernato da quella risposta.
"Ah, per questo me l' hai chiesto" affermò scoraggiata.
"Sarà meglio, che mangi qualcosa mi sembri troppo pallida!" affermai osservandola.Yoko:
Mi ero appena svegliata e notai che Kio aveva lasciato il letto, non avevo ancora voglia di alzarmi, così rimasi nel letto con gli occhi aperti, stavo pensando alle stranezze di Kio.
Non sapevo che pensare su di lui,si arrabbiava sempre e pure non mi sembrava una persona a cattiva.
Aveva fatto molto per me,mi aveva salvato la vita e se non fosse stato per lui,avrei dovuto girare uno di quei schifosi film porno e poi nonostante mi fossi spogliata non volle farlo. Avevo sempre pensato che tutti gli uomini,pensassero solo al sesso mentre lui sembrava diverso,forse non se l'era sentita per la differenza di età, ma non tutti si sarebbero fatti tanti scrupoli, mi bastava pensare al mio patrigno, lui di certo non se li sarebbe fatti.
Perchè un uomo orribile come lui,mi aveva adottato?.
Spesso me lo chiedevo,non trovando una risposta plausibile,forse per la sola voglia di violentarmi.
Dopo un pò mi alzai dal letto, il fratello di Kio, era stato stranamente gentile, mi aveva preparato la colazione,io lo ringraziai e lui mi sorrise, anche suo fratello era molto strano:Un giorno voleva sbarazzarsi di me e il giorno seguente mi preparava la colazione con il sorriso stampato sulla faccia.
Il fratello di Kyo, dopo la colazione mi disse di venire nella sua stanza, io con un po' di timore, entrai in quella stanza, poi lui mi guardò ridendo "E' la prima volta che decido di violentare una ragazza quindi riuscirai a difenderti non temere!" Rimasi incredula a fissarlo, pronta a scappare e ad urlare, ma lui continuò a ridere dicendo "Stavo scherzando, stavo solo pensando di farti vedere il panorama che si vede su questo balcone..."
Aveva proprio ragione si vedeva davvero un bel panorama, tutti i grattacieli e i palazzi di Tokyo e da un'altra parte si poteva scorgere perfettamente il monte Fuji.
"Ti piace?" mi chiese osservandomi in un modo strano.
"Si..." affermai incerta.
Rimasi lì,per un bel po', anche quando il fratello di Kyo tornò dentro, mi disse che se volevo continuare ad ammirare il panorama potevo benissimo farlo, così restai ad ammirarlo ancora per un po', quando mi decisi a rientrare, incrociai Kyo immobile ed intento ad osservare il nulla nella sua stanza, lo chiamai ripetutamente, ma lui non mi rispose.
La sua espressione era cupa, mi avvicinai a lui,ma non si accorse minimamente di me, poi si voltò dalla mia parte, chiedendomi se vedevo qualcosa,ma cosa avrei dovuto vedere?
Poi ci pensai, forse si trattava di uno spirito, ne avevo sentito parlare a dei ragazzi, dicevano che gli spiriti dei morti scelgono da chi farsi vedere, così gli dissi questa cosa e lui assunse un atteggiamento scettico oppure non voleva crederci. Io invece volevo crederci, dopotutto era il solo modo che avevo per poter vedere ancora per una volta mia madre, ma forse era vero non esistevano,altrimenti avrei già rivisto mia madre e invece niente, poi pensai alla possibilità che non volesse farsi vedere da me per non spaventarmi. Parlai a Kyo del mio desiderio di vedere lo spettro di mia madre, sembrava stupito dal mio discorso forse doveva avermi preso per pazza, dopotutto non avevo i desideri di una ragazzina comune. Poi mi chiese "Perchè tua madre non è la donna che sta con Keitawa?" Così gli spiegai con chiarezza che ero stata adottata e allora mi chiese del mio vero padre, perchè d' improvviso si dimostrava così interessato a me e glie lo chiesi per soddisfare la mia curiosità, anche perchè mi procurava un certo piacere l' idea che nutrisse quest' interesse a conoscermi, ma lui non voleva darmi alcun tipo di soddisfazione e si limitò a darmi una risposta non del tutto soddisfacente, "Era soltanto per distrarmi dall' allucinazione appena avuta..." Nonostante la risposta per nulla appagante gli risposi lo stesso, dicendogli la verità che non sapevo nulla di lui, ma che lo consideravo morto perché aveva abbandonato mia madre quando era ancora incinta di me, poi però pensandoci forse lui neppure era stato messo al corrente di me, dopotutto mio padre doveva essere solo uno dei tanti clienti di mia madre, quindi non aveva più di tanto colpe, lui andava da mia madre solo per sollazzarsi non per generare figli. Kyo dopo un po' disse "Sarà meglio che mangi qualcosa, ti vedo pallida" Mangiai qualcosa soltanto per farlo contento, perché avevo già mangiato ed ero abbastanza sazia.
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Dangerous love
Romance"Da quando lei non c'è più la mia vita è giunta ormai al termine.I suoi splendidi capelli castani, i suoi occhi color cioccolato e il suo viso così delicato che riuscivano a riempirmi di felicità non c' erano più.L'ultima volta che l'ho vista, il su...