KYO:
Yoko era una ragazza che andava controcorrente,i suoi capelli neri erano scompigliati,avevano una piega grottesca che li rendeva gonfi.
Il suo aspetto era diverso da quello che la società ci aveva imposto,lei era solo una sempliciotta. In fin dei conti avevo sempre pensato che la moda fosse banale,mi vestivo come volevo senza dar importanza alla moda o a di quello che potevano pensare gli altri.
In poche parole mi vestivo come un ragazzino,quasi quasi Yoko poteva sembrare più grande di me.
Alla fine uscimmo dal negozio senza comprare un bel niente e la proprietaria in stile rococò mi sorrise, ma non aveva calcolato Yoko che la salutò facendole un sorriso. Io non sorrisi alla proprietaria,la guardai freddamente e uscì. Ormai sembravo odiare le donne,anche se mi attraevano non riuscivo a provare alcun sentimento, il sesso diventava qualcosa di meccanico e per nulla soddisfacente.
Quelle donne mi fissavano,mi guardavano raggianti,era come se provassero qualcosa che io non provavo ormai da tempo.
Da quando Mayko era morta,avevo sovrapposto un muro fra me e gli altri.
Non avrei amato nessun altro,lei era la sola a capirmi,a sapere tutto quello che avevo passato e ad avermi tirato su nei momenti in cui sentivo di non farcela.
Yoko continuava a pedinarmi e in fin dei conti mi abituai alla sua presenza,sembrava quasi che la sua compagnia non mi dispiacesse.
Irrompeva il silenzio che ci sarebbe stato se fossi stato solo e sembrava voler distruggere la barriera che avevo creato fra me e gli altri.
Era come se cercasse in tutti i modi di distruggerla nonostante le difficoltà, ma perché lo stava facendo?
Non riuscivo a concepire ciò che le passava per la testa,era come una di quelle donne che mi ero portato a letto con gli occhi raggianti e speranzosi, ma io distruggevo le loro speranze,distruggevo quegli occhi raggianti facendo intendere che per me quella notte non aveva avuto importanza.
Spegnevo quegli occhi,distruggevo i loro sogni e la loro gioia comportandomi in quel modo,loro finivano per inveirmi contro e una ragazza che non aveva alcun tipo di orgoglio era finita per inginocchiarsi a me e a piangere e a pregarmi di restare con lei.
La ragazza in questione era una psicopatica ma per andarci a letto era apposto,poi quando decisi di scaricarla lei reagì male alla cosa,non era riuscita a sopportarlo e si era inginocchiata a me ma io la respinsi,non mi importava nulla di lei mi dispiaceva il fatto che piangesse ma non c'era altro da fare.
Così lei il giorno seguente si tagliò le vene e tutte le persone che mi conoscevano mi ritennero colpevole della sua morte, io inizialmente non mi sentì in colpa,non era colpa mia se quella ragazza non ci stava con la testa e non sapeva accettare il fatto di essere stata scaricata.
Poi però trovarono una lettera che lei l'aveva scritta per me prima di morire.
Quando lessi quella lettera tutto il mio mondo si capovolse.
"Ciao Kio-san, Questo è un ciao che sta per voler dire addio, abbandono questo mondo,so che non capirai le ragioni,so che penserai che sono solo una pazza che ti sei voluto scopare in un momento di disperazione però per me tu eri qualcosa di più.
Mi bastava un tuo sguardo per stare meglio nonostante la malattia peggiorasse,nonostante continuassi a sentire quelle voci.
Kio-san io ti amavo e non ti odio perciò che hai fatto,non riuscirei mai ad odiarti perché tu mi hai regalato ciò che nessuno è stato in grado di regalarmi.
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Dangerous love
Romansa"Da quando lei non c'è più la mia vita è giunta ormai al termine.I suoi splendidi capelli castani, i suoi occhi color cioccolato e il suo viso così delicato che riuscivano a riempirmi di felicità non c' erano più.L'ultima volta che l'ho vista, il su...