Capitolo 3

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Marta

Alla ragazza dai capelli oro

Sei una visione in cui perdersi.
Torno domani e dopodomani ancora.
Ti conosco ma lo so... tu non ti ricordi di me

Mi conosce? E soprattutto dovrei ricordarmi di lui? Sono confusa e veramente agitata adesso, torna, ha detto che torna, per me.
Dunque Marta calma, troppe informazioni e tutte insieme per giunta, ha dimostrato di conoscere le mie abitudini, si è presentato al bar e per giunta allo stesso orario in cui ci vengo io di solito.
Mi ha seguita? Sarà mica uno stalker? Cacchio però chi non vorrebbe essere seguita, anzi perseguitata da un figaccione del genere, chi?
Senza considerare che si è seduto anche al mio tavolino.

Infilo il mio ritratto dentro la cartellina, non ce la faccio a continuare e ho una smania dentro, al diavolo le pressioni di Fabrizio e Laura.
Non mi resta che tornare a casa e contare i secondi, i minuti, le ore, che mi separano da domani pomeriggio e dal mio stalker preferito.

Per fortuna ha smesso di piovere e il tragitto verso casa sembra così corto, forse è perché sto praticamente correndo e non vedo l'ora di buttarmi nel mio lettone e guardare il soffitto fantasticando sul mio principe azzurro versione stalker.

Il cellulare vibra in borsa, mi ricordo solo adesso di aver impostato la vibrazione dopo aver finito la telefonata con Laura.
Quando capisco di chi si tratta vorrei non aver preso il telefono in mano, potrei tecnicamente far finta di niente ma... la mamma è la mamma.
- Pronto -
- Tesoro finalmente! Non ti fai vedere da una vita e papà ed io siamo così preoccupati per te. Dimmi che verrai presto a trovarci -
Alzo gli occhi al cielo, non so più cosa inventarmi, non abitano neanche così lontano e ho esaurito tutte le scuse possibili ed immaginabili. L'idea di ritrovarmi mia sorella Adele tra i piedi e il mio istinto omicida nei suoi confronti non è ancora del tutto scemato, nonostante siano passati 5 anni dal suo terribile tradimento.
- Lo sai mamma quanto il ritratto che sto facendo mi porti via ore e ore, devo finirlo il prima possibile e... poi ti prometto di venire a trovarvi, lo giuro -
- Oh, una cenetta con il tuo piatto preferito e... Adele, ci sarà anche tua sorella venerdì sera, non la vedi da mesi. Penso ci siano novità in vista e non vede l'ora di incontrarci -
Ecco il mio peggior incubo, Adele e novità nella stessa frase - No mamma, sono anche a dieta lo sai. Cenate pure senza di me e... mi racconterai per telefono, magari... -
- No Marta! Venerdì sera verrai a cena, a casa, alle 8 in punto, guai a te se ci dai buca anche stavolta! -
Ha riagganciato, non ho mai sentito mamma così determinata, stava praticamente urlando. Adesso non ci voglio pensare, non voglio rovinarmi l'attesa, Adele e le sue fantastiche novità possono andare a farsi fottere.

Il bar è immerso nel silenzio, che lo sconosciuto l' abbia affittato per un appuntamento romantico con la sottoscritta?
Il problema è che però di lui non c'è neanche l'ombra, in effetti nel biglietto non c'era scritto un orario ma è più o meno lo stesso orario di ieri.

Prendo coraggio e mi siedo al mio solito tavolino che è anche il suo, cerco di rilassarmi un attimo e di non pensare al sogno erotico che ho avuto stanotte. Sì, perché per ingannare l'attesa mi sono addormentata ancora vestita e penso che non fossero neanche le 10, i suoi capelli lunghi e ondulati mi hanno fatto venir voglia di afferrarli e tirarli.
Mi sono svegliata sudata e ansimante perché la testa del mio amato sconosciuto era esattamente in mezzo alle mie gambe.

- Ti porto il solito vero? - Piero mi riscuote da quell'immagine che mi turba ancora adesso, il suo sorriso impertinente mi dà la conferma di quanto sia diventata rossa come un peperone, ma che figura di...
- Certo certo, grazie Piero! -

Per fortuna che il bar si anima e non mi sento più così al centro dell'attenzione, riesco a bermi la mia cioccolata fumante e il tempo passa, fin troppo in fretta.
Guardo l'orologio, incredibile, un'ora e di lui nessun segnale, sono guardinga e a parte fissare ogni persona che entra ed esce dal bar mi sono messa anche a guardare fuori dalla finestra, semmai lo scorgessi a nascondersi da qualche parte.

Mi sento una povera stupida, raccolgo il mio umore che ormai è finito sotto le scarpe, mi alzo e mi trascino verso la cassa, delusa e profondamente amareggiata.
E dire che mi ero messa anche un vestitino carino e avevo osato con un po' di gloss sulle labbra, a parte la mia solita riga di eye-liner sugli occhi. Ho anche lasciato i capelli sciolti, oggi sono particolarmente vaporosi, li ha definiti oro, la ragazza dai capelli oro ha scritto.

- Lascia stare, offre la casa - anche Piero deve aver intuito il mio stato d'animo e mi sorride salutandomi.
Avrei una voglia di chiedergli qualcosa di più sul mio spasimante sconosciuto, magari con lui si è preso qualche confidenza e potrebbe essermi d'aiuto.
Ci ripenso però, non voglio rendermi oltremodo ridicola e mi avvio finalmente verso l'uscita.

E dire che mi aspetta un pomeriggio all'atelier con Laura e Fabry, potrei distrarmi e lavorando non pensarci fino a stasera, abbiamo diversi lavori da sistemare e finalmente potrei dare una sistemata alla vetrina.
Potrei anche proporre ai miei amici di uscire per una pizza insieme quando stacchiamo, tutto pur di non pensare a lui, a quegli occhi verdi e penetranti, alla cantonata che ho preso, dritta dritta in fronte.

Ma cosa... mi sento strattonare verso un vicolo laterale, non ci ho fatto caso ma non c'è tanta gente in giro, però non sono lontana dal bar, potrei sempre urlare.
- Scusa il ritardo, avevo le prove e non mi sono accorto dell'ora -
Oddio, è lui!

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora