Capitolo 16

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Cristian

Il bar è affollato ma sono riuscito a riservarmi un tavolino in fondo vicino al bagno, saremo un po' appartati ed è quello che ci vuole in questo momento.

Non mi sfuggono le occhiate curiose e le risatine stupide di tre ragazze che continuano a girarsi verso di me e a bisbigliare tra di loro. Mi hanno riconosciuto, il mio gruppo non è certamente famoso ma per chi frequenta il Metz lo è e le mie fan sono tutto fuorché silenziose.

Vorrei che arrivasse subito Marta, anzi vorrei che quelle tre oche si facessero avanti prima che arrivi lei, non voglio incorrere in altri dubbi episodi che potrebbero scaturire la sua gelosia.

Marta è gelosa e questo mi eccita e mi piace da morire, anch'io mi sono scoperto ad esserlo di lei, stamattina lo sguardo ammonitore del suo amico, Fabrizio, mi ha fatto incazzare, la vuole, altro che amicizia.

Nel momento stesso in cui Marta varca la soglia del bar una delle tre ragazzine si alza, le altre la incitano a suon di gomitate, solita sfiga maledetta.

Mi alzo per andare incontro a Marta che ancora non mi ha visto e a metà strada mi levo il dente, come si dice? Via il dente, via il dolore, raggiungo le tre ochette.

Faccio un cenno a Marta che mi guarda stupita, queste tre sottospecie di sanguisughe hanno iniziato a toccarmi da tutte le parti approfittando del mio momento di distrazione. Riesco però a indicare a Marta il nostro tavolo,  due file più indietro e lei lo raggiunge con lo sguardo basso e piuttosto deluso.

- Ragazze sono di fretta, se vi va possiamo farci un selfie poi devo tornare dalla mia ragazza - avete capito? La mia ragazza, mi avvinghiano le mani tastando bene i miei bicipiti e una riesce quasi a baciarmi in bocca.

Per fortuna riesco a tornare al tavolo velocemente e mentre Marta è di spalle intenta a leggere il menù le accarezzo il viso e in un attimo con tutte e due le mani glielo sollevo con suo grande stupore. Ha ancora gli occhi sbarrati mentre prendo pieno possesso della sua bocca e ci infilo la lingua smanioso nel bacio più sensuale e prepotente che le abbia mai dato.

È mia ed è l'unica che voglio, non mi importa di essere in un luogo affollato e di avere gli occhi puntati addosso, soprattutto di quelle tre cretine, non la baciavo da giorni e finalmente posso tornare a respirare.

- Ma sei fuori?! - Marta ha le labbra gonfie e le guance bordeaux ed è troppo sexy in questo momento, se solo sapesse che cosa ho in serbo per lei, dopo.
- Che c'è? Non posso baciare la mia ragazza? -
- Bifolco, non in quel modo e poi... che hai detto? La tua ragazza? -
- Certo! Appurato che non vuoi storie poco serie e che se anche non l'hai ammesso ti sono mancato almeno la metà di quello che tu sei mancata a me... sì stiamo insieme e tu sei a tutti gli effetti la mia ragazza - la sua bocca si apre in una o stupita e proprio in questo momento mi vengono in mente pensieri poco casti e laggiù qualcosa si sta muovendo, mannaggia non riesco a stare fermo sulla sedia.

- Ordiniamo dai - cambio argomento, lei neanche se ne accorge di quello che mi fa ma dopo glielo farò vedere io.
- Magari abbottonati la camicia prima, va - mi accorgo solo adesso che ho tre bottoni aperti, sicuramente una di quelle tre prima, nel tentativo di tastare il mio petto mi ha sbottonato, maledette sanguisughe.
- Gelosa? - non posso fare a meno di stuzzicarla ridendo compiaciuto.
- Macché... scordati però che torni ad assistere a un tuo concerto, non vorrei trovarmi ad ammazzare qualcuna - si concentra poi sul menù sbuffando, è gelosa, sì tremendamente gelosa.

In una mossa veloce e studiata le porto una mano sul ginocchio e non mi fermo, avanzo sempre più in alto arrivando sotto la sua gonna a palloncino, piuttosto vaporosa e molto comoda. - Ehi ma che fai? - mi sussurra Marta fermando la mia mano e riportandomela sul tavolo.
Troppo tardi però, mi sono accorta del suo sorriso malizioso ed eccitato.
- Più tardi bellezza, più tardi - le faccio l'occhiolino, è da quando l'ho vista seduta stamattina, intenta a disegnare che ho fantasticato su quella gonna e a come agilmente poterla tirare su in poche mosse.

- Oh piantala, ho fame e tra un'ora devo tornare in atelier, stamattina qualcuno è passato a distrarmi e non ho concluso un bel niente! -
- Addirittura? -
- Sì, per non parlare poi di tutte le spiegazioni che ho dovuto dare a Laura che non si capacitava del fatto che ti conoscessi e che noi due... -
- scopiamo? -
- Oh smettila Cristian, non bastava quel bacio mozzafiato prima? Abbiamo tutti gli occhi addosso, cambia registro -
- Glielo hai detto quindi? -
- Cosa? -
- Che scopiamo - alza gli occhi al cielo, adoro il suo imbarazzo ma quando siamo a letto insieme viene fuori la vera Marta, focosa e passionale, e tutti i muri intorno a lei si sgretolano, quanto vorrei fosse un po' più disinibita anche al di fuori.
- Sì lo sa, contento? -
- Molto, lo sa anche quel... Fabrizio? -
- Che? Ma no certo che no, perché scusa? -
- Perché ti vuole scopare anche lui e deve starti alla larga -
- Fabry è un amico di vecchia data, che dici? -
- Ho visto come ti guarda ed è tutto fuorché uno sguardo amichevole, quello ti spoglia con gli occhi -
- Basta adesso, smettila, ordiniamo, non ci vedo più dalla fame - sarà?

Riusciamo a distrarci per una buona mezz'ora mangiando di gusto un piatto di pasta e non riesco a credere ai miei occhi, Marta dopo il secondo chiede anche il dolce, è piuttosto minuta e non riesco a capire dove vada a finire tutto quel cibo, mi fa sempre piacere vedere una ragazza mangiare, comunque.
Odio quelle ragazze sempre a dieta, tra un'insalata e una bevanda dietetica, non che abbia avuto delle lunghe frequentazioni in passato però per quel poco che ho visto mi hanno sempre disgustato.

- Che appetito! Spero tu non l'abbia esaurito completamente e soprattutto... spero nella tua agilità - le faccio l'occhiolino e mi alzo in piedi, lei ancora non ha capito e soprattutto non le dò il tempo di realizzare.
La prendo per mano e velocemente ci avviamo verso il bagno, ce n'è uno solo e l'ho tenuto d'occhio per tutto il tempo, è libero adesso.

Entriamo e velocemente lo chiudo a chiave.
- Cristian ma che... -
- Shh... sarà veloce piccola ma estremamente soddisfacente - in pochi secondi le mie mani sono sotto la sua gonna e Marta avvinghia le gambe attorno alla mia vita, la bacio, molto intensamente ed è mia, solo mia.

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora