Capitolo 29

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Cristian

Non so quanto è passato, il tempo scorre come il liquore nel bicchiere che continua a svuotarsi e a riempirsi un'altra volta, sto vaneggiando, le persone intorno a me sembrano fantasmi, non riesco a focalizzarle, ho bevuto troppo ma mi sento così leggero e adoro questa sensazione.

Marta con quello stronzo, ma perché non l'ho ammazzato? Perché? Avevo una tale rabbia, una tale forza in corpo che non ci avrei messo molto ma la sua scopamica si è tanto premurata perché non lo facessi.

Puttana, la odio, mi aveva anche dato le chiavi di casa, per cosa? Per scoprirli a letto insieme e se solo fossi arrivato una mezz'ora dopo li avrei trovati avvinghiati proprio nel letto che per troppo tempo ha testimoniato le nostre notti di passioni.

Puttana, era tutta una farsa anche a Roma, quando il caro Fabry si scopava Laura, anche lei vittima come il sottoscritto della loro tresca. Quasi quasi la chiamo e glielo racconto 'Sai la tua cara amica Marta se la fa con il caro Fabry, che bel triangolo eh? Lavorate anche insieme, potreste sempre fare una cosa a tre'
Rido per non piangere e il numero di Laura neanche ce l'ho, poi sono le due di notte e più che voglia di piangere avrei una gran voglia di vomitare, ho così tanto alcol in circolo.
Il bagno è però troppo lontano e se scendessi dallo sgabello adesso credo che cadrei come un sasso e chi mi soccorrerebbe?
I ragazzi non c'erano quando sono rientrato al Metz, saranno incazzati neri e come darli torto, era una serata magnifica ed io non li ho fatti finire di suonare, non ci pagheranno neanche e chissà, magari non ci permetteranno neanche di suonare più qui.

- Stiamo per chiudere, vuoi che ti chiami un taxi? Non ti reggi in piedi amico - Marco, il barista mi ammonisce e mi sa che in qualche modo devo veramente allontanarmi da qui.
- Non ti preoccupare a lui penso io - alla mia destra si palesa davanti a me una bella bionda e ci metto poco a capire chi è.

Ha ancora quel top striminzito senza il reggiseno e i capezzoli sono sempre in allerta, a vederli da così vicino sembrano sempre più invitanti e poi quel piercing in bella vista.
La ragazza sa il fatto suo perché avvicina quelle labbra carnose al mio orecchio sinistro per sussurrarmi - Vieni da me? - i miei occhi che tengo aperti per miracolo si focalizzano sulle sue labbra ed è proprio in quel momento che la spudorata se le lecca e mi fa notare di avere un altro piercing, proprio nella lingua.

Non faccio passare neanche un secondo in più e la bacio, anzi la divoro, ho voglia di fottere anche solo per sfregio, perché la mia piccola mi ha tradito e l'ha fatto nel profondo, perché io mi fidavo di lei e l'ha fatto con quel pezzo di merda che temevo fin dall'inizio.

- Ehi prendetevi una stanza - ci interrompe Marco.
- Dai, ti porto in macchina - la tipa, di cui non conosco neanche il nome, mi trascina nella sua macchina. Il parcheggio è vuoto ormai e anche se è poco lontano dal locale è completamente immerso nel buio.

Non ho il tempo di sprofondare quasi inerme nel sedile del passeggero che la bionda è su di me, a cavalcioni.
- Non ho voglia di aspettare, ti va una sveltina qui e poi proseguiamo con i preliminari a casa mia? - non ho neanche la forza di risponderle e sorrido come un ebete.
Deve averlo preso come un sì perché inizia a muoversi dannatamente bene su di me, ne ho voglia, perché non voglio più pensare a lei, perché mi ha fatto quasi ribrezzo prima, quel bacio era sporco e non aveva nulla a che vedere con il sapore di Marta, con i suoi baci afrodisiaci.

No, non pensare più a lei e lasciati andare, mi concentro sulle tette della bionda che mi sta offrendo senza problemi, si è appena levata il top e quelle meraviglie sono a pochi centimetri dalla mia bocca. Queste sì che sono un bel paio di tette, mica come quelle minuscole di... Oddio
sto ancora pensando a lei e a quanto mi ha sempre fatto impazzire anche il suo seno.
La tipa mi sta abbassando la cerniera dei pantaloni e non so come stia succedendo veramente, tutto all'improvviso mi risale la bile, tutto lo schifo che ho ingurgitato nelle ultime ore e ho solo il tempo di aprire la portiera e rimettere tutto sull'asfalto.

- Scusa, sono un rottame - dopo mezz'ora, bianco come un cencio ho finalmente terminato il mio exploit e la bionda si è infilata nel sedile del conducente, per fortuna sembra non essersi sporcata, che figura di merda.
- Tranquillo, sarà per un'altra sera. Vieni comunque da me? Potrei comunque darti un buon risveglio domani mattina. - mi accarezza maliziosa il cavallo dei pantaloni.
- Un'altra volta bimba. Adesso portami a casa, ho paura di vomitare un'altra volta - le accarezzo il braccio e lei mette in moto la macchina un po' delusa.

La luce filtra dalla finestra, cazzo ma perché non ho tirato giù le serrande ieri sera.
Mi fanno male le palpebre e se non prendo al più presto una pasticca per questa emicrania che mi sta uccidendo, urlo.
Da quanto non bevevo? Da quanto tempo non mi distruggevo così? Che poi ne è valsa la pena? No, lei non si merita neanche questo.
Dó uno sguardo al cellulare ma è spento, si deve essere scaricato, riesco a metterlo in carica dopo svariati tentativi, sono maldestro, devo avere ancora tanto di quell'alcol in circolo che è meglio stare a letto, oggi non mi muovo di un millimetro.

Ho paura ad alzarmi, e se vomitassi di nuovo? Stanotte sono corso in bagno almeno tre volte dal mio ritorno a casa, non ci posso ancora credere che sono andato in bianco, quella tipa era stratosferica e sarebbe stata quella giusta per dimenticare Marta, aveva tutto al punto giusto e anche una buona dose di intraprendenza, quella sufficiente per scopare e non pentirsene il giorno dopo.

Sono le sei del pomeriggio, cacchio neanche me lo ricordo l'ultima volta che ho dormito per così tante ore. Il cellulare ha una tacca di carica e riesco a scorrere la miriade di messaggi dei ragazzi, Simone ci ha dato dentro di brutto ed è arrivato anche a minacciarmi di estromettermi dal gruppo, cercheranno un altro frontman ha scritto. Ma chi se ne frega, al diavolo la musica, mi sento così uno schifo e di lei... neanche un messaggio.

La stronza si sentirà pure offesa perché ho rovinato il bel faccino del suo trombamico, che schifo.
Tra i messaggi però ce n'è uno da un numero sconosciuto - Non è come sembra, ti devo parlare... Laura - Laura?

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