Capitolo 35

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Cristian

Sono emozionato come un bambino il primo giorno di scuola o forse di più, come... un ragazzo che sta tornando a vivere dopo mesi di convalescenza forzata, l'amore ti può dare tanto ma ti può togliere tutto, è un tale casino.
Non avevo mai provato un tale senso di abbandono e di solitudine, inappetenza e completa emarginazione nei confronti di tutto quello che mi è sempre appartenuto, la musica, il gruppo, la mia vita.

Perché lei non c'era più e ho rischiato di non riaverla indietro, ho rischiato di perdere il mio cuore che avevo appena scoperto poter battere in modo diverso, solo in sua presenza.

Marta mi ha chiamato, Marta sarebbe tornata prima, per me.
Marta che mi ha fatto prendere un infarto quando ha pronunciato quel nome, e come potevo non ricordarmi di quel coglione che l'aveva tradita con la sorella, e ci stava riprovando?
Cristian stai calmo, ricordati non devi assalirla, ha bisogno dei suoi spazi, sta lavorando e... io se me lo ritrovo davanti lo strozzo.

Ok il piano era questo, perché il nuovo Cristian, quello che ha ricominciato a respirare dopo quella benedetta telefonata, ha escogitato un piano che sta miseramente andando in frantumi, fa acqua da tutte le parti.
Io... ma come faccio a mantenere le distanze, a permettere a lei di fare il primo passo, non dormirò nel suo stesso albergo e devo solo sperare lei voglia uscire con me la sera perché non mi è permesso di starle addosso durante la mostra.

Questo non perché me l'abbia chiesto lei, no, è tutta opera di quell'invasata della sua amica, Laura mi ha obbligato a seguire le sue linee guida d'altronde conosce Marta meglio di me e devo esserle riconoscente, lei ha sempre fatto il tifo per me e mi ha telefonato ogni giorno durante la loro permanenza a Madrid.
Mi ha rassicurato in mille modi ma il fatto che ogni sera uscissero per le vie di questa focosa città mi ha al quanto destabilizzato, lo so sono geloso marcio ma non posso farci niente.

Ok il momento è arrivato, devo solo spingere questa enorme porta d'ingresso e sono alla mostra, Dio fa che lei non sia subito all'entrata, devo almeno avere il tempo di abituarmi a lei, se me la trovo davanti e all'improvviso, io... potrei non rispondere del mio istinto, perché quello va per i fatti suoi ed io potrei abbracciarla e baciarla così intensamente da non lasciarla più andare.

C'è un via vai di gente, troppa gente, passeggio tra le sale e sia di lei che di Laura neanche l'ombra, quasi quasi sento la mia spia per capire se proprio oggi hanno deciso di non venire, ma dove sono?

- Ehi... da quanto sei qui? - una mano mi accarezza la spalla destra e non ho il tempo di girarmi e soprattutto di prepararmi che Marta in tutta la sua bellezza e... cacchio che vestito scollato si è messa? Sì la mia Venere è proprio davanti a me.

- Ciao - sorride rilassata e non so se me lo stia immaginando ma sembra così felice di vedermi.
- Ciao - finalmente riesco a spiaccicare una parola e... Marta mi sta tenendo per mano, ha fatto scivolare la sua mano dalla spalla fino ad intrecciare le mie dita alle sue ed io sono rigido come un robot, cosa mi prende?
- Vieni, ti porto a fare un giro, la mostra è grande e se non hai una guida ti puoi perdere - oh, non sai come vorrei perdermi in questo momento ma non nella mostra ma dentro... piantala Cristian, ricordati, le distanze, dalle i suoi tempi!

- Oh no, tu stai lavorando e... sono passato solo per salutarti. Possiamo vederci più tardi, sempre se non sei troppo stanca - ma quanto è dura fingere di non essere più noi, quanto è dura ricominciare tutto da capo quando io e lei eravamo così avanti, così indissolubili.
- Sarai stanco, il viaggio e... va bene, io alloggio al Preciados, tu? -
- Io sono all'hotel Santo Domingo ma non è un problema, vengo io da te, non so... alle 9? -
- Va benissimo, allora... a più tardi - per fortuna non sono l'unico impacciato e ho anche intravisto Laura dietro a una colonna con il pollice in su per rassicurarmi, sto andando alla grande, peccato che me ne debba già andare e ci salutiamo così imbarazzati che non so proprio come potrà andare questa sera.

Alle 9 in punto sono al loro hotel e Laura mi ha già avvertito che ci accompagnerà, odia fare il terzo incomodo ma Marta gliel'ha espressamente richiesto. Io non so se esserne felice perché almeno sarà un ottima scusa per non far vagare le mie mani indisturbate sul corpo morbido di Marta, però boh, forse lei vuole tenere le distanze ed essermi solo amica, ma come potrebbe mai essere? Noi siamo carne e cuore, pelle e anima, non penso riuscirei a non toccarla per un'intera sera.

- Eccoti! - Marta mi viene incontro e... indossa un vestito così microscopico, corto, troppo corto e se fosse sempre uscita così le altre sere?I tacchi poi, alti, vertiginosi, così sexy e se scopro che ha anche le auto reggenti io...
- C'è un ristorante qui vicino che è una bomba, possiamo andarci a piedi, seguitemi - Laura ci sorpassa ed è piuttosto... brilla?
- Ah sì ci siamo state così tante volte, ti piacerà- Marta mi prende sottobraccio e mi guida verso Laura, mi sa che sono io a dover tenere le distanze, ho intravisto i suoi... capezzoli? Cacchio non porta il reggiseno ed io... ho caldo, tanto caldo.

Il ristorante mi sembra più una trattoria ed è piuttosto alla buona, fanno anche musica dal vivo e il proprietario accoglie Laura e Marta con un abbraccio, un po' troppa confidenza per i miei gusti, per fortuna soffermandosi più con Laura che con Marta, posso tornare a respirare.

Al tavolo Laura continua ad intrattenersi con il tipo e finalmente io e Marta possiamo appartarci un po' e forse stare un po' soli, noi e basta.
- Il cibo qua è una favola e non solo, la sangria scende a fiumi e devo dire che... aiuta -
Mi guarda intensamente Marta, è truccata più del solito ed è difficile per me non soffermarmi su quelle labbra così... morbide, da mordere.
- Aiuta a far cosa? - l'atmosfera si è surriscaldata e adesso sono io a guardarla intensamente, e lo so questa cosa del distacco non fa per me e soprattutto non fa per noi.
- Aiuta a sciogliersi - si avvicina di troppi centimetri e il suo naso è a pochi millimetri dal mio.
Non rispondo perché non riesco più a rispondere delle mie azioni, i pantaloni mi tirano inesorabilmente vicino al cavallo, proprio sotto la mia cintura e... mi sembra Marta mi stia accarezzando la caviglia con il suo sensualissimo piede, nudo, senza tacchi ma... forse me lo sto solo immaginando, forse è la mia ennesima fantasia, Dio quanto autoerotismo nelle ultime settimane, quanto avrei bisogno di sentirla, quanto?

Stiamo vagando per le strade di Madrid, Laura è rimasta con il suo spasimante al ristorante e mi ha fatto pure l'occhiolino quando ci ha visti uscire, mi sono sbottonato la camicia, ho caldo, abbiamo bevuto un po', forse un po' troppo.
Arranchiamo insieme senza meta, d'altronde chi se la ricorda la strada verso l'albergo di Marta? Lei ride accanto a me ed è così lasciva, l'ho scoperta più di una volta a fissarmi le labbra e... anche qualcos'altro quando mi sono alzato per uscire.

Dio è tutto così caldo e così fuori controllo
-Marta dobbiamo chiamare un taxi altrimenti non ci arriveremo mai -
Lei acconsente con la testa e si avvicina pericolosamente a me, anzi su di me, improvvisamente mi appoggia le braccia attorno al collo e sento il suo fiato sulla mia bocca - Non voglio tornare in albergo -
- Ma non ci reggiamo in piedi, abbiamo bevuto troppo e... -
- Cristian voglio stare con te, mi sei mancato così tanto -
Ed arriva il bacio, intenso e dolce allo stesso tempo, il nostro secondo primo bacio ed è lei ad aver tolto ogni distanza tra noi, è lei che ha fatto il primo passo.

Si stacca dopo attimi che possono essere stati anche minuti, il tempo è così dilatato quando si tratta di noi.
- Posso venire da te? - mi sussurra all'orecchio ed io non mi controllo più, le sto divorando la bocca e le mani sono dappertutto, dentro e fuori di lei.

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora