Epilogo

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Marta

2 mesi dopo

- Ti assomiglia -
- Ma è talmente un batuffolo... come fai a dirlo?  - Chiara è nata prematura ma si sta riprendendo alla grande.
- Beh ho una foto di te a 5 mesi ed avevi lo stesso sorriso, ridevi sempre da piccola - alzo gli occhi al cielo, Chiara è sempre più spesso a casa di mamma, mia sorella non l'ha praticamente mai allattata e da quando dice di essere in depressione post parto, praticamente da quando la bimba è nata, non fa altro che dormire e poltrire tutto il giorno.

- Marta... perché non me l'hai detto allora? - mamma mi prende la mano, Chiara si è appena addormentata sul suo braccio, so a cosa si riferisce e so che sarebbe arrivato questo momento, prima o poi.
- L'ho voluto rimuovere nel momento stesso in cui è successo, è stato un duro colpo e non volevo ci stessi male anche tu -
Mamma posa Chiara nella culla facendo il più piano possibile e si sposta sul divano, proprio accanto a me e mi prende le mani nelle sue, i suoi occhi sono velati di lacrime ed io faccio fatica a trattenere le mie.
- Marta... la mia bambina dolce e così sensibile, ti sei caricata di un fardello troppo grande per la tua età, quando Adele me l'ha detto quasi non respiravo dal pugno allo stomaco che mi aveva inflitto, tutti quegli anni a vederti spenta e quegli occhi così tristi e assenti. Non ho schiaffeggiato Adele solo perché era al temine della gravidanza ma è cambiata ai miei occhi e non sarà mai più come prima, non avrò più la stessa considerazione nei suoi confronti, non doveva farlo e non doveva farlo a te! -
- È passato mamma, per fortuna ho conosciuto Cristian e... nonostante il nostro percorso difficile ci siamo trovati e lo amo mamma, lui ama me ed è tutto quello che conta  per me, ora-
- Oh tesoro... - mi abbraccia, forte e mi bacia i capelli, non c'è più bisogno di dire altro, c'è tutto il conforto che mi è mancato in questi anni e posso finalmente chiudere con il passato.

Cristian

Tutto a posto, ho ricontrollato per l'ennesima volta e sembra tutto ok, non capisco questa mia agitazione, è Marta, solo la donna che voglio sposare e sul serio questa volta.
Sì Las Vegas è stato un colpo di testa, di Laura per giunta, non smetterò mai di ringraziarla, eravamo di nuovo in un vicolo cieco e non ne saremmo venuti fuori, per l'ennesima volta. Io con le mie bugie e lei con la sua vendetta, troppo orgogliosi e troppo disfattisti, ci saremmo lasciati per l'ennesima volta e invece...
Invece il matrimonio improvvisato e una luna di miele lontano da tutti ha cementato la nostra unione, lei mi ha detto finalmente ti amo e me l'ha gridato così tante volte in tutte le nostre innumerevoli performance sessuali, sì non ci siamo risparmiati neanche nella piscina dell'ultimo piano, al chiaro di luna e gliel'ho dovuta tappare quella boccaccia quando lo ha gridato a squarciagola.

Tra meno di due settimane inizia la tournée, il tour promozionale è andato alla grande e ci sono ottime probabilità che il tour europeo sia un successo, l'album sta andando alla grande e la gente inizia a riconoscermi per strada con il fastidio di Marta che spesso mi salta addosso per marcare il territorio ed io non posso che esserne felice, di lei non ne avrei mai abbastanza. Non verrà in tournée, anche lei sta attraversando un ottimo momento lavorativo, le ordinazioni proseguono e i suoi disegni piacciono a un pubblico sempre più vasto, non importa ci siamo detti e quello che sto per fare la legherà a me ancora di più, le regalo una promessa e un innegabile futuro, insieme.

Le mando un messaggio, sono sotto casa di sua madre, sta per scendere e mi tremano le mani, stringo il volante che è meglio.
- Puntuale eh? - entra in macchina e non le dò il tempo di mettersi la cintura che le prendo il viso tra le mani e la bacio, nell'unico modo che conosco, possessivo e passione, è mia e voglio che se lo ricordi, sempre.
- Mmm che bel modo di salutarmi... allora? Dove mi porti a mangiare? -
- Niente cibo per il momento, soddisferemo un altro tipo di appetito - le faccio l'occhiolino e la vedo agitarsi sul sedile, eccitata al punto giusto.

- Cristian ma dove mi stai portando? - ci stiamo avviando verso la collina e in mezzo a prati e alberi mi fermo vicino a un casolare, tengo a bada l'eccitazione, finalmente sta per succedere.
- Scendi siamo arrivati - Marta lo fa corrugando la fronte, non sa niente, è l'effetto sorpresa che volevo.
Mi segue quando apro il portone e poi il portoncino di casa - Ah prima che me ne dimentico... queste sono tue - le poso tra le dita un mazzo di chiavi e la invito ad entrare accarezzandole la schiena.
- Ma... cosa? -
- È casa nostra Marta, credevi veramente che saremmo rimasti a lungo in quel buco di appartamento? Credevi che avessi permesso alla nostra famiglia di stare in un bilocale in centro? I nostri figli avranno bisogno di spazio, guarda il cortile alle tue spalle e noi avremo bisogno delle nostre sale, da incisione per me e tu per il tuo disegno. Vieni ti faccio fare un giro panoramico -
- No scusa ma... come hai fatto? Da solo? Ma quanto costa? Tu sei... sei pazzo! -
- Oh smettila con tutte queste domande e dimmi... lo vuoi fare sotto o al primo piano? Sul divano o sulla penisola in cucina? -
- Cristian ma che stai dicendo?! - la vedo l'eccitazione crescere nel suo sguardo.
- Oh no piccola, niente sconcerie, non adesso. Mi riferivo a questo - e con le mani tremanti tiro fuori una scatolina dalla tasca del giubbotto di pelle.
- Ok vada per l'entrata... ti avverto mi sento un po' ridicolo ma... - mi inginocchio e la vedo trasalire portandosi le mani sulla bocca, gli occhi lucidi e... cazzo mi sto per mettere a piangere anch'io, maledetto romanticismo.

- Marta... mi vuoi sposare? - faccio scattare l'apertura della scatolina e le infilo l'anello al dito, non so chi stia più tremando tra i due.
- Marta vuoi dire qualcosa? E soprattutto... mi posso alzare? Inizio ad avere male al ginocchio-
I nostri occhi non hanno smesso un attimo di guardarsi e le lacrime scendono copiose sul suo viso - Sì, sì e siiiiiiiiiiiiiii - lo urla mentre mi abbraccia facendomi precipitare per terra, con lei sopra.

- Marta dovrai occuparti tu dei  preparativi perché appena torno dalla tournée voglio trasferirmi qui, con te. Non voglio più aspettare -
- Cristian? - gli esce in un singhiozzo.
- Sì? -
- Ti amo più di ieri e meno di domani, voglio che sia per sempre e.... voglio almeno tre figli e... adesso voglio te, mi porti in braccio fino alla nostra camera da letto? -

Fine

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora