Capitolo 34

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Marta

- Odio la sangria, è ufficiale - Laura sta delirando ancora distesa nel letto, quest'oggi mi toccherà andare da sola alla mostra, non ha le forze per alzarsi ed è meglio così, vomiterebbe per la quinta volta.

Sorrido perché Laura è Laura, la mia amica, nonostante la sua esagerata passione per la sangria e per la Spagna in generale, sono contenta mi abbia accompagnata, che sia qui con me.

Sono passati 15 giorni, Madrid è stupenda e se di giorno la mostra mi assorbe completamente la sera oramai Laura mi ha coinvolta nei suoi bagordi e tra paella e sangria torniamo in albergo spesso ciondolanti ma con un gran sorriso sulle labbra, ma stanotte la mia amica ha decisamente esagerato.
- Marta mi sa che rimango in albergo oggi, ti scoccia? -
- Figurati e stasera cena in albergo, faremo le brave io e te e... niente vino -
- Uffi che pallosa che sei, ammettilo che ci stiamo stra divertendo - mi fa la linguaccia e non posso che sorriderle di rimando, mi sento leggera e finalmente in pace con me stessa. La mostra mi sta regalando tante soddisfazioni e tante conoscenze che mi torneranno utili al mio ritorno a casa.
E forse è anche perché so che qualcuno mi porta nel cuore e mi aspetterà fino al mio ritorno.

- Marta... ehi? Ci sei? Ti sei incantata, ti stavo parlando sai? -
- Dimmi -
- Lo sai chi c'è in giro alla mostra da un paio di giorni, vero? -
E come scordarlo? Alberto.
Non lo vedo da anni e non so che effetto mi farebbe rincontrarlo, forse non mi farebbe né  caldo né freddo o forse, non lo so, comunque potrei non vederlo per niente, la mostra è talmente grande e c'è sempre un via vai.
- Marta promettimi di dirmelo se lo incontri e...  dagli un cazzotto da parte mia -

Laura non sa tutta la storia, sospetta un tradimento alla base della nostra rottura di tanti anni fa, ma non ha mai saputo la triste verità, il tradimento più infido, con mia sorella Adele.
- Tranquilla Laura, tu pensa e riprenderti e ad areare un po' la stanza, la puzza di vomito si sente fin dal corridoio - non aspetto che mi risponda e mi richiudo la porta della nostra camera alle mie spalle.

Madrid è caotica come lo è Roma e il taxi ci mette un sacco di tempo ad arrivare alla mostra, ho un sacco di cose da allestire, ogni giorno ci sono delle migliorie da apportare e i miei disegni sono sempre così in bella vista, mi perdo ogni volta a contemplarli, sono parte di me e ogni volta che ne vendo uno, è come se una parte di me se ne andasse.
- Quella sei tu - una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare.
- Scusa? - mi giro ed è proprio lui, davanti a me, un po' più robusto, capelli più lunghi e sguardo penetrante, è Alberto.

- Ho visto prima i tuoi disegni e poi ho capito che c'eri anche tu alla mostra e non ho resistito all'idea di poterti incontrare e rivedere -
Non so cosa dire, mi rigiro verso i miei disegni e lui si sposta dietro di me, molto vicino, un po' troppo visto che ho il suo alito sul collo.
- Sei migliorata tanto, il tuo tratto, il tuo chiaro scuro e la quasi assenza di colori, sei tu Marta -

Sospiro con ancora la mancanza di parole, dovrei sfuggirgli, dovrei inveire contro di lui, non l'ho fatto allora e non lo farò sicuramente adesso, non provo più niente per Alby, nemmeno la rabbia che mi ha sbriciolato il cuore anni fa.

Alberto si porta davanti a me e mi guarda dritta negli occhi e riesco a sostenere il suo sguardo - Come stai? -
- Bene e tu? - cerco di temporeggiare e inizio ad essere insofferente e a voler porre una certa distanza, quella che c'era tra noi.
- Adesso molto bene, sei sempre bellissima - cerca di sfiorarmi la guancia accarezzandomi ma non glielo permetto.
- Ancora così distante, non ti è bastato lasciarmi senza un motivo valido anni fa? Ho sofferto tanto Marta e non me ne sono mai fatto una ragione -

Sorrido amaramente ed è adesso, che mi interessa veramente poco, che posso infliggergli il colpo di grazia, la mia rivincita.
- Ti dice niente Adele? -
Lo vedo trasalire e meditare - Tua sorella? Oddio ma tu... sapevi? -
- Eh già... vi ho visti, non siete stati così furbi da non farvi beccare eh? -

- Marta ascolta... - cerca di trattenermi per un braccio ma io ho già messo metri di distanza.
- Non ho niente da ascoltare, mi hai  tradita con mia sorella e non provo neanche più rancore nei tuoi riguardi, sono andata avanti e non mi interessa voltarmi indietro -
- Tua sorella mi ha circuito, ero giovane, non posso dire di non aver avuto colpe ma... ha fatto di tutto per tentarmi e conquistarmi, ma io... ho amato sempre e solo te e quando mi hai lasciato mi è caduto il mondo addosso, di lei non me n'è mai fregato niente e non l'ho più vista, te lo giuro. Saremmo stati insieme sì e no 4 volte... sono cresciuto ed io... -

Ritenta un contatto con il mio braccio sinistro ma lo scanso in malo modo - Non è più importante ora, il mio cuore è impegnato e spero tu riesca a trovare una ragazza che sappia  farti battere così tanto il tuo cuore da non pensare ad altre, da non cadere più in tentazione - è rammarico e anche rimorso quello che vedo nei suoi occhi ma io sono già in un'altra sala con il cellulare in mano e Alberto per fortuna non mi sta seguendo.

- Marta sei tu? - non ho chiamato Laura, non è lei che voglio sentire adesso.
- Volevo sentirti -
- Anch'io, stai bene? -
- Ho appena incontrato Alberto -
Pausa, lo so che si ricorda di lui.
- Cristian... lo sai a cosa ho pensato quando ha cercato di avvicinarsi? -
- No - lo sento il suo tono deluso e anche un po' timoroso.
- A te, a quanto non ci sia più spazio per nessun altro nella mia vita, benché meno Alberto -
Lo sento sospirare ma non dice niente. Non ci sentiamo da quella benedetta sera, da quell'abbraccio che mi ha scombussolata dentro.

- Cristian? -
- Mi manchi - mi si scioglie il cuore a quelle parole perché mi manca anche l'aria senza di lui.
- Torno il prossimo mercoledì, posso tornare un po' prima, qui le cose procedono bene e non c'è bisogno che resti oltre -
- Non ce ne sarà bisogno, vengo io da te -

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora