Capitolo 41

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Cristian

Ma quando finisce questo incubo?
Ben quindici ore di volo, quindici! E ne mancano ancora un paio, sarà il primo e l'ultimo volo intercontinentale che farò, lo giuro.
Ma non potevo scommettere su una città più vicina, che so... Amsterdam, è pur sempre una città piena di attrattive soprattutto per noi ragazzi.

Las Vegas tra poco sarà una realtà ed io che sono stato promotore di questo viaggio esplosivo non riesco neanche a godermelo.
Sono lontano da Marta da neanche un giorno e già mi manca terribilmente, non ci posso ancora credere che mi abbia permesso di partire, pensavo mi aggredisse o ancor peggio si incazzasse fino a non parlarmi più, nel peggiore delle ipotesi mi lasciasse.

Invece mi ha fatto parlare, mi ha osservato tutto il tempo come se mi volesse leggere dentro, come se sapesse che c'era dell'altro. Ancora sento il mal di pancia degli ultimi giorni perché non gliel'ho detto un mese prima, no, solo dieci giorni fa e... non le ho raccontato tutto, non potevo.
Ho omesso la parte della scommessa, non ne ho avuto proprio il coraggio e tutta quella feccia degli spettacoli sexy e delle escort, lascio tutto a Simo e Micky, a costo di chiudermi un camera non mi farò tentare.

- Ehi associale... ti rendi conto che tra meno di quattro ore scoperemo come dei ricci e potremo far scorrere litri di champagne sui corpi nudi di queste strafighe?! - Micky mi porge per l'ennesima volta la foto delle tre escort che addirittura ci aspetteranno all'aeroporto, sbuffo per l'ennesima volta e mi volto verso il finestrino, faccio finta di dormire almeno non mi tocca sentire la solita tiritera.
- La rossa si chiama Linda non te lo dimenticare e neanche ci ringrazi che ti abbiamo riservato la più figa tra tutte, ma hai visto che tette? Altro che la tua Marta, cos'ha una seconda scarsa? - Simo inizia a ridere e Micky lo segue ma quando mi alzo di scatto per stracciare la foto e sono a due centimetri dal suo viso tutti e due si ammutoliscono.
- Non devi neanche nominarla, non ti azzardare! -

Mi risiedo e forse è la volta buona che riesco a dormire e chiudo gli occhi pensando al suo corpo su di me, ai suoi capelli e anche alle sue tettine che a me fanno comunque impazzire, Marta.
A Londra siamo stati fermi un paio d'ore e ho provato a chiamarla prima di ripartire ma niente, il telefono era irraggiungibile, c'era la segreteria e ho provato a lasciarle un piccolo messaggio ma mi sono sentito così lontano, così... stronzo. Ma perché non le ho detto della scommessa e soprattutto perché lei non mi ha fatto nessuna domanda?
Ci ha accompagnato all'aeroporto e mi ha detto pure 'divertiti' e poi quando mi stavo avviando al gate e mi sono voltato per salutarla lei era già sparita, è stato strano e... ho un brutto presentimento cazzo, non andrà a finire bene, me lo sento.

Abbiamo appena recuperato i bagagli e c'è un caos infernale all'aeroporto, guardo il quadrante dell'orologio appeso sopra di me che mi ricorda il terribile fuso orario, nove ore in meno, sono le quattro del pomeriggio ma per me è come se fosse l'una di notte e quasi non mi reggo in piedi, benvenuto a Las Vegas Cristian.

- Eccole! - tre ragazze con l'impermeabile e tacchi a spillo hanno un foglio in mano e ognuna di loro ha segnato uno dei nostri nomi e la rossa mi sta guardando e Dio quanto rossetto si è messa sulle labbra? Mi sta squadrando dalla testa ai piedi mentre si morde il labbro inferiore, iniziamo bene.

Una limousine ci attende subito fuori e quando entriamo i vetri sono oscurati, un bel divisorio tra noi e l'autista ci permette di avere una certa intimità e... non promette nulla di buono.
Linda si siede a cavalcioni su di me e fa per aprire l'impermeabile, no non mi dire che è nuda.
Chiudo gli occhi e le richiudo l'impermeabile, non posso guardare, non devo!
- Are you shy? - timido sì sono molto timido Linda e sarà meglio che tu stia ad una distanza di sicurezza. Si risiede davanti a me un po' imbronciata mentre le sue amiche stanno letteralmente mangiando a suon di baci le facce dei miei amici. Che imbarazzo, non sono un puritano ma cacchio non vorranno scopare nel tragitto dall'aeroporto all'hotel?!

Per fortuna arriviamo presto all'hotel Paris, il nostro hotel e non potrei confonderlo con nessun altro, c'è tanto di Tour Eiffel proprio davanti alla piscina, mica tanto più piccola, ma che manie di grandezza hanno questi americani?
Le ragazze iniziano a spogliarsi insieme e sono sbigottito, cavolo non siamo in camera ma a bordo piscina, che intenzioni hanno?

Faccio per allontanarmi quando tutte e tre rivelano un bikini striminzito quando si spogliano e quasi correndo si tuffano in piscina e quei coglioni dei miei amici che le seguono, vestiti, sì si tuffano con i vestiti addosso e dire che non sono ancora ubriachi.
Ne approfitto, la rossa è in acqua con le amiche e a me non resta che andare in camera e riposarmi, il fatto di stare tutti e tre nella stessa camera non sarà il massimo, d'altronde dovevamo risparmiare ma adesso per qualche ora mi voglio godere un po' di pace e di tranquillità.

La camera è una vera e propria suite, ci si perde dentro e i letti sono tre e tutti king size, il frigo bar è ben fornito e c'è una mega vasca idromassaggio in bagno, è un sogno questo.
Mi fermo per spogliarmi, fa un caldo bestia in Nevada e abbasso un po' l'aria condizionata non vorrei prendermi qualcosa.
In boxer vado a riempire la vasca, c'è anche tutto un kit di sali e creme da bagno, altro che riposino, un bagno è quello che ci vuole, con tanta schiuma e quelle bollicine idromassaggio, non vedo l'ora!

Che silenzio, metto un po' di musica soft che si diffonde in tutta la suite, c'è un ottimo impianto dolby surround e mentre mi scolo una semplice birra mi ricordo di andare a chiudere l'acqua, la vasca mi aspetta.
Mi tolgo infretta i boxer e faccio per mettere un piede nella vasca quando... quasi non mi prende un colpo, la rossa, Linda è completamente immersa nell'acqua e... che ci fa qua? Come è entrata?

- Oh don't be shy - quasi mi rimprovera e nel dirlo si sporge verso di me che nel frattempo ho indietreggiato di almeno un passo, non abbastanza però da non vedere le sue tette sode e enormi spuntare dalla vasca ed io che mi sono messo le mani sul pacco per coprire il tutto.

- No... don't... - cerco di esprimermi con un inglese maccheronico ma lei mi ha già trascinato in acqua e siamo tutti e due nudi e completamente immersi nella vasca, Linda attiva l'idromassaggio e la situazione non potrebbe farsi più hot.

No, devo uscire, devo allontanarmi di qua, mi alzo e cerco di recuperare un asciugamano, me ne frego dei richiami della rossa, lei e il suo shy, che resti in vasca io torno in camera a dormire e mi devo chiudere a chiave.

Il tempo di stendermi, ancora con i capelli bagnati che la stanchezza mi fa chiudere gli occhi e mi sembra di sognare quando qualcuno mi strattona il braccio e mi chiama - Cri? Sveglia! Mi senti? -
Mah... è sicuramente un sogno, mi sembrava di aver chiuso la porta, lasciatemi dormire mi viene da urlare.
Richiudo gli occhi ma niente, ancora quelle mani su di me, la rossa non vuole darsi per vinta, che stress.

Riapro gli occhi ma... non è Linda che mi sta chiamando, è Marta e non è sola, c'è anche Laura. Che... che ci fanno qui, a Las Vegas?!

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora