Capitolo 7

3.7K 142 7
                                    

Cristian

- Siediti, cosa ti posso offrire? - Marta è stanca, si regge in piedi a fatica eppure riesce sempre ad essere così ospitale e gentile.
- Eh? No sei tu a sederti, dimmi dove trovo il tutto e ti preparerò la tisana più rilassante della tua vita - non ci prova neanche a controbattere e con pochi gesti mi indica il necessario in dispensa.

Mentre mi siedo proprio davanti a lei i suoi occhi incontrano i miei, sussulta, lo so che effetto ti faccio e devo costringermi a calmare i miei bollenti spiriti, ti vorrei prendere qui, ora, su questo tavolo in cucina.

Se penso a quello che ho rinunciato stasera, Simone ha smesso di chiamarmi solo pochi minuti fa dopo aver tentato di parlarmi da quando ho lasciato il mio gruppo al locale, nel bel mezzo del concerto, proprio mentre il fantomatico manager ci stava raggiungendo.
Anche Michele mi ha guardato con delusione ma è stato più forte di me, quando l'ho vista tremante con quel suo amico così vicino, mi è venuto così naturale proteggerla ed averla tutta per me, lontano da tutto e da tutti.

La tisana deve essere ancora troppo calda perché Marta continua a soffiare dentro la tazza tenendo gli occhi bassi, ha paura di guardarmi, di lasciarsi andare e questa sera è veramente stato tutto così... strano.
Deve riposare, me ne devo andare.
- Ti lascio, hai bisogno di riposare - in pochi secondi mi alzo e mi avvio verso la porta, ho giusto il tempo di infilarmi il giubbotto di pelle, prima di uscire.

Sento il suo fiato sul collo, mi volto e Marta è davanti a me, così pericolosamente vicino a me, sono un tipo istintivo e faccio la cosa che desidero da un sacco di tempo, da ancor prima di averla ritrovata... la bacio.

È tutto così intenso e non c'è niente di innocente, chiedo accesso alle sue labbra e Marta me lo concede smaniosa, le nostre lingue si toccano, si cercano e poi si trovano, avide e così passionali.
Mi mette le braccia al collo ed io mi trattengo, appoggio le mie mani sui suoi fianchi ma Dio solo sa come vorrei farle vagare in altre parti del suo corpo.

Non so quanto tempo passa ma il suo sapore è così invitante che crea assuefazione, dolce, sa di miele, sa di buono.
Ci stacchiamo quasi contemporaneamente, con la stessa necessità di prendere fiato e lei è rossa, febbrile, è una visione.
Sorrido e le lascio un buffetto sulla guancia, mi sento di aver vinto stasera, il primo premio.

- Adesso posso andare, riposati Marta e domani passo a trovarti, voglio sapere chi ti ha ridotto così - sì devo sapere, chiunque l'abbia fatta soffrire in passato dovrà fare i conti con me, adesso.
Non resisto e approfittando del suo momento di smarrimento, starà sicuramente escogitando un modo per eludere la mia curiosità, la bacio un'ultima volta, appoggio solo le labbra sulle sue e scopro mio malgrado che della sua bocca non posso più farne a meno.

Me ne sono andato con una leggerezza nello stomaco e un certo senso di smarrimento, ma cosa ne so io di cotte, innamoramento e quelle cose mielose da commedie romantiche?
Ho voglia di camminare e non abito così lontano da casa di Marta, lascio la macchina qui e mi perdo nei miei pensieri camminando godendomi le stelle e un silenzio quasi surreale.

Rifletto calciando un sassolino e facendo zig zag tra marciapiedi e vialetti laterali, sono mai stato innamorato io? Mai.
Sono pronto ad esserlo adesso? Non lo so.
Ho avuto diverse ragazze, alcune anche molto carine, per una notte e anche per qualche mese, niente di così importante comunque.

Adesso che mi succede? Perché mi sono così preoccupato questa sera? Perché baciarla mi è piaciuto così tanto?
E soprattutto cos'è questa smania di rivederla ancora, di toccarla, di coccolarla e soprattutto che sia mia e mia soltanto?

Non sono mai stato geloso, alcune ragazze sono  state con me e poi con Michele e non è mai stato un problema, quel Fabrizio stasera... ho visto come la guardava e penso Marta sia troppo ingenua, può essere suo amico quanto vuole ma da lei vuole ben altro e non l'avrà, mai.

Arrivo a casa troppo velocemente e non ho ancora voglia di andare a dormire, il bar di Piero potrebbe essere ancora aperto, è sabato ed è quasi l'una.
Allungo il passo e cambio direzione quando due mani calde mi coprono gli occhi e un forte profumo femminile mi invade le narici, è inconfondibile, è di Melania.

- Dov'eri finito? Simone ha dato di matto e si è ubriacato, Michele l'ha portato a casa mentre non riusciva a reggersi in piedi -
- Fatti gli affari tuoi Melly -
- So con chi sei andato via, quella verginella non sarà mai in grado di soddisfare i tuoi bisogni - si passa la lingua sulle labbra la stronza ma non mi fa nessun effetto, non più ormai.

Proseguo e lei è costretta a starmi dietro
- Ci sei stato a letto? - la sua voce è preoccupata e inizia a infastidirmi.
- Melania... non sono affari tuoi! - quasi le urlo e la vedo indietreggiare, finalmente.
- Non venire da me quando quella gatta morta ti farà soffrire, quelle come lei sono tutto fumo e niente arrosto - mi fa il dito medio e se ne va per la sua strada.

Forse ha ragione Melania, forse Marta mi farà soffrire e forse non si rivelerà all'altezza delle mie aspettative ma me la voglio vivere cazzo e fino in fondo.

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora