Marta
Sono in estasi, siamo ancora sdraiati nudi nel mio letto ed è l'una di notte. La cena è stata veloce e quasi superflua perché era il dopocena la parte forte, la parte che mi fa sempre tremare le gambe. L'abbiamo già fatto un certo numero di volte ma ogni volta è sempre diverso ma in meglio. L'ultima è sempre più eccitante di quella prima e fremo all'idea di cosa abbia in mente adesso Cristian.
È esattamente lì, nella mia parte più debole e incontrollata, mi sta baciando dolcemente in mezzo alle gambe da qualcosa come un quarto d'ora almeno e fremo perché non so quale sarà la sua prossima mossa e... mi eccito, di nuovo.
- Allora, parlami un po' di tua madre, cosa mi devo aspettare veramente venerdì sera? - ecco come rovinare il momento, Cristian risale lentamente fino ad avere il suo viso all'altezza del mio, si sorregge sui due gomiti al lato del mio collo e a parte che la sua bocca bollente è a pochi centimetri dalla mia... laggiù c'è qualcosa di consistente, anzi molto consistente che è completamente appoggiato al mio sesso.
Sorride mentre aspetta la mia risposta, mi sta provocando, maledetto, vuole portarmi allo stremo, vuole che sia io a chiedergli di scoparmi ancora, ma non lo farò. Se vuole sfidarmi, eccomi, sono pronta e non perderò.- Allora? Ti sei incantata? E come mai quelle guance rosse? - fa dondolare il bacino sopra di me e lo sento sempre più duro sopra il mio sesso, che tu sia maledetto, trattengo a stento un mugolio di piacere.
- Si chiama Lidia e non è poi così male come madre, è solo invadente, ho più di vent'anni e le ho già detto più di una volta che questo atteggiamento mi fa allontanare e poi... il suo lodare sempre Adele, la super eroina della famiglia, ecco questo me l'ha col tempo quasi fatta odiare. Ci sto alla larga fin quando posso, ecco -Cristian si sposta da sopra di me, finalmente, ma si appiccica al mio lato sinistro e sorretto da un braccio riesce ad iniziare ad accarezzarmi lentamente con l'altro fissandomi con gli occhi lussuriosi, dritti dritti nei miei che non penso siano da meno. Non ha ancora detto niente ma quelle carezze... per fortuna non si concentrano in basso ma... si concentrano sul mio seno, prima quello di destra e poi quello di sinistra, non so come faccia ad amare così tanto le mie tettine ma sembra adorarle, ogni volta non perde l'occasione per accarezzarle, baciarle e quasi torturarle senza sosta.
Ecco che mi sfugge un mugolio piuttosto forte e lui sa che sto cedendo, è una questione di minuti ormai, maledetto, continuo a ripeterlo all'infinito, maledetto te e il giorno che ti ho incontrato in quel bar perché di te, delle tue mani e di qualcos'altro non riesco più a farne a meno ormai.- Perché non gliel'hai mai detto? -
- Cosa?! -
- Del tradimento di tua sorella, avrebbe cambiato le cose, l'avrebbe vista con un'altra luce, avrebbe conosciuto la vera Adele no? -
Dissento con la testa e sospiro - Le sarebbe preso un colpo e anche se mia madre mi sta abbastanza sulle palle le voglio bene e non avrei voluto averla sulla coscienza -
- Ok... e tua sorella? L'avresti dovuta prendere a schiaffi, non puoi esserti tenuta questo segreto così a lungo, non me ne capacito. Sei la parte offesa, ti hanno fatto una tale bastardata e tu che hai fatto? Li hai protetti, capisco il tuo ex ma tua sorella no -
Mi scosto il suo braccio dal mio seno destro e tutta l'eccitazione è come evaporata, mi giro verso il suo lato e siamo di nuovo occhi negli occhi.
- Mia sorella sapeva che avevo capito, la conosco così bene e il fatto che non mi abbia mai chiesto scusa e che, anzi, abbia continuato a comportarsi da prima donna e da sorella stronza mi ha fatto accantonare l'idea di prenderla a schiaffi e chiarire una volta per tutte.
È sempre la mia sorella più grande, nonostante tutto ho sempre avuto delle aspettative nei suoi riguardi e mi ha delusa in un tale modo che... ho chiuso con lei, la sopporto, so che dovrò continuare a vederla per il resto dei miei giorni e tra poco divento anche zia ma... niente di più-Cristian è scettico, so quello che sta facendo, mi accarezza la guancia ed è amorevole con me, gli faccio pena e detesto questa situazione, ho messo su una corazza e dei muri così alti che non si deve preoccupare, niente può più scalfirmi, non quella stronza, poco ma sicuro.
Cerco di portare la sua attenzione su qualcos'altro e in una mossa veloce che non è sicuramente da me, prendo l'iniziativa e salgo a cavalcioni su di lui. I suoi occhi tornano ad essere affamati ed eccitati, odio vedere la preoccupazione nei suoi bellissimi occhi verdi, non la voglio per me.
- Cosa stai facendo signorina? -
- Quello che cercavi di fare tu fino a un momento prima di iniziare a parlare di cose troppo serie per i miei gusti - sono io a sorridergli maliziosa questa volta.- Ah sì? Beh adesso andiamo a fare una doccia, tanto per cominciare. Siamo ancora per così dire... sporchi da quello che abbiamo fatto prima per ricominciare alla grande e chissà che non succeda qualcosa anche là dentro - indica il bagno e in un gesto fulmineo si alza in piedi reggendomi, riesco così ad avvinghiare le mie gambe attorno ai suoi glutei così sodi e a sorreggermi sulle sue spalle, così larghe.
Sembro un fuscello sulle sue mani, mi tiene ben stretto il sedere con i suoi palmi possenti e riesce anche ad abbassarsi per prendere un preservativo dal comodino - Eh no quello non serve - lo faccio volare per terra e vedo il suo sguardo accigliato - Ma se sotto la doccia volessimo... -
- Prendo la pillola mio caro e inizio a fidarmi di te... possiamo farlo senza - gli sussurro quelle ultime parole all'orecchio e lo sento irrigidirsi sotto di me.
- Così mi uccidi, veramente lo vuoi fare senza protezione? - è così buffo adesso, sembra un bambino alla vigilia di Natale, quando sa che starà per scartare il regalo che tanto aspettava.Prendo coraggio e abbasso la mano destra fra i nostri corpi e so di essere già abbastanza eccitata, faccio entrare il suo sesso nel mio in un movimento fluido e mi sbilancio in modo da farlo cadere sul letto dietro di noi - Alla doccia ci pensiamo dopo, ti va? -
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AMAMI se ci riesci
Literatura Kobieca(COMPLETA) Marta e Cristian si incontrano quasi per caso in una caffetteria, dove Marta si rifugia spesso per trovare la giusta ispirazione nel disegnare i suoi amati ritratti. Quasi, sì, perché Cristian è da un po' che la osserva da lontano e non è...