Capitolo 14

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Marta

Saliamo in macchina e mi maledico, anzi lo maledico, per essere troppo lontana dal centro, la zona non è molto rassicurante, altrimenti avrei aspettato un autobus e sarei tornata a casa da sola. Ho anche pensato di farmi venire a prendere da Fabrizio pur di non star da sola con lui.

Cristian mette in moto e non ha il coraggio di intavolare nessun tipo di conversazione, e gli conviene. Per fortuna le prove non sono andate per le lunghe, quella troietta dopo aver innescato la bomba mi è stata a dovuta distanza e non mi ha neanche salutata, se n'è andata prima di tutti.

Michele mi sta simpatico, è solare e mi ha fatta sentire il più possibile a mio agio tra una canzone e l'altra, chiedendomi qualche opinione e facendomi anche sorridere. Simone è scorbutico, sembra addirittura geloso, non so ancora di chi ma è a dir poco antipatico.
Cristian ha perso mille punti, pensava di farmi una bella sorpresa invece qualcun altro l'ha fatta a lui e purtroppo anche a me.

Ha lo sguardo concentrato mentre guida e con la coda dell'occhio intravedo un broncio sulle sue labbra, quanto mi odio, nonostante la rabbia nei suoi confronti in questo momento gliele morderei e bacerei fino a farle sanguinare.
Mi piace da morire e non ci posso fare niente.

Arriviamo sotto casa mia, finalmente, è stato un viaggio piuttosto lungo e fin troppo silenzioso.
- Beh io vado - tocca a me pronunciare una sottospecie di saluto, dovrei anche ringraziarlo?
Sfilo la cintura di sicurezza e mi accingo ad aprire la portiera della macchina quando un rumore di chiusura centralizzata mi fa voltare verso Cristian, mi sta chiudendo dentro?

Il suo sguardo è su di me, questa volta è lui a sfilarsi la cintura e a voltarsi completamente verso di me, è preoccupato, amareggiato e per la prima volta lo vedo impacciato e completamente a disagio.
- Non so cosa ti abbia detto ma dalla faccia che hai fatto, penso nulla di buono. Io e lei abbiamo scopato in passato e anche diverse volte, ma è passato. Non mi interessa più, pensavo si fosse concentrata su Michele ultimamente è che si fosse tolta quella stupida ossessione che ha per me -

- Michele? È un'abitudine la vostra di passarvi le conquiste tra i vari componenti del gruppo? Meno male che siete solo in tre, altrimenti... -
Cristian alza gli occhi al cielo - Lo so che può sembrare assurdo dall'esterno ma Melly è sempre stata speciale per noi, ci ha accompagnato e seguito ovunque ed è difficile escluderla adesso ma... le parlerò, se non ha interesse che per Michele la costringerò a non partecipare più alle prove e a stare alla larga da me, da te, da noi -
Ci indica mentre finisce di parlare ma la mia mente si è fermata alla parola speciale e a quanto lei conti per lui, per loro.

- Aprimi, devo scendere - non voglio rimanere un attimo in più qua dentro.
- Prima dimmi cosa ti ha detto, lo possiamo superare Marta. Non voglio perderti ancora prima di aver iniziato con te -
- Iniziato cosa? -
- Noi... - ci indica di nuovo ma non lo faccio finire.
- Senti Cristian, non so cosa ti ti sia messo in testa. Abbiamo passato dei bei momenti insieme, ma proprio perché siamo all'inizio, come hai detto tu, dobbiamo finirla qui. Tu non sei fatto per le relazioni stabili, tra concerti, fan urlanti e quella... Melly ti stancheresti presto di me. Ed io... non ho bisogno di niente di serio, mi sono aperta con te e sai del mio passato, voglio continuare a vivere tranquillamente, senza complicazioni -

Cristian fa scattare la chiusura centralizzata e si gira mettendo in moto la macchina, lo so che dovrei scendere, dovrei scappare a gambe levate. So di averlo ferito ed era quello che volevo, volevo ripagarlo con la stessa moneta, mi sono sentita così ferita dalle parole di quella cretina.

- Hai ancora qualcos'altro da dire o puoi scendere? Devo andare, ho da fare - continua a non guardarmi e allora... afferro la borsa e mestamente scendo.
Sento la macchina ripartire sgommando dietro di me e mi massaggio il collo, mi sento stanca e incredibilmente frustrata.

- Si è spogliato davanti ai tuoi occhi vero? E hai pensato lo facesse per te? Lo fa con tutte, è una sua mania di protagonismo e scommetto che si è anche infilato il preservativo guardandoti negli occhi. Cristian è di tutte e non è di nessuna. Tienilo bene a mente -

Ho fermato le lacrime che stavano minacciando di uscire in quel momento, avrei voluto girarmi e tirarle un pugno in pieno viso, ero gelosa ed ero anche incazzata con Cristian che nel momento stesso in cui ha notato il mio cambiamento di umore ha abbassato lo sguardo colpevole.
Ma io non sono combattiva, l'avrei dovuto fare anni fa ed allora ne avrei avuto ancora più il diritto, avrei dovuto entrare in quella maledetta camera e inveire contro mia sorella e il mio ex, invece... ho insabbiato il tutto, sono scappata.
Mi odio perché mi vorrei diversa, più sicura di me, più conscia delle mie capacità, mi piacerebbe saper amare e soprattutto crederci nell'amore, finalmente.

E riflettendoci adesso, mentre sono da sola, protetta dalle mura di casa mi accorgo che è proprio così che mi sento con Cristian, non mi sono nessuna ma una delle tante sì, Cristian mi aveva fatto sentire così importante, anche solo per poco, mi ero aperta a lui fino a raccontargli del mio spinoso passato. Fa male e non è vero che eravamo all'inizio, io ero già avanti, fin troppo avanti.

AMAMI se ci riesciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora