I ~ I cliché no

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La palla schizza a velocità incredibile lontano da me e Jasmine, lisciando per un pelo una ragazza che ha avuto l'ardire di entrare nella sua traiettoria.

Dopo che l'espressione di Jasmine distruggere ogni mia speranza sul fatto che andrà lei a recuperare la palla, mi dirigo a passo svelto verso di questa, che è finita dalla parte opposta della palestra.

Sibilando imprecazioni in aramaico (come se lo sapessi), mi chino a raccogliere il pallone proprio mentre questo viene alzato da uno sconosciuto,ed io mi ritrovo a fissare con occhi spalancati il belloccio di turno.

Eric Falcinelli, ovviamente so il suo nome.
Capitano della squadra di pallavolo della scuola, e colui che ci fa vincere il torneo da quattro anni a questa parte.

Ah, è anche il cliché dei cliché: biondo, occhi azzurri, addominali scolpiti, sedere perfetto.
Le ragazze gli sbavano dietro da sempre, ovviamente.

-Ehi, è tua?-

Ecco, ha anche una bella voce.
Sì, esatto.
Peggio di lui non c'è nessuno.

-Sì.- scandisco, afferrando la palla e facendo dietro front per poi tornare da Jasmine, che mi aspetta con bocca spalancata.

-Era Eric Falcinelli quello?- domanda.

Annuisco.

Be',che posso dire.
È un gran pezzo di manzo, ma è troppo banale per piacermi in senso romantico.

-Elsa.-

-Dimmi.-

-Hai fatto colpo.-

-Cosa?-

-Ti sta fissando.-

-Ma chi?-

-Falcinelli.-

I miei occhi si spalancano di volontà loro, mentre azzardo un'occhiata alle mie spalle, dove noto, dopotutto, Eric Falcinelli che mi fissa.

Oh, no.
I cliché no, vi prego.

-Oh,no.- sibilo, stringendo la palla.

Jasmine ha un sorriso che si estende da orecchio a orecchio, e mi strappa il pallone dalle mani per poi lanciarlo.

Ecco, io a volte penso di odiarla.
Non ha forse lanciato apposta il pallone contro Falcinelli?
E non è forse un'espressione colpevole quella che ha dipinta in faccia?
Oh, sì. È proprio così.

Fulminandola, mi affretto a recuperare la palla, forse un po'troppo in fretta.

Ditemi che non è successo davvero.
Non reggo.

Già, perché indovinate chi è andata a cozzare contro un Falcinelli selvatico.
Io.

Senti, Destino, io non la voglio la vita da romanzo per adolescenti.
Chiaro?!
Bella Swan sta bene lì dov'è, in Twilight, non nel mio corpo.

-Pardòn.- mi esce fuori.

Voglio morire.
"Pardòn" un corno,non lo so il francese.

-Oh, sei di nuovo tu? Problemi con le palle?-

-Dovrei cogliere un doppiosenso? Perché sono bravissima in questo.-

Ok.
Ho capito, ho letto troppa roba trash. Hope-Destiny, lungi da me.
Soccombi da qualche parte.

La faccia di Falcinelli dovrebbe essere immortalata.
Perché oltre ad essere un figo, l'espressione stupita è semplicemente sublime.
Patetica, umana e scioccata.

-I-io...-

-No, senti, lascia perdere. Mi dò alla fuga. Sperando che non ci si veda in giro.- ecco.
BUM! Porta in faccia, Hope che se ne va, ed Elsa che trionfa sui cliché. 

Dò le spalle al principino, muovendo un passo in direzione di Jasmine, che sta attualmente confabulando piani cospiratori, infischiandosene altamente della sua migliore amica.

Ma oggi il destino ha deciso di incoronarmi regina del trash, e quindi Eric mi afferra il braccio, trattenendomi.

Giù le mani, disgraziato!

-Ti serve qualcosa?- ringhio, voltandomi e reprimendo la voglia di spiaccicargli il pallone in faccia.

Ma se lo facessi la squadra ne risentirebbe, e sono abbastanza patriottica per desiderare la vittoria della mia scuola più della mia vittoria personale sul destino.

-Non mi hai detto come ti chiami.-

Mi sta prendendo in giro.
-Mi chiamo Cenerentola, ma ora devo andare, perché tra poco scocca la mezzanotte e la mia carrozza diventerà di nuovo una zucca. Se vuoi però ti lascio la scarpetta.-

Punto e a capo, me ne vado.

E il punto è che ormai ho fatto talmente schifo che non considero ciò neanche una figura di merda.

Raggiungo Jasmine, passandole la palla.

-Ci hai parlato?!- pigola, un sorriso allusivo in faccia.

Annuisco seccamente.

-E di cosa?!- chiede lei, palleggiando.

-Oh, ho detto qualcosa a proposito di doppisensi e poi ho tirato fuori Cenerentola.-

La risposta a tutto ciò è una pallonata in faccia che fine minimo comporterà un trauma cranico.

-Jasmine!-

-Ma stai scherzando?!- urla.

Mi tasto il naso, con la netta sensazione che si sia gonfiato.
Attraverso il velo di lacrime, fulmini Jasmine, e se gli sguardi potessero uccidere, lei si ritroverebbe a terra con il naso in fiamme.

-Oddio, scusa!- strilla.

Alzo gli occhi al cielo, camminando verso il lavandino, ghiacciato,da cui esce l'acqua, altrettanto ghiacciata,con cui mi sciacquo il viso.

-Ehi, Cenerentola.-

Destino, no.
Perché mi fai questo?

Scocco un'occhiataccia a Falcinelli, insultano Jasmine in tremila modi possibili.

Tu mi fai questo, Destino?
Mi stai sfidando?
Bene!
Preparati a perdere.

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