XXXVIII~ «Ma che l'ho ucciso?!»

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Avvicinandomi alla sala, mi stupisco del silenzio.

Mi affaccio, solo per trovarmi di fronte uno spettacolo che mi ghiaccia il sangue.

Il mio cuore precipita, schiantandosi contro la gabbia toracica, e per un attimo tempo di aver fatto troppo rumore.

C'è un uomo all'interno della sala, e in questo momento mi sta dando le spalle.

Indossa dei jeans logori e una maglietta sporca, i capelli corti e neri sono unti, e non riesco a vederlo in faccia.

Con mano tremante, sta puntando una pistola contro il signor Torretta.

Sono tutti immobili, trattengono il respiro.

Nel panico, cerco Eric con lo sguardo, e lo trovo a tavola, lì dove l'ho lasciato.
A pochi metri dalla pistola.

La signora Falcinelli è terribilmente pallida, e lancia alternativamente occhiate al figlio e al marito.

Il signor Falcinelli è accanto al signor Torretta, altrettanto a portata di pistola, e osserva l'aggressore con sguardo serio, sebbene i suoi occhi siano spaventati.

Mi guardo attorno, trattenendo il fiato per non fare neanche il minimo rumore.

Non c'è niente che possa aiutarmi, in questa situazione.

Ho lasciato il telefono nella borsa accanto al tavolo, e chiamare la polizia è impossibile. 
Intervenire sarebbe da pazzi, considerando la mole, e la forza, dell'uomo, nettamente superiore alla mia.

Lancio uno sguardo alla sala dalla quale sono entrata, cercando un qualcosa che possa aiutarmi, ma trovando solo avanzi di cibo, tovaglie, tavoli che sarebbe impossibile sollevare.

E poi la luce del lampadario viene riflessa, e uno scintillio attrae la mia attenzione.

Osservo di nuovo la situazione nella sala, l'uomo sta parlando, e per un attimo mi perdo nell'ascoltare il suo monologo.

Ha una voce da esaltato, la sua mano trema. Fa movimenti plateali e quasi urla, come per farsi sentire da tutti i presenti.

Era un impiegato del signor Torretta, ma è stato cacciato via senza una motivazione valida dal signor Falcinelli.

Senza lavoro, è stato costretto a vivere sotto i ponti, cercando il cibo dai cassonetti, e quando ha trovato una possibilità, l'ha volta senza pensarci.

La criminalità. Lui non ha più nulla da perdere.

Ha giurato che si sarebbe vendicato, ed ero eccolo qui, a raccontare a tutti la storia della sua vita, mentre punta una pistola contro gli uomini che l'hanno privato di ogni speranza.
Gente di periferia.

Lucrezia è seduta a tavola, e si tiene stretta, mentre osserva l'uomo con le labbra livide, bianca come un cencio.

Lo scintillio mi appare all'angolo della vista, e provando ad essere più silenziosa possibile, mi dirigo verso il tavolo del buffet.

Afferro una bottiglia vuota di champagne, liberandomi dei tacchi e poi correndo verso la sala.

Eric mi nota, e i suoi occhi si spalancano.
Porto un dito alla bocca per fargli intendere di tacere, e lui esegue.

Lentamente, nel massimo silenzio e pregando gli dei dell'Olimpo, mi avvicino all'uomo, sperando che non di giri.

Ma lui sembra troppo concentrato sulla pistola, sulla vendetta. Troppo concentrato nel minacciare il signor Torretta.

Sollevo le braccia, con la bottiglia in mano che scintilla grazie alla luce del lampadario.

E poi, velocemente, abbasso le braccia, schiantando la bottiglia alle spalle dell'uomo.

La bottiglia si distrugge in mille pezzi, e l'uomo crolla a terra come una marionetta senza fili.

Gli occhi di tutti si fissano su di me, che trattengo il dolore, dato che alcune schegge di vetro si sono ficcate nella mia pelle.

Lancio un'occhiata verso il basso, dove l'uomo giace scomposto, la pistola poco distante dalla sua mano, e la schiena coperta di vetro e sangue.

-Oddio, ma che l'ho ucciso?!- mi esce fuori, con voce limpida e cristallina nel silenzio che ancora persiste.

È con profondo sollievo, e la consapevolezza degli attimi di panico terminati, che osservo le labbra di Eric curvarsi verso l'alto, in un sorriso che scintilla come faceva la bottiglia di champagne.
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TENTATO OMICIDIO AL RICEVIMENTO DEL FAMOSO CAPOSTIPITE DELL'AZIENDA ***

«Ho agito d'istinto. Non sono un'eroina» dice la ragazza che ha salvato il signor Ruggiero Torretta.

Queste le parole con cui Elsa Rossi minimizza il suo eroico gesto, al ricevimento del signor Torretta, dove un ex-dipendente ha deciso di vendicarsi del licenziamento uccidendo il capo dell'azienda ***, per cui lavorava.
O almeno, quelli erano i piani, finché non è intervenuta la signorina Rossi, che trovando una bottiglia di champagne, ha deciso di fermare l'aggressore facendogli perdere i sensi.
Adesso Damiano Ferrari, questo infatti il nome dell'aggressore, è ricoverato nell'ospedale ***, dove è stato portato dopo quella che è stata definita "legittima difesa".

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NOTTE DI PAURA PER L'IMPRENDITORE RUGGIERO TORRETTA, SALVATO DA UNA RAGAZZA

«Sono profondamente riconoscente alla signorina Elsa Rossi, senza la quale non sarei qui.»

Con queste parole il famoso imprenditore Ruggiero Torretta ringrazia la diciottenne Elsa Rossi, che l'ha prontamente salvato grazie ad una bottiglia di champagne quando l'ex dipendente Damiano Ferrari ha deciso di ucciderlo.

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AGGRESSIONE ALL'IMPRENDITORE: LO SALVA LA RAGAZZA DI ERIC FALCINELLI

Sarebbe dovuta essere una tranquilla cena di cortesia per l'azienda ***, il cui capostipite è il noto Ruggiero Torretta, ma si sarebbe tramutata in una serata di sangue e terrore se non fosse stato per la diciottenne Elsa Rossi.
Erano tutti a tavola quando Damiano Ferrari decide di introdursi nell'edificio per assassinare il signor Torretta, puntandogli contro una pistola.
Momenti di panico e paura, che si sono trasformati in sollievo quando Elsa Rossi, accompagnatrice di Eric Falcinelli, ha salvato l'illustre imprenditore con una bottiglia di champagne, facendo ricoverare l'aggressore in ospedale.

«Lui è caduto a terra, e dietro è apparsa lei. In quel momento mi è sembrata un angelo della giustizia.»
Con queste parole Anna Tangeli, invitata all'evento, descrive l'intervento di Elsa, sostenuta dalla signora Falcinelli.

«É venuta con me, ma non pensavo potesse essere la nostra salvezza.»
Dichiara invece Eric Falcinelli, prima di ridere e scherzare con la signorina Rossi, dimostrando un affiatamento palese.

La signorina Rossi, come abbiamo potuto verificare, è una bella ragazza di diciotto anni, che sembra avere un sorriso perenne sul viso, e che ha accompagnato il figlio del braccio destro di Torretta all'evento di maggior spicco dell'anno.

Negli eventi precendenti, Eric Falcinelli si è spesso mostrato con una ragazza diversa.
Questa volta sarà diverso?
Sarà riuscita la bionda, allegra e coraggiosa Elsa a fare breccia nel cuore del giovane Falcinelli?

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