LXXV~ «Pronta per una gita?»

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-Tu, io, "Aladdin". Subito.- punto Jasmine dalla lontananza, raggiungendola con rapide falcate.

Lei si immobilizza, spalancando gli occhi e guardandomi stralunata.
Mi piazzo davanti a lei, incrociando le braccia e osservandola speranzosa.

Dopo un attimo di esitazione, scrolla le spalle con un gesto disinvolto.
-Ok.- accetta, prima di sorridermi.

Emetto un gridolino entusiasta, investendola con un abbraccio e stringendola forte.

Appena ho saputo dell'uscita del live-action di "Aladdin" ho capito di doverci andare, perché la Disney è come il canto delle sirene.
E quale accompagnatrice migliore se non Jasmine?

-Quando?- mi domanda poi, estraendo il cellulare dallo zaino e piazzandomi il calendario davanti.

Osservo con sguardo critico le date disponibili, eliminando a priori i giorni durante la settimana e puntando al primo sabato pomeriggio disponibile.

-L'1.- affermo convinta.

Lei annuisce, mettendo via il telefono e lanciando un'occhiata al cielo, coperto da nuvole grigie.

Soffoco uno sbadiglio, dato che le ore di studio, l'ansia per il processo sempre più prossimo - fissato per il 5 Giugno- ed un certo Falcinelli voglioso mi hanno impedito di dormire quanto volevo.

-Chiedo a Luca se vuole venire con noi? Mi aveva detto di volerlo vedere.- domando, e noto gli occhi di Jasmine scintillare con affetto.

-Sì, ok: il vecchio gruppo!- esclama, ricordando i vecchi tempi.

-Ehi, mia Belle.- mormora una voce conosciuta, arrivandomi alle spalle e circondandomi con le braccia, posando un bacio fra i miei capelli.

Jasmine lancia ad Eric un'occhiata d'intesa che non comprendo.

Mi volto fra le braccia del mio ragazzo e gli scocco un bacio sulla guancia - ricompensa per aver parcheggiato la macchina- prima che il suono della campanella ci costringa ad entrare a scuola, trascinandoci dietro gli ombrelli bagnati.
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-Cosa succede se perdo la causa?- mi decido a chiedere, mormorando, stringendomi ad Eric e dando voce a una delle mie paura più nascoste.

La sua mano smette di accarezzarmi i capelli, lo sento fare un respiro profondo, prima di ricominciare.

-Non lo so. Ma stai certa che non se la scamperà, hai sentito Emily: molte ragazze sono venute a conoscenza della querela e verranno a testimoniare. Pensi davvero che, se dovessi perdere, non lo denuncerebbero anche loro?- risponde, facendo scivolare pigramente la mano sui miei capelli.

Alzo la testa per guardarlo negli occhi, per quanto l'oscurità possa permettermi.
Lui ricambia il mio sguardo, serio.

-E poi te ne andrai, Elsa: avrai la possibilità di dimenticarlo.- insiste, celando malamente l'amarezza.

So che non vuole che parta.
Lo so, eppure mi è rimasto accanto, ha deciso di vivere il tempo che ci rimane insieme, e questa è la mia felicità più grande.
Penso che, nonostante tutto, anche lui abbia capito che partire sia la scelta migliore per me.

Mi lascio sfuggire un sospiro, posando di nuovo la testa sul suo petto, e chiudendo gli occhi.

-Ti amo, Eric.- gli sussurro, mentre una lacrima mi scivola lungo la guancia.

Lui si affretta ad asciugarmela, passandole il pollice sopra.
-Anch'io, mia Belle. Anch'io, e non sai quanto.- ricambia, prima che il sonno mi trascini con sé nel suo mondo di sogni e incubi.
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-É stato fan-ta-sti-co !!!- trilla Luca appena usciti dal cinema, battendo le mani contento, gli occhi che brillano.

-Confermo, confermo.- annuisco convinta, scambiando un'occhiata con Jasmine.

-Sì, è stato —uh!, entra, entra!- si interrompe Jasmine, dandomi una spallata con la quale mi scaraventa da Tezenis.

-Cos?- chiedo, vedendola precipitarsi verso i pochi costumi esposti.

-Jasmine, cosa stai facendo?- le domando, avvicinandomi a lei, tallonata da Luca, che si guarda attorno disinvolto.

-I costumi! Dobbiamo assolutamente prenderne uno.- spiega la mia migliore amica, sventolandomi in faccia un reggiseno giallo.

La mia faccia assume un'espressione perplessa.
-Jas', è appena cominciata la primavera, in pratica.-

-Le previsioni sono ottime per tutto il mese, e tutta l'estate.- replica, riempendomi le braccia di costumi di vari colori e fantasie.

-Ma non...— provo a ribattere, fulminata in fretta con un' occhiata di fuoco.

Mi spinge fino al camerino con foga, costringendomi a provare almeno dieci costumi.

Alla fine ne scegliamo -perché gli acquisti si fanno insieme- uno di un blu elettrico.

Jasmine si ritiene soddisfatta, e, riacciuffato Luca, usciamo dal negozio, dirigendoci verso l'auto.

E mi chiedo il perché di quel sorriso da esaltata sul viso di Jasmine.
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Il rumore della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi con un lamento.
Mi allungo, afferrando il telefono per spegnerlo, e solo in un secondo momento mi domando chi diavolo ha messo la sveglia.

Rotolo di nuovo sul letto, con l'intenzione di tornare a dormire, perché l'orario sul telefono mostrava le sette e mezza, e non ho nessuna intenzione di svegliarmi così presto di domenica.

In seguito, un insistente rumore alla finestra mi costringe ad affacciarmi, stropicciandomi gli occhi, confusa.

Apro di scatto la finestra quando riconosco - per quanto il mio astigmatismo mi permetta- una figura familiare chinata a prendere qualcosa da terra.

Poco ci manca che il sasso scagliato da Eric Falcinelli non mi prenda in fronte.

-Cosa stai facendo, idiota!- mi lagno, cercando di parlare a voce bassa per non svegliare i vicini.

Lui sorride, facendomi un cenno col mento e dando dei colpetti alla macchina.
-Pronta per una gita, mia Belle?- domanda, malizioso.

-Sono le sette del mattino: torna a dormire!- brontolo, soffiando come un gatto.

-Ti aspetto qui entro le otto e mezza: sbrigati! Ah, e mettiti il costume.- ignora la mia risposta.

La mia mascella rischia di perdere contro la forza di gravità e crollare al suolo, ma l'autocontrollo mi impedisce di spalancare la bocca.

Chiudo velocemente la finestra, mentre la curiosità mi spinge a velocizzare ogni movimento.

Mi precipito in bagno, lavandomi in fretta e guardando per alcuni minuti la lametta, pensando se depilarmi o meno.
La getto con foga nel cassetto, decidendo di non farlo per non perdere tempo, e mi dirigo alla svelta verso la mia stanza, indossando il costume comprato ieri con Jasmine —che ritengo complice di questa gita a sorpresa.

Infilo rapidamente un prendisole bianco, inforco gli occhiali e infilo alla rinfusa, in una borsa spaziosa trovata sul fondo dell'armadio, telefono, occhiali da sole, crema solare, un asciugamano e chiavi di casa.

Infilo dei sandali recuperati da sotto il letto e mi precipito alla porta di casa, per poi indietreggiare fino alla cima, prendere un post-it e scrivere un messaggio a Luca, che appendo al frigo.

Quando, saltellando, raggiungo Eric, acvonodandomi suo sedile del passeggero, ho l'abbigliamento perfetto per una gita in spiaggia.

Lui sorride con approvazione, lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra, prima di calarsi gli occhiali da sole e mettere in moto.

-Pronta per andare, mia Belle?-

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