POV ERIC
Ad aprirmi la porta della pacchiana villa di Sam è un maggiordomo che probabilmente starà soffrendo indicibilmente il caldo nel completo che indossa.
-Chi devo annunciare al signorino?- mi domanda, neutro.
-Gli dica che un vecchio amico è venuto a parlargli.- ordino, lasciando che il maggiordomo entri nella stanza di Sam e sparisca per pochi minuti.
Mi osservo attorno con disprezzo, notando tutti quei particolari rimasti immutati, nonostante il passare del tempo.
-Il signorino la attende.- comunica il maggiordomo, uscendo dalla stanza di Sam.
Faccio un cenno di ringraziamento, entrando nella camera.
È una stanza ariosa, dal soffitto alto, con le pareti bianche.
Al centro di questa, un maestoso letto, sul quale è sdraiato Sam, le gambe ingessate e le mani incrociate sulla pancia.-Uhuhu, Eric Falcinelli! Quale onore.- è la prima cosa che dice quando mi vede.
-Non è una visita di piacere.- ringhio subito, rendendomi conto di avere le mani chiuse a pugno.
Vederlo così, strafottente, ironico, dopo averlo visto addosso ad Elsa, le sue mani su di lei, mi manda in bestia.
Ma sto cercando di mantenere il controllo, perché ogni mia azione potrebbe avere delle conseguenze gravi.-Non ne dubito...allora perché sei qui? La biondina ha chiesto una cosa a tre?- insinua, curvando le labbra in un ghigno che ha il solo scopo di farmi esplodere.
-Elsa domani vincerà la causa.- affermo, ignorando l'insinuazione.
-Mmmh...non ne sarei così sicuro, sai?- replica, lingua tagliente.
-Invece lo sono: sei colpevole, e lo sappiamo tutti. Lei ha la ragione e la verità dalla sua parte.- proclamo.
-Sì, ma...si è gettata su di me, mi ha colpito ripetutamente con quella stupida mazza...e inoltre, quello che indossava...- ribatte, lentamente, assaporando ogni parola e pregustando la reazione che vuole suscitare.
Ma non posso, non posso reagire.-Quel vestito era così corto...e poi era rosso...il colore della passione. Le fasciava ogni cosa, non c'era nulla da immaginare, perché era semplicemente così. E sì, in quel vicolo ho goduto a toccarla, a sentire la sua pelle liscia...—
-Non vincerai la causa.- lo interrompo, prima che la rabbia offuschi la razionalità.
-Si vedrà, Eric Falcinelli.- replica, e poi fuggo dalla stanza, pentendomi di essere venuto qui.
Ma dovevo.
Dovevo vedere il suo viso e imprimermi nella mente il suo sguardo rapace, perché domani io possa gioire nel vederlo spaventato.
💕💕
POV ELSA
Scendo dalla macchina con le gambe che tremano, ma mi mantengo salda e faccio spaziare lo sguardo, individuando subito ciò che stavo cercando.
Faccio un respiro profondo, incamminandomi verso l'ingresso, i tacchi che ticchettano sull'asfalto.
Salgo i gradini lentamente, con lo sguardo basso.-Elsa!- la voce tremante di Emily mi costringe ad alzare la testa, e la riconosco immediatamente, a capo di un capanello di ragazze.
Ha lo sguardo spaventato, una mano che stringe la spallina della borsa, l'altra chiusa a pugno.
Mi fissa con gli occhi spalancati.Mi avvicino a lei confusa, mentre una sensazione di panico mi chiude la gola.
Quando mi ci piazzo di fronte, Emily mi afferra con un gesto disperato le mani, e me le stringe. I suoi occhi sono lucidi.
-Elsa, ho sentito che...che v-vuole corrompere il giudice. E gli ho v-visto allungare un mazzetto di soldi al suo avvocato...Elsa...- balbetta.
Il fiato sembra mancarmi all'improvviso, e comincia a girarmi la testa.
Ti prego non svenire.-C-corrompere?- ripeto, con un filo di voce.
-Mia Belle.- non mi volto verso la voce di Eric semplicemente perché non riesco più a muovermi, atterrita e agghiacciata dalla notizia.
Eppure le sue mani mi raggiungono lo stesso, e si posano sulle mie spalle.-Elsa?- ha un tono interrogativo quando si rende conto che qualcosa non va.
Emily gli spiega rapidamente ciò che ha detto a me, e lo sento emettere un ringhio rabbioso.
Poi l'aria sembra non bastarmi più, e mi accascio a terra.Le voci della gente si fanno confuse mentre tutto gira e diventa scuro.
Riemergo dalle tenebre quello che mi sembra un secondo dopo, boccheggiando.
-Grazie al Cielo!- sbotta Eric, mentre scaccio i residui dell'oscurità davanti al mio sguardo.
È chino su di me con espressione preoccupata, circondato dalle ragazze, Emily, e mio fratello, Adam, mia madre e Jasmine, che mi hanno raggiunta.
-Elsa...- sussurra Luca, spingendo da parte Eric e accarezzandomi la guancia con dolcezza.
-Lei non vincerà la causa!- squittisce una voce annebbiata dal panico, appartenente ad una delle ragazze.
Faccio un respiro profondo, afferrando la mano che Luca mi sta porgendo e lasciandomi trascinare su.
L'ambiente gira nuovamente, ma stavolta non mi lascio prendere dal panico.
Soffoco la paura con la rabbia che mi sta divorando.
Non gli permetterò di spezzarmi ancora. Di spezzarci ancora.
Non gli permetterò di calpestarci e deriderci. No.
Abbiamo subìto abbastanza, la paura ci ha logorato.
Ci ha costrette al silenzio, ci ha trasformato in ombre, ci ha travolto e stravolto.
Non concederò anche un trionfo.-La vinceremo, invece. La vinceremo, costi quel che costi. Lo giuro sulla mia vita: quel ragazzo non uscirà di qui senza aver pagato per i suoi crimini.- ringhio, con determinazione, zittendo ogni paura.
-Elsa! Eric!-
Aurora e Alessandro ci raggiungono con la preoccupazione sul viso e le giacche bianche a coprire loro le spalle.
-Signorina Rossi.- mi volto di scatto verso la voce del mio avvocato, che mi sorride educato, i capelli corti spalmati di gel, compunto e preciso.
Mi precipito da lui raccontandogli ciò che hanno sentito le ragazze.
L'avvocato apprende la notizia con un lieve inarcamento di sopracciglio.
Fa spaziare lo sguardo da me alla folla che mi ha accompagnato, schiocca le labbra con disappunto e poi le distende in un sorriso professionale.-Non si preoccupi: lei ha i testimoni, le prove, la stampa e la ragione dalla sua parte.- prova a tranquillizzarmi.
-Queste cose non hanno importanza se il giudice è corrotto.- dichiaro, incrociando le braccia al petto.
-Ho forse tralasciato la cosa più importante: lei ha anche me dalla sua parte. Non ho mai perso una causa, e soprattutto, non di questo genere.- aggiunge, perforandomi con uno sguardo deciso, ardente.
Trattengo il fiato, mentre una nuova speranza si mette a brillarmi dentro.
-E adesso andiamo: è ora.- conclude l'avvocato, lanciando un'occhiata all'orologio.
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Visto e rivisto 💕
RomanceVisto e Rivisto 💕 Tutta colpa del Destino ~ 💕 Elsa è una diciottenne che ha un'idea tutta sua sull'amore, e quando una sfida le si presenta davanti, non può far altro che accettarla. Eric è la personificazione del cliché: biondo, occhi azzurri, ca...