XIX~ La regina seduta sul trono

1.7K 57 2
                                    

Il viaggio in macchina è teso, ma accompagnato dall'ottima musica dei Queen.

Le mie dita non fanno altro che tamburellare sulle gambe ed osservo il paesaggio cercando disperatamente un posto dove posare lo sguardo, mentre Eric guida tranquillo al mio fianco.

Fermatosi al semaforo, si volta a guardarmi e mi sorride.

-Siamo quasi arrivati.- mi informa, e mi ritrovo ad annuire, stringendo la presa sul dizionario, unica ancora di salvezza.

-C'é tua madre a casa?- chiedo, per il puro terrore che possa fraintendere tutto.

Dopodutto sono o non sono in una realtà piena di cliché?

-Oh, no, è al lavoro. La sera torna tardi, non penso che la vedrai.- mi risponde, facendomi tranquillizzare un poco.

Niente madre che mi scambierà per una puttana o che insinuerà un qualche tipo di relazione: bene.
Almeno questo.

Dieci minuti dopo, Falcinelli mi sta aprendo lo sportello come un galantuomo d'altri tempi, che non è.

Esco dall'auto e mi guardo attorno, osservando la palazzina che mi sta di fronte, banale ma tranquilla.

-Ti prego, dimmi che non ci sono le scale.- sussurro mentre Eric apre il portone, adocchiando l'inizio di una scalinata che mi sembra mostruosa.

-Sta' tranquilla, mia Belle. C'è anche l'ascensore.- mi risponde con un accenno di risata.

Faccio una smorfia, irrigidendomi.

-Non chiamarmi così.- ordino, tornando improvvisamente insensibile e cercando in tutti modi di non fare vedere ciò che sto provando.

Perché mi hai mentito,
ma non so se ti sei pentito.
Mi hai chiesto scusa,
ma nessuna persona buona ti usa
come uno straccio.
E taccio
di fronte ai miei pensieri,
ma ciò non significa che non siano seri.

Lui non risponde, mentre fa entrare prima me e si chiude il portone alle spalle con un rumore sordo.

Chiama l'ascensore ed insieme lo aspettiamo, prima di prenderlo e salire all'ultimo piano.

C'é un silenzio così imbarazzante.
Come posso sopportare tutto ciò per un pomeriggio intero?

Appena l'ascensore si apre, Falcinelli si precipita alla porta immediatamente accanto con le chiavi in mano.

Con uno scatto apre il portone e mi invita ad entrare.

A primo impatto, è un ambiente accogliente, con le pareti di un delicato bianco crema e il salotto all'immediata sinistra.

Il mio sguardo viene quasi catturato dall'enorme divano beige che mi sta chiamando, e così come l'anello vuole tornare a Mordor, io desidero tuffarmi su quel trionfo di comfort.

-Siediti pure sul divano: lo so che lo vuoi.- dice Falcinelli, rendendomi la persona più felice del mondo.

Lanciando il dizionario senza la più piccola cura, mi abbandono ai piaceri della pigrizia affondando nella morbidezza del maestoso divano.

Non ho mai visto nulla del genere.
Io mi trasferisco qui.

Eric mi raggiunge scuotendo la testa, divertito, mentre io mi impongo di riacquistare una dignità.
Senza risultati, perché il divano mi trascina giù nell'infernale Paradiso, bestia di Satana, che induce in tentazione anche l'angelo più puro.

Con questo, sembrerei una regina seduta sul trono.

-Senti, hai fame? Perché così vedo se c'è qualcosa in frigo.-

Visto e rivisto 💕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora