XXXII~ Buon Natale

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La mattina di Natale mi sveglio io per prima, nonostante ieri abbia fatto le quattro di notte come Luca.

Mi dirigo in cucina e preparo il caffè, lanciando un'occhiata all'orologio e calcolando i tempi per non essere in ritardo.

Verso la bevanda in due tazze, sedendomi a tavola armata di coltello e pandoro, accuratamente cosparso di zucchero a velo.

Quando Luca entra in cucina, passandosi la mano sul viso, e mi vede, si immobilizza, incerto.

Gli sorrido con la bocca piena di pandoro, e sarò sicuramente cosparsa di zucchero ovunque.

-Buongiorno...?- chiede, sedendosi di fronte a me.

Termino di ingoiare il malloppo potenzialmente omicida, bevo il mio caffè e poi sorrido.

-Buongiorno e Buon Natale!- trillo, allegra.

-Eric ha una pessima influenza su di te.- borbotta Luca, inzuppando il pandoro nel caffè

-Eric non c'entra nulla.- replico.

Forse. Credo. Bah, chissenefrega, sono felice!

-Vado a prepararmi: conviene stare fuori casa alle undici e mezza.- continuo, dirigendomi verso la mia stanza dopo aver avuto un cenno d'assenso da parte di Luca.

Accendo il telefono mentre rovisto nell'armadio alla ricerca degli abiti da indossare.

Considerando che sto andando dai miei genitori, è bene non indossare nulla di troppo appariscente, ma neanche troppo sobrio.

Alle mie spalle i trilli del telefono mi avvisano degli auguri di Natale a cui dovrò rispondere fra poco.

Tirando fuori dei jeans a vita alta ed un maglioncino color panna, abbandono tutto sul letto e poi afferro il telefono.

Dopo aver risposto ai messaggi d'auguri con un "Anche a te" seguito da molteplici emoji colorati, apro la chat che appena vista mi ha fatto spuntare un sorriso.

- Buongiorno, mia Belle

Il mio sguardo viene quasi attratto dallo splendido vestito appeso nell'armadio, pronto per essere indossato il 28 Dicembre.

- Buongiorno, e buon Natale!

Ok, sobria e raffinata. Sobria.

Poso il telefono e mi dirigo verso il bagno, dove chiudo la porta e comincio a lavarmi.
Finita la doccia, esco fuori dal bagno solo per sentire la voce di mio fratello provenire dal salotto.

Mi affaccio per dirgli di sbrigarsi, quando noto che sta parlando con Eric Falcinelli in persona.
Ed io sono nuda come un verme.

-Elsa?- mi chiama lui.

-E tu che ci fai qui?!- esclamo, stringendo l'asciugamano che mi copre lo stretto necessario.

É meglio che mi defili.

-Avevo dimenticato queste. Te l'ho anche scritto.- risponde, sventolando le cuffie regalategli da Adam.

-Oh.-

Bene. E ora che dico?
E ora che faccio?
Sono nudaaaaaa

-Ah, ok. Io...io vado a vestirmi. Allora ci sentiamo.- lo saluto.

Non sposta lo sguardo neanche di un po'. Non lo abbassa sulle gambe, sulle spalle nude, sui capelli che gocciolano lungo la fronte.
Lui guarda me, i miei occhi. Nient'altro.

-Sì, ci sentiamo. Buon Natale.-

Dopo questo saluto mi catapultato in camera, chiudendo la porta e sentendomi mancare il fiato.

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