XLVII~ «Tu mi ami?»

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-Volevo solo prendere una boccata d'aria. Non c'è bisogno che tu mi segua ovunque.- lo rimprovero, tenendomi a distanza.

Lui avanza di un passo, confuso.

-Perché fai così? È per i giornalisti?- mi domanda, capendo che c'è qualcosa che non va.

-No...no, non è per i giornalisti.- rispondo, senza guardarlo negli occhi.

Tende le braccia, aggrottando le sopracciglia.

-E allora cosa? Io non...-

-Niente, Eric, lascia stare.- taglio il discorso.

-No, non lascio stare. Mi spieghi che cos'hai? - ordina, raddrizzando la schiena e diventando più brusco.

-Niente.- ripeto, mordendomi la lingua.

Oh, Eric.
Non sei bravo a fare il cattivo ragazzo.

Mi dirigo verso la porta, afferrando la maniglia e aspettando che la porta si apra, ma non accade.

Tiro più forte, ma la serratura non cede.

Fantastico.
Bloccata su un tetto con Eric Falcinelli.
Cosa c'è di peggio?

-Dannazione, non si apre. Siamo rimasti fuori.- impreco, mettendo al corrente anche Eric della situazione.

Lui non sembra preoccuparsi, anzi.
Si avvicina ancora, gli occhi azzurri seri e decisi.

-Bene. Almeno abbiamo tutto il tempo per dirmi cos'hai.- replica, incrociando al petto le braccia.

-Oddio, Eric, ho detto che non ho niente!-

Il motivo è così stupido...meglio lasciar perdere.
Mi ero solo illusa. Niente di nuovo.

-Elsa...- sibila, avvicinandosi ancora.

Ha preso alla lettera i suggerimenti della gente che dice che quando una donna non ha "niente", in realtà ha sempre qualcosa.

Incrocio le braccia al petto anch'io, mettendo un broncio degno di un bambino di tre anni.

-Lasciami in pace, ok? Sono io, è colpa mia, che credo sempre alle mie stupide fantasie. Tu non c'entri nulla.- sputo fuori.

-Le tue stupide fantasie... Quali fantasie?- chiede, di nuovo confuso.

Evito di guardarlo negli occhi, alzando lo sguardo verso il cielo e fissando una stella.

-Pensavo...pensavo solo che fossimo più di ciò che vuole la gente. Pensavo che fossimo noi a decidere.- ammetto infine.

La risata ansante di Eric mi fa stringere la presa attorno alle braccia, mentre soffoco il risentimento.

-Hai avuto l'idea che noi stessimo insieme?!- mi deride, mentre trattengo le lacrime e mi ostino a tacere.

Qui finisce che gli vomito addosso i peggiori insulti.
Ma perché doveva essere stronzo?

-Noi...noi non stiamo insieme, Elsa. Pensavo... pensavo lo sapessi.-

-No. No, non lo sapevo. Ma ora lo so, e per quel che mi riguarda puoi anche andartene a fanculo. Chiariamo una cosa, Eric Falcinelli: io non sono come le protagoniste dei telefilm. Se io non ti voglio più vedere, non ti vedo più. Me ne fotto di ciò che mi dice il cuore. Se la tua presenza non mi fa stare bene, me ne vado.- sbotto, fulminandolo con lo sguardo.

Non mi aspettavo che litigassimo.
E non se l'aspettava nemmeno lui, a quanto pare.

-Cosa stai dicendo?- farfuglia Falcinelli, avvampando.

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