XIV~ Ho perso

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La campanella suona, e molta gente si defila.

Faccio un cenno a Jasmine per dirle di andarsene, perché posso cavarmela da sola.
Devo cavarmela da sola.

Accetto la sconfitta, Destino.
Mi hai distrutta.

Aurora lascia un bacio sulla guancia di Eric prima di scappare in classe, seguita da suoi compagni, e all'improvviso siamo solo io e lui nel corridoio.

E all'improvviso è tutto così silenzioso ed intimo.
È così sbagliato.

-Elsa, ho dovuto farlo.- è la prima cosa che mi dice.

Scuoto la testa vigorosamente.

-No, non dovevi. Hai la libertà di scegliere.- replico, fredda.

Stai cercando di oltrepassare la barriera?
Non ci riuscirai. È troppo tardi per tornare indietro.

-Mi dispiace.- si scusa.

E si aspetta che lo perdoni?
Dopo due secondi da quando mi ha pubblicamente presa in giro?

Resto in silenzio, incrociando le braccia al petto.

Mi fa male ciò che tu mi hai fatto.

-Di' qualcosa, Elsa, cazzo!- scoppia.

-E che ti devo dire?!-
Che tutte le parole me le hai rubate tu.
Strappate, tolte dalla mia gola, calpestate, sfruttate, soffocate.
Ora sono muta.
Muta, a capo chino, in silenzio, ma col rumore di mille frasi a pesarmi sulla schiena.

-Non lo so, non lo so! Sei sempre stata tu quella brava a parlare, sei sempre stata tu, anche nei momenti più inimmaginabili! Chessò, incazzati, urlami contro, ma fa' qualcosa!-

-E cosa dovrei fare?-
Che tutto ciò che avevo te lo sei preso tu, senza chiederlo, senza permesso.
Hai allungato le dita e mi hai tolto ogni sogno.

E dovrei sognare ancora?
Che tutte le mie speranze le hai buttate via, lei hai affogate in un mare di bugie, e mi hai distrutta.

Perché ci sono cascata, come un'ingenua, come una cogliona.

-Dimmi che stai bene.- sussurra, cercando disperatamente il mio sguardo.

Perché te ne sei accorto che mi fa male, vero?
È per questo che ti accerti che io sia ancora intera. Be', non è così.

Un'altra barriera, e un'altra ancora, di fronte al mio cuore.

-Vattene.-
E la mia voce suona come ghiaccio, fredda come mai l'ho sentita.

-Elsa...-

-Vattene via! Cosa cazzo vuoi ancora da me, eh?! Cosa vuoi?! Vuoi che ti dica come mi senta?! Vuoi che ti palesi la mia rabbia nei tuoi confronti?! Vaffanculo! Vorrei davvero continuare a mentire, a dire che non mi hai ferita, non mi hai frantumata, ma non posso, perché sono tutte cazzate, e tu lo sai!-

Ma sono vetro, sono cristallo,
sono Cenerentola al ballo.
Sono roccia, sono pietra,
sono la notte buia e tetra.

E mi hai lasciata, ma non sono sola.
Sono l'alba, sono l'aurora,
risorgerò come il sole ogni mattina, io stessa sono la medicina.

E tra poco ti rido in faccia,
allaccio la cintura:
me ne vado via da te,
non ho paura.

Sei nocivo, sei letale,
sei l'errore mortale,
ma io ci tengo alla mia vita,
e non è finita,
non finirà col tuo trionfo.
Chiudo le porte del mio cuore e sento il tonfo
del tuo potere.
Ora vado a bere.

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