XLV~ «...mai una dei vip»

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Raggiunta la cima delle scale, ho un fiatone incredibile, e penso di aver perso la milza tra un gradino e l'altro.

Eric arriva un secondo dopo di me, trafelato, ed entrambi ci mettiamo a ridere tenendoci lo stomaco.

-Oddio, io...penso...di...morire...- ansima, ridendo.

Mi si avvicina, riprendendo fiato prima di calare una mano fra i miei capelli e scompigliarli.

Mi si mozza il respiro in gola, e quasi mi strozzo, tra il riso e l'indignazione.

Per ripicca, gli salto addosso, sulle spalle, facendolo ondeggiare pericolosamente.

E sto così bene, adesso.
Sono così leggera, così spensierata.
Con te posso permettermi di essere infantile, con te non riesco a trattenermi.
Con te non ragiono più, ed ogni mia azione è impulsiva e spontanea.

E tra i nostri schiamazzi, non mi rendo conto delle voci e degli scatti della macchinetta fotografica.

La mia risata scema quando mi rendo conto della folla che ci attornia e ci fissa, come fossimo in qualche strano esemplare di dinosauro.

Scendo rapidamente dalle spalle di Eric, aggiustandomi il vestito e riacquistando una dose di autocontrollo, che mi impedisce di mettermi in ridicolo più di quanto abbia già fatto.

Avvampo, trattenendo a forza quel sorriso che lotta insieme ai ricordi per fuoriuscire.

Eric mi circonda la vita con il braccio, attirandomi a sé, le labbra piegate in quel sorriso divertito che bacerei seduta stante.

-Eric!- trilla una voce femminile sconosciuta, prima che una testa ramata non lo investa in un abbraccio.

-Emily.- ricambia l'abbraccio Falcinelli, mentre io osservo confusa i due.

È palese che non stiano insieme.
Palese. Si vede dall'abbraccio fraterno che si stanno scambiando.
E per questo la mia stupida gelosia viene ricacciata in fondo alla gola.

-Guarda un po' chi si rivede!- tuona poi una seconda voce,maschile, stavolta.

Entra nel mio campo visivo un ragazzo con i lunghi ricci morì legati in una cipolla alta, alto e muscoloso, messo in tiro per l'occasione, occhi grigi e lieti.

-Diego.- lo saluta Eric, il cui sorriso si allarga sempre di più.

Le persone che ci circondavano un attimo fa si stanno pian piano allontanando, lasciando solo noi quattro.

Mi mordo il labbro, a disagio, osservando tutti, curiosa.

Emily si è staccata da Eric, che adesso è andato a salutare Diego con una pacca sulla spalla.

-Ehi, ciao...io sono Emily.- mi si para davanti la ragazza.

Lunghi capelli rossi lisci che le circondano il viso dalla pelle chiara e cosparsa di lentiggini, gli occhi verdi splendenti incredibilmente sinceri e cristallini.

Stringo la mano che lei mi sta tendendo con un sorriso cortese.

-Elsa.- mi presento.

-Oh, sì, abbiamo sentito parlare di te, e dell'impresa eroica.- interviene il ragazzo, stringendomi la mano con un sorriso rassicurante.

-Sono Diego, comunque.- mi dice.

-Oh, sì! Ti sei la ragazza dello champagne!- esclama Emily, mentre un sorriso le spunta sulle labbra ed Eric mi affianca con un sorriso sghembo.

-In realtà è più il tipo da vodka.- commenta, prendendomi in giro.

Gli dò un pugno giocoso sulla spalla, storcendo il naso.

-Mi stai facendo passare per un'ubriacona.- lo rimprovero, dimenticandomi per un attimo dei due.

-Ubriacona? Mh, sei più una scaricatrice di porto.- replica Falcinelli.

-Parla quello con il linguaggio raffinato.- ribatto.

La risata di Diego mette a tacere un'eventuale replica.

-E così ti sei accasato! Chi l'avrebbe mai detto, mh? Mi ricordo ancora quando, all'ultima festa, ti abbiamo trovato al piano di sopra con...-

-Non mi sembra il caso, amore, che dici?- lo interrompe Emily, con un'occhiata eloquente.

Ignoro la morsa che mi ha stretto il cuore, volgendo la situazione a mio favore e divertendomi a punzecchiarlo.

-Oh, e così ti davo da fare anche alle feste, eh? Sei instancabile, tigre!- rido.

Eric mi lancia un'occhiata di sbieco, abbozzando un sorriso allusivo.

-A mia discolpa posso dire che ci sono superfici veramente comode.- si difende, mentre Emily si prende la testa fra le mani e Diego ci osserva, curioso.

-Oh, certo, la comodità è qualcosa a cui non rinunceresti mai.- dico, sarcastica.

-Non sto mentendo: vuoi provare?- propone, mentre il suo sorriso perverso diventa più ampio.

-Oh...forse più tardi. Non pensi?- resto al gioco.

Diego ha la bocca spalancata, mentre Emily è attonita.

-Come lei desidera, mia Belle.- conclude Falcinelli, facendo un lieve inchino, un bagliore lussurioso negli occhi.

-Io...wow.- commenta Diego, posandomi il braccio sulle spalle.

-Tu sei diventata ufficialmente il mio mito, ragazza.- mi annuncia, mentre Emily mi affianca.

-Oh, sì. Anche il mio.- afferma.

-E dai, ragazzi, lasciatela stare.- si lagna Falcinelli.

-Oh, no, scherzi?! Abbiamo trovato quella che ti tiene testa, ora dobbiamo farle la statua.- si oppone Emily.

-Su, lasciala Diego, e vai a zonzo con il tuo amico. Lei viene con me.- ordina la ragazza, prendendomi sottobraccio e lasciando indietro Eric e quello che ho capito essere io suo ragazzo.

Entriamo nell'edificio e ci aggiriamo per le stanze, mentre io mi guardo attorno, ammirando l'ambiente sofisticato ed elegante.

-E tu ed Eric come vi siete conosciuti?- mi domanda ad un tratto la ragazza, senza guardarmi.

-Oh...a scuola.-
Ma è meglio che non ti racconto tutta la storia.

-Tu invece?- chiedo, prudente.

-Grazie a Diego: lui lo conosceva perché suo padre lavora con quello di Eric, e sono andati a scuola insieme, e poi sono entrata anch'io nella cerchia dei vip.- mi spiega.

-Lo conosco da sei anni, più o meno...e sono rimasta molto, molto sorpresa quando ho scoperto che la ragazza che lo ha accompagnato è la stessa con la quale si è presentato alla cena dei piani alti...insomma, non per parlartene male, ma ogni volta conoscevo una nuova. Tu sembri così tanto diversa da loro.- mi confida.

É così tipico...
Ma alla fine io cos'ho di diverso?
Forse solo il fatto che non ero pronta a tutto questo. Forse solo il fatto che so come andrà a finire.

Mi hanno costruito attorno una storia per la quale sono una protagonista sbagliata.
Ma forse alla fine ognuno ha la propria storia.

-Oh, sì. Sono molto diversa, effettivamente. Molto meno raffinata...ma, ehi!, ci accontentiamo, no? Non sono una dei vip. Mai stata, mai lo sarò.- affermo, mentre gli occhi di Emily mi trafiggono.

Mi sorride, e due adorabili fossette spuntano sulle sue guance.

-Posso confidarti un segreto?- bisbiglia, con un cipiglio ribelle.

Il suo sorriso mi contagia, e ben presto mi ritrovo un'espressione cospiratoria in faccia.

-Dimmi pure.- accetto, chiandomi verso di lei.

-Nemmeno io sarò mai una dei vip.- comunica, decisa.

E all'improvviso il mio cuore si fa più leggero, mentre osservo con ammirazione questa ragazza che è riuscita ad unire il suo mondo a qualcuno di così distante da lei.

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