XV~ Che degrado

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Un'ombra mi si para davanti.

A braccia incrociate, gli occhi scuri piantati su di me.

L'irritazione sale fino all'inimmaginabile, perché Adam Levi è di fronte a me, incazzato nero senza un apparente motivo.

-Cosa vuoi?- sbuffo, con voce ostile, mentre Alessandro smette di fumare e calpesta la cicca sotto la scarpa.

-L'hai dovuto fare per forza, eh?!-

-A cosa ti riferisci?- chiedo.

Perché continui a parlare di lei?
Perché ti importa tanto?

-Ad Elsa, coglione. L'hai dovuto fare per forza: l'hai distrutta.- mi accusa.

Ed ha ragione, ha dannatamente ragione.
Ma non mi piegherò a lui, perché il perdono lo voglio solo da Elsa.

-Che cazzo te ne frega?!- replico, incrociando le braccia al petto.

Alessandro osserva tutta la scena, muto.
Sta studiando la situazione.

-Ci tengo a lei.- risponde velocemente, e lo vedo che è sincero.

-Che c'è? Vuoi portartela al letto insieme al fratello?-

Oh cazzo.
Non intendevo dirlo.

Levi sgrana gli occhi e le sue narici si dilatano.
In un battito di ciglia, mi ha appiccicato al muro, e mi fissa con occhi infuocati.

-Se osi dire un'altra volta una cazzata del genere, ti spacco la faccia.- minaccia.

Mi dà uno spintone, poi si separa.

-É così tanto difficile da capire? Amare una persona, non solo in senso romantico, coglione. Tu ami veramente qualcuno? Sai cos'è l'amore? Oh, ma che domande faccio...- una smorfia si affaccia sul suo viso.

-L'hai trattata di merda. E qualsiasi cosa tu abbia intenzione di fare ora, non sarà abbastanza. La conosco da meno tempo di te, ma la conosco di più. Elsa è una persona speciale, ed è fantastica, sia dentro che fuori. Ci ha messo tutta sé stessa, era tutta un'azione premeditata: tu non le sei mai piaciuto, ma per provarci, ci è riuscita. Sapeva già quello che le stavi facendo, diceva sempre che le cose vanno così, ma ormai c'era troppo invischiata per mollarti. E tu l'hai trattata di merda. Un applauso, bravo!- batte le mani con scherno.

-No, non lo sai cos'è l'amore, e quello che insinui ne è la prova. Pensi che solamente perché tu hai un solo scopo con una ragazza, tutti abbiano lo stesso? Amo Luca, ma voglio bene ad Elsa, e anche quello è un tipo di amore. Mi sa che ti conviene fare una ricerca, tesoro.-

Mi dà le spalle, e si allontana da me.
Scambio uno sguardo con Alessandro, che non si è mosso.

Evidentemente il suo bat-segnale non ha captato nessun pericolo.

-Ah, e un ultima cosa!- grida da lontano Levi, voltandosi e fermandosi.

Riesco a percepire il suo sguardo minaccioso anche in lontananza.

-Stalle alla larga: ora non le fa bene la tua presenza.- mi avvisa, prima di andarsene definitivamente.
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POV ELSA

-Ma perché le hai fatto vedere quella foto?!-

-Se l'è presa lei!-

-Dovevi cancellarla!-

-Cosa ne potevo sapere io, che avrebbe curiosato nel mio telefono!-

-Sei solo uno...uno...-

-Mh, sì, continua. "Uno" che?! Su, sto aspettando!-

-Non provocarmi!-

-E tu smettila di fare la mamma chioccia! Lei è maggiorenne e tu sei suo fratello. Invece di fare la mammina, vai a spaccare la faccia a quel coglione!-

-Io sarei una mamma chioccia?! Ma ti sei visto?!-

Tiro su col naso, e sia Luca che Adam Levi smettono di bisticciare come sposini per voltarsi verso di me, preoccupati.

-Elsa, tutto ok?- chiede Luca.

Annuisco, tirando nuovamente su col naso mentre osservo la foto che Adam ha fatto a me ed Eric pochi giorni fa, immortalandoci durante un nostro bacio.

Pateticamente col cuore infranto.
Questa scena è a dir poco ridicola ed esilarante.

Il Destino non ha ancora smesso di muovere le sue marionette.
E così mi sono ritrovata con telefono di Adam in mano, a scorrere nella galleria cercando una distrazione dai pensieri cupi, e ho trovato la foto.

Jasmine sarà qui fra poco, in modo che Luca possa portarci al locale, dato che oggi lavora, ma io non sono minimamente pronta.

Appena tornata a casa la prima cosa che ho fatto è stata fiondarmi in cucina e tirare fuori dalla credenza la barretta al cioccolato per l'emergenza ciclo.

Ho sprecato l'unico cibo che sarebbe stato in grado di salvarmi dalla sofferenza mestruale, che è imminente, per uno stronzo, puttaniere, coglione e maleducato come Eric Falcinelli.

Che degrado.

-Dai, Elsa, ridammi il telefono.- ordina Adam, al quale io cedo il telefono tirando rumorosamente su con il naso.

Mi odio, porca trota.
Ed odio anche Eric Falcinelli.
Odio, odio, odio.

-El', è meglio se ora ti dai una sistemata, dato che vuoi uscire. Jasmine sarà qui fra poco.-  mi convince mio fratello in modo dolce.

Mi alzo dal divano e mi dirigo in camera, trascinando i piedi.

Chi l'avrebbe mai detto, mh?
Io, proprio io tra tutte, a soffrire come un cane per un carciofo insensibile.

Queste cose capitano solo nei film, ne sono sempre stata convinta.
Ma all'improvviso tutto è diventato così reale, ed io ho fatto esattamente ciò che tutte fanno.

Siamo uguali, in fondo.

Il campanello suona proprio nel momento in cui apro l'armadio.
Rovisto fra i vestiti, scegliendo infine quelli più appariscenti.

Questa notte mi risolleverò.
Abbandonerò tutto ciò che mi ha segnato, quando tu mi hai lasciato.
E non lo sto facendo per te, ma per me.

Questa notte sarà l'inizio,
non cado più dal precipizio,
sono sul terreno, e il cielo è sereno.

Questa notte mi risolleverò,
ci metterò poco.
E dopo tornerò ad essere quella che sono sempre stata,
farò come se tu non mi avessi mai incontrata.

Questa notte ci saranno lotte,
le botte tra il cervello e il cuore
faranno rumore nei miei occhi,
ma non piangeranno più per i tuoi sciocchi tentativi.
Come sei sbocciato nel mio cuore, questa notte motivi.

Esco dal bagno con un intenso profumo di vaniglia addosso, aspettando di trovarmi Jasmine in camera. Ma lei non c'è.

Subito le mie orecchie captano le voci di mio fratello e un'altra persona, che non vedo da tantissimo tempo.

Sgrano gli occhi, precipitandomi in salotto, solo per vedere mia madre comodamente seduta sul divano, che fa passare lo sguardo da mio fratello ad Adam, appollaiato sul bracciolo del divano.

È la prima volta che vedo Adam Levi teso, e la sua espressione preoccupata mi fa stringere il cuore.

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