LVI~ Quei ragazzi

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POV ELSA

-Elsa.-

Il suono di quella voce mi atterrisce, e mi irrigidisco, valutando l'opzione di scappare a gambe levate.

Jasmine mi lancia un'occhiata, e scuote leggermente la testa.

So che mi ha detto tante volte di ascoltarlo, di sentire almeno ciò che ha da dire, di dargli la possibilità di scusarsi, ma sono sempre fuggita da lui e dai ricordi che porta con sè.

-Ascoltalo.- mi sussurra Jasmine, mentre io la guardo disperata, con gli occhi sgranati.

Lei sa qualcosa che io non so, o non voglio neanche prendere in considerazione.
E non so se lo sa perché sta uscendo con Alessandro Di Marzio sempre più frequentemente, ma lo sa.
E vuole che lo sappia anche io.

La mia migliore amica si allontana, lasciandomi sola nell'atrio della scuola che si svuota sempre più rapidamente.

Mi volto lentamente, soffocando qualsiasi tipo di emozione, e guardandolo negli occhi con freddezza, dritta e rigida.

Eric Falcinelli è di fronte a me, bello anche se sciupato, con i capelli in disordine e le guance leggermente incavate.
É stato davvero male. Per me.

-Elsa...- esala con sollievo, nascondendo le mani tremanti nelle tasche.

E mi fa male vederlo ridotto così, come uno straccio, spezzato dalle conseguenze delle sue azioni.
Ma non posso permettermi di perdonarlo di nuovo.

-Dimmi.- dichiaro, fredda, aspettando che dica qualcosa.

-So che mi hai detto di starti lontano, ma non mi hai dato nemmeno l'opportunità di scusarmi.-

-Te la sto dando adesso.- replico, spietata.

Tu sei il mio nemico, o ho capito male?
Ma sei venuto qui per farti perdonare? Di nuovo? No.

Non osare dirmi che ho sbagliato io,
non osare. Ti ho detto addio
così tante volte...

-Volevo dirti che non ho fatto nessuna scommessa. È Manuel che si è inventato tutto, proprio perché avevo rifiutato. Volevo solo un'altra opportunità per—

-No.- sentenzio, decisa.

Basta, ho chiuso.
Quel sentimento nei tuoi confronti cadrà in disuso.

Ti ho ascoltato, ma adesso va' via, veloce.
Osi pensare che il mio giudizio sia stato precoce?!

-Elsa, ti prego...-

-Ho aspettato per settimane che tu venissi qui a dirmi questo, che ti umiliassi  proprio come hai fatto con me. Ho aspettato che venissi da me, in ginocchio, prostrato ai miei piedi, a chiedermi scusa. No, non guardarmi così! L'unico sentimento che provo nei tuoi confronti è rabbia. Non credo più alle tue cazzate.- ringhio, mentre il furore che ho accuratamente tenuto a bada per un mese fuoriesce dalle mie labbra.

Non ti sei pentito, non ci credo.
Ho sperato ogni singolo giorno che tu venissi qui per dirmi questo, ma non l'hai mai fatto.
Adesso ho stipulato un patto.

Non puoi sconvolgere tutto il mio mondo,
e poi pretendere che ricominci a girare in tondo,
come se nulla fosse.

E ok, forse ho sbagliato
a non averti ascoltato
prima, ma ora basta.

Ti ho donato
il mio cuore, ma l'hai calpestato
e buttato
nel cestino, come un fiore appassito.

Adesso volto le spalle
e me ne vado via:
sono stufa delle balle
e anche un'altra bugia
non la voglio.

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