Nei giorni successivi, Yoongi accompagnò il rosso agli allenamenti, e cominciò ad abituarsi alla compagnia di quel feto di Jungkook.
Cominciò a sopportare tutti i suoi commenti su Jimin, e conobbe altri giocatori: Seokjin-hyung e Taehyung.
Venne a sapere da Hoseok che lui e Seokjin si conoscevano fin da piccoli, e la trovò una cosa carina.
I loro ruoli erano molto diversi, ma insieme sembravano funzionare.
Taehyung era difensore, lo hyung giocava come regista e Jimin aveva il ruolo di centrocampista.
Il biondo aveva esperienza nel mondo del calcio, ed apprezzava il modo in cui Hoseok parlava ai suoi compagni se erano in difficoltà con qualcosa.
Era un ottimo insegnante, ed un ottimo capitano, aveva il rispetto di tutta la squadra, ma allo stesso tempo non si metteva mai un gradino sopra ai suoi compagni.
"La prossima partita è davvero importante." disse Hoseok, quel giorno. "Il mister ci ha chiesto una preparazione con un modulo abbastanza flessibile. Seokjin-hyung, i nostri avversari puntano molto sull'attacco dalle fasce, quindi dobbiamo organizzare la difesa in modo da ovviare al problema."
Il regista prese la parola. "Capitano, cosa intendi per modulo flessibile? Hanno una variazione in attacco?"
Il rosso annuì. "Sì, Jin. Uno dei loro giocatori tende ad attaccare in solitaria, non so se sia di proposito oppure voglia mettersi in mostra, ma non è da sottovalutare. Come organizziamo la difesa?"
Jimin si inserì nella conversazione. "Un'idea io la avrei. La chiave è individuare il giocatore quando è qui nell'area del centrocampo e obbligarli a giocare sulle fasce. A questo punto, possiamo rafforzare la difesa ai lati." spiegò, ricevendo l'approvazione di tutti.
"Nessun problema." il difensore dai capelli grigi, con la sua voce profonda, parlò a nome di tutta la difesa.
"Beh, perfetto." concluse Hoseok, per poi dirigersi con gli altri a pranzo.
Mentre mangiava, i pensieri sul pericolo che potesse succedere qualcosa ad Hoseok tornarono a disturbare Yoongi, che prese a ripetere mentalmente la sua lista di parole rassicuranti. Odiava il suo disturbo, non gli permetteva di passare una singola giornata in pace.
"Hey, hyung, stai bene?" chiese il rosso, ad un certo punto.
Il più grande scosse la testa, e uscì dalla mensa, rifugiandosi in bagno.
Sentì dei passi dietro di sè, e capì che Hoseok lo aveva seguito.
"Yoongi, che cosa succede?" domandò, bussando alla porta.
"Hoseok, lasciami stare." il biondo continuò a ripetere mentalmente quelle parole, rilassandosi e cercando di scacciare quei pensieri.
"Ti aspetterò qui."Poco a poco, i suoi pensieri svanirono, e uscì dal bagno.
Aveva però bisogno di verificare una cosa, per essere più tranquillo.
Si avvicinò ad Hoseok, poi lo strinse in un abbraccio, sentendo il suo profumo; con la testa poggiata nell'incavo tra il collo e la spalla del ragazzo più giovane. Il rosso, dapprima rigido, sembrò rilassarsi a quel contatto improvviso.
"Yoongi... cosa succede?"
Il biondo non gli rispose, ma lasciò che tutte le sue paure venissero cancellate da quell'abbraccio.
I suoi genitori avevano avuto ragione a far entrare quel ragazzo nella loro casa, era come un tranquillante per l'insicuro temperamento di Yoongi.
"Se stai meglio, hyung, possiamo andare. Non vorrei proprio perdermi il dolce, oggi è l'unico giorno della settimana in cui lo fanno."Quella torta alla crema era davvero buona, e rese tutti felici.
Gli allenamenti pomeridiani si conclusero con una raccomandazione del mister per la preparazione fisica prepartita, per poi salutare la squadra e andare a casa con il figlio, Seokjin.
"Andiamo." disse Hoseok, dopo aver fatto la doccia: aveva i capelli ancora leggermente bagnati, e una maglia attillata abbastanza scollata: illegale.
Yoongi sorrise, pensando a quante ragazze avrebbe potuto avere ai suoi piedi, ma il rosso non sembrava interessato, visto il modo decisamente solo amichevole con il quale salutava ogni tanto le fan che incontravano.
"Questa sera cucino io." annunciò il calciatore, mentre metteva in moto la propria auto.
"Davvero?"
"Davvero."
Sulla strada del ritorno, Hoseok espresse al ragazzo dai capelli biondi tutti i suoi dubbi. "Faccio ancora fatica a fare dei calci d'angolo perfetti." spiegò "Sono sempre stati i miei punti deboli, anche alla scuola calcio."
Yoongi annuì. "Beh, sono una roba tutta precisa e geometrica, no? A tutti fa schifo la geometria, Hoseok."
Il più piccolo rise. "Probabilmente è così; ma io sono un perfezionista, odio sbagliare qualcosa in cui mi impegno tanto, è davvero fastidioso."
Il biondo lo sorprese. "Anche quando balli?"
Il ragazzo più giovane rimase un momento in silenzio. "Tu... lo sai?"
Yoongi annuì. "Sei famoso, non pensare. Tua madre è una delle ballerine più brave di tutta la Corea del Sud, quando i miei genitori lo hanno letto sono rimasti shockati. Ne hanno parlato qualche sera fa. Mentre i bambini normali facevano i compiti, Jung Hoseok passava le sue giornate tra danza e calcio. Due cose diverse..."
Il rosso completò il suo ragionamento. "ma nelle quali servono prestanza fisica, resistenza e precisione."
"Esattamente. Non balli più o ancora ogni tanto ti fai vivo sulla scena?"
Hoseok rise. "Qualche volta ballo."
Il biondo annuì. "Stasera ho una sorpresa per te, ma domani dovrai battere i calci d'angolo scassapalle!"E la sorpresa tanto promessa, presto arrivò: Yoongi suonò il pianoforte per il rosso, mentre quest'ultimo danzò al ritmo delle note che si rincorrevano sui tasti bianchi e neri dello strumento.
Prima di cena; fu bellissimo per il biondo sapere che l'altro si stava divertendo. Riusciva a vedere da oltre lo strumento i suoi passi aggraziati e potenti allo stesso tempo, lo trovò davvero magnifico mentre ballava, non in senso di bellezza, ma nel suo essere tutt'uno con la musica.
Gli sembrò che quelle note fossero dentro al suo sangue, in un momento che definì quasi magico.
"Sei bravissimo." dissero, e lo fecero insieme, finendo per ridere come due bambini delle scuole primarie.
Hoseok andò a lavarsi per primo, e il maggiore non riuscì a togliersi dalla testa quel fisico scolpito e quei movimenti impeccabili e sensuali.
Come da promessa, Hoseok cucinò: non se la cavava male, il riso fritto era decisamente buono.
"Di solito i miei genitori non escono la sera, non mi lasciano solo." spiegò Yoongi, mentre mangiavano. "Ma ora che qualcuno è in casa con me, si fidano molto di più."
Il ragazzo dai capelli rossi annuì. "Sono solamente in pensiero per te, Yoongi. I genitori spesso e volentieri sono protettivi, i miei non volevano nemmeno lasciarmi andare ai dormtori della squadra... anche a costo di dovermi far alzare presto la mattina per partire in orario e arrivare a Seoul."
Sistemarono la tavola, per poi lavare i piatti e dirigersi in salotto, dove si sedettero l'uno accanto all'altro.
Yoongi si voltò verso l'amico.
"Cosa ti va di guardare?"
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𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] "𝐌𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐨." 𝐇𝐨𝐬𝐞𝐨𝐤, 𝐜𝐚𝐥𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚, 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢, 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐝𝐞𝐢...