Epilogo: Le buie cavità di un culetto fatato non più vergine

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E alla fine di una storia clichè, come la definirono Hoseok e Yoongi quel giorno in ospedale, tutto andò bene.

Il ragazzo dai capelli rossi continuò a giocare, per poi interrompere la sua carriera a 28 anni: voleva stare accanto al suo hyung, l'amore passava davanti ad ogni cosa ed il calcio lo teneva troppo impegnato e lo portava spesso lontano.
Yoongi smise di lavorare al Blue Soul bar, dedicandosi assieme al fidanzato ad una piccola attività: un centro per ragazzi con disturbi specifici, come il Disturbo Ossessivo Compulsivo, ma anche per chiunque fosse alla ricerca di un aiuto per stare bene con sè stesso. Tra le altre cose, era molto amato il momento della giornata in cui Yoongi aiutava tutti a rilassarsi attraverso la musica di pianoforte, per elimare i pensieri negativi.
Ma mancava ancora una cosa alla lista delle cose da fare...

×××

Era un martedì, così caldo e afoso da spaccare le pietre.
Avevano qualcuno di molto speciale ad aspettarli: una bambina di sette anni, di nome Isabelle. Era anglo-coreana, ed era arrivata all'ospedale di Seoul dopo essere stata trovata in strada da un gruppo di turisti.
Era stata gravemente ferita, e forse abbandonata dai genitori in uno stato di totale inconscienza.
Dopo un coma lungo due mesi, la bambina aveva iniziato e portato a compimento con successo un processo di riabilitazione completa, ed era pronta per essere adottata.
Era sarebbe stata la sorpresa di Yoongi per Hoseok.
"N-non mi avevi detto nulla." Hoseok era preoccupato: stavano andando in ospedale, era forse successo qualcosa? "Stai male di nuovo? Yoongi, dio..."
Il maggiore scosse la testa. "Stai tranquillo, Hobi. Ho parlato con Jungkook pochi giorni fa, proprio dopo la sua esplorazione delle buie cavità di un culetto fatato non più vergine, mi ha detto che aveva una persona per noi."
Hoseok non capiva, e chiese maggiori spiegazioni.
"U-una persona?"
"Hoseok, tu mi avevi detto una sera che avresti voluto adottare un figlio. Ebbene, in ospedale una bimba cerca famiglia e-"
Il rosso scoppiò in lacrime calmandosi sono quando, dopo aver parcheggiato, lo strinse tra le braccia.
"

Shhh, amore mio, tranquillo."

"Una bambina... ci lasceranno l'adozione? Siamo due uomini!"
Yoongi sorrise. "Ma certo. Il mondo non è più così schifoso." Disse, lasciandogli un bacio sulla fronte. "O almeno, non in questo momento per noi."

Isabelle li aspettava nella sua cameretta d'ospedale, era una bellissima bambina.
Aveva lunghi capelli neri ed occhi scuri, un orsacchiotto tra le braccia, sembrava quasi spaventata.
"Hey." Yoongi entrò, con calma. "Tu sei Isabelle, non è vero?"
La piccola annuì, stringendosi nella giacca bianca con stampa di unicorni, forse di una taglia un po' troppo grande per lei.
"Non avere paura." aggiunse Hoseok, che con i bambini ci sapeva fare. "Non vogliamo farti male. Sai... abbiamo parlato con l'infermiera, ha detto che tu stai cercando una famiglia."
La piccola di sette anni fece segno di sì con la testa.
"Ti piacerebbe vivere con noi? Io sono Hoseok, e lui è Yoongi."
Lo sguardo della bambina si illuminò. "Vorreste essere i miei appa?" Domandò, sembrava contenta.
"Ho sempre voluto una famiglia..." gli occhi di Hoseok erano lucidi di lacrime.
"Non piangere appa, siamo una famiglia." La piccola gli corse in braccio, accarezzandogli i capelli. Sembrava fidarsi di lui.
Un dottore entrò sorridendo nella stanza, con i documenti in mano.
"Siamo molto felici che la piccola Isabelle abbia trovato due genitori così gentili. Se volete farmi la cortesia, ci sono da firmare queste carte..."

×××

La famiglia Min-Jung, come ogni famiglia, non era certo perfetta. Hoseok portava Isabelle a scuola, spesso e volentieri cercando di arrivare puntuale guidando nel caotico traffico della mattina, finendo per arrivare stralunato al lavoro. Yoongi lo capiva e lo supportava, ma soprattutto cucinava il pranzo per tutti i ragazzi del centro che tornavano da scuola (e non solo, anche per Isabelle e i figli di Namjoon e Jin) assieme allo stesso Seokjin, che si era offerto ben volentieri di lavorare con loro.
Anche i loro amici ogni tanto passavano, nel tempo libero, per dare una mano come potevano: Taehyung, due pomeriggi la settimana, teneva corsi di espressione emozionale attraverso la pittura. Jimin preferiva lo sport, e Jungkook spesso si univa a lui e ai ragazzini che partecipavano a quell'attività. Namjoon, finito il suo turno mattutino al bar, aiutava i ragazzi con difficoltà dell'apprendimento a fare i compiti, per poi portare a casa il suo amato Seokjin e relativi figli. Avevano due bambini, Jisung e Kaiwoo, entrambi maschi e davvero pestiferi, compagni di classe della vivace Isabelle. Jimin e Jungkook non avevano ancora pensato ai figli, volevano godersi la vita, così come aveva deciso di fare Taehyung con la persona con la quale aveva scelto di condividere la propria esistenza.
Insomma; tutto era davvero stato scritto dalle parche un po' stronzamente, per poi risolversi in una normale, normalissima vita.
Una vita fatta di risate della piccola Isabelle.
Fatta di sveglie la notte per colpa di un incubo di Yoongi o Hoseok, prontamente calmato dall'abbraccio del partner.
Resa migliore dalle colazioni in famiglia, dai 《baffi di latte》 della bambina e le risate a causa delle buffe facce di Yoongi appena sveglio.
Incasinata da quei piccoli litigi che ogni tanto accadevano, sistemati dal dolore che provavano nello stare soli.
Quella meravigliosa, stupenda vita che avevano preso tra le mani e modellato, sistemando gli intrecci del destino quasi inconsapevolmente.
E mentre si baciavano con dolcezza seduti sul divano, con la piccola Isabelle che dormiva accanto a loro, tutto sembrò perfetto.

"Sai, credo che ci abbiano davvero messo i bastoni tra le ruote." Notò la prima delle parche, sospirando.
"Non è forse questo il bello degli umani?" Domandò quella accanto a lei, ridendo.
"Avevamo altri piani per quel Min Yoongi, ma in qualche modo... Hoseok lo ha come aiutato a ricucire il suo filo, è curioso." Aggiunse la terza, continuando a tessere.
"Beh, è giusto donar loro un buon destino. Se lo meritano." Notò quella che aveva parlato per prima.
"Non sarebbe troppo clichè?" Fu l'osservazione forse giusta dell'altra.
"Nulla lo è, se si merita fino in fondo di vivere meravigliosamente." Ridacchiò l'ultima; continuando a tessere il filo. "Solo loro potevano trovare la cura per vivere a lungo e senza pensieri." Spiegò, con un sorriso.
"Beh, allora buona vita, eh?" Chiese la prima, cercando un finale adatto.
"Clichè; clichè e ancora clichè, come hanno detto i nostri signorini Jung e Min. Forse dovremmo farci gli affari nostri e lasciare che si godano il futuro." Propose la seconda.
Erano tutte e tre d'accordo, per una volta.
E cosi si concluse il loro discorso, mettendo una parola sola a chiusura di ciò che, in parole povere, fu solo l'inizio della storia dei due innamorati, uniti ora da una bellissima bambina e da un radioso futuro.
Quella parola?
Un momento solo...

"Baciami ancora, Yoongi." Pregò Hoseok, in quel momento.
Il tramonto stava calando sulla città, era davvero bello sentire l'amore tra loro.
"Infinite volte, raggio di sole."
Sorrise, mantenendo la parola e unendo le proprie labbra a quelle rosee del più giovane.

Eh? Ah, la parola, giusto.
Eccola, ora arriva:
Fine

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora