𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔

10.Abbracci notturni e Nutella per Yoongi

Hoseok e Yoongi scesero a cena con calma, più felici e rilassati, e la signora Min lo notò.
Il rosso aiutò a cucinare, mentre l'amico sistemò le stoviglie sulla tavola: era tutto pronto, e anche il padre finalmente rientrò dal lavoro.
"Buonasera." salutò, e tutti e quattro si trovarono attorno alla tavola, in un'atmosfera di pace che non sempre si trovava a casa Min.
Fu una cena tranquilla, corredata da racconti della giornata da parte di tutti i commensali, per finire poi con una torta alle ciliegie.
Ad Hoseok mancavano un po' le cene con la sua famiglia, tra le battute di suo padre e sua madre, ai suoi fratelli: aveva una sua sorella più grande ed un fratello più piccolo. Suo fratello, così come Yoongi, soffriva di Disturbo Ossessivo Compulsivo, ma era sempre stata una cosa molto 《normale》 per lui, non l'aveva mai trovato un problema, come lo ritenevano invece molte persone che conosceva e che non avevano mai avuto rispetto per il suo fratellino, al quale era così affezionato fin da bambini.

"Hoseok, a cosa pensi?" chiese ad un tratto il biondo, risvegliandolo dai suoi pensieri a proposito del passato.
"Nulla di che, hyung, alla mia famiglia. Sai, mi manca abbastanza." confessò, mentre entrambi passavano il loro tempo seduti sul letto del minore: il giorno dopo si sarebbe disputata la partita per la quale la squadra di Hoseok si preparava da tempo, e il rosso cercava in tutti i modi di calmarsi.
"Hai paura?" Yoongi lo domandò piano, sottovoce, quasi come un segreto tra bambini.
"Sì." rispose il più piccolo, confidandosi con lui. Ormai dello hyung si fidava; poteva dirgli ogni cosa, ogni problema. "Non è da molto che sono capitano, e sento davvero tanto il peso della mia responsabilità. Se tu fossi al mio posto, hyung, che cosa faresti?"
Yoongi sembrò pensarci su un momento, poi parlò. "Hoseok, se ti hanno dato questo ruolo, significa che credono in quello che puoi fare. Non devi sentire tutta la responsabilità sulle tue spalle, hai una squadra, prima di essere una squadra sono tuoi amici e ti sosterranno sempre e comunque. Jin-hyung ti ha lasciato la fascia da capitano perchè sa che tu potrai riuscire in quello che lui ha sempre fatto, anche se tu non pensi di avere le qualità adatte. Se c'è una cosa che ho capito nel calcio è che ci sono tipi differenti di giocatori e che ciascuno di loro riesce a dare un contributo differente alla squadra." spiegò, sorridendo. "Quindi stai tranquillo, andrà tutto bene, devi solamente avere fiducia in te stesso e nei tuoi amici." aggiunse.
Hoseok era stupito dalla calma con cui il ragazzo aveva parlato, e sentì che il loro legame si stava rinforzando.
Yoongi si addormentò poco dopo, e il rosso decise di portarlo nella sua stanza, per lasciarlo dormire in pace.
Lo prese in braccio senza difficoltà, era molto leggero, e raggiunse la stanza del ragazzo. Lo sdraiò sul letto, sistemando le coperte in modo che stesse al caldo. Sembrava un bimbo quando dormiva, era calmo e rilassato, almeno così pareva.
Spense la luce, augurando la buonanotte all'amico, per poi chiudere la porta e tornare nella propria camera e dormire a sua volta.

Si svegliò presto quel mattino, e mentre andava in bagno incontrò la piccola figura di Yoongi, che camminava per il corridoio.
"Hoseok." il maggiore gli prese la mano.
"Yoongi, cosa...?"
"Resta qui." pregò, trascinando il rosso nella sua stanza. "Non andare via, ti prego."
Il rosso ci mise un momento per capire che l'amico aveva avuto un incubo, e decise di accontentarlo.
"Vado un momento in bagno e torno, promesso." promise; e fece esattamente come aveva detto.
Yoongi lo aspettava, rintanato sotto le coperte del suo letto.
"Che cos'hai sognato di tanto terribile, hyung?" chiese, gentilmente.
"Mi basta che tu rimanga qui con me fino a domani. Non voglio che quello che ho visto diventi realtà." Quando era spaventato, Min Yoongi si trasformava in un gattino bisognoso di coccole e protezione, e questo fece comparire un sorriso sul volto di Hoseok, mentre si sdraiava accanto all'amico. Il piccolo corpo dello hyung si strinse al suo, facendo percepire al ragazzo qualcosa di più del normale affetto che si provava verso un amico.
Pensò che forse erano solo sensazioni, e che avrebbe avuto bisogno di dormire ancora un po', dopotutto erano solamente le quattro della notte.
Accanto a lui, Yoongi si era già addormentato e sembrava decisamente più tranquillo rispetto a poco prima, cosa che rese il rosso davvero felice.

La luce pallida del sole del mattino svegliò entrambi i ragazzi, causando due reazioni molto differenti: mentre Yoongi finì per stiracchiarsi come un gatto, Hoseok era già in piedi, pronto come non mai per l'importante partita che lo aspettava quel giorno.
Fecero colazione assieme ai signori Min, che confermarono al giovane calciatore la loro partecipazione in qualità di spettatori, assieme al figlio.
"Ci hanno chiesto se volevamo stare nel settore riservato, visto che stiamo ospitando uno dei giocatori." spiegò il padre di Yoongi, bevendo un sorso del suo caffè nero.
"Faremo il tifo per voi; Hoseok." aggiunse la signora Min, canticchiando una canzone che aveva in quel momento impressa nella mente dopo averla ascoltata in uno spot alla tv la sera precedente.
"Grazie mille, signori Min." il giovane era entusiasta, e lo era anche Yoongi: aveva avuto finalmente il permesso di mangiare la nutella sopra ai pancakes per colazione.
Avrebbero preso la macchina del padre di Yoongi per andare allo stadio, poi si sarebbero salutati all'entrata riservata ai giocatori.
"Siamo perfettamente puntuali." constatò Yoongi, vedendo scoccare il minuto sul suo orologio da polso mentre chiudeva la porta della casa.
"Questo perchè siamo stati tutti in grado di prepararci in orario, Yoongi, anche tua madre che di solito ci mette circa un secolo." commentò il signor Min, mettendo in moto l'auto.
"Mi sento leggermente presa in causa." rise la madre del maggiore, mentre partivano.
Hoseok pensò che era stato davvero fortunato a trovare una famiglia come quella, ed era molto più tranquillo per il match solo grazie a loro.
Era pronto per vincere assieme ai suoi amici.