44.Is the final countdown e l'incerta, futura astinenza di Namjoon

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La sera prima della finale, manager e squadra erano a cena, chi più chi meno in ansia.
"Ragazzi, so che sarà difficile." Disse Hoseok, mentre veniva loro servito un dolce: torta alla crema con sopra vari tipi di frutta. "A parte la difficoltà del match, siamo tutti preoccupati per Yoongi-hyung. Tralasciando il fatto che la privacy in quel cazzo di ospedale non esista, direi che sapendo cosa lo aspetterà dovremmo impegnarci minimo il doppio del solito. Vinceremo, è chiaro?"
Seokjin era d'accordo. "Se non vinciamo, lascio in astinenza Namjoon." Sdrammatizzò, con un sorriso.
"Vedete di vincere, stronzi." Concluse il manager, mangiando la sua porzione di dolce.
Tutto normale, normalissimo. Hoseok adorava i momenti Namjin, erano così tremendamente scemi, quei due lo facevano morire dal ridere quotidianamente.

La sera stessa, Hoseok si trovò in giardino a parlare con Jungkook, che aveva qualcosa da dirgli.
"Hobi-hyung?" Chiese, un po' intimidito, mentre la luna si mostrava sopra di loro nel cielo.
"Parla pure, avanti." Il rosso gli sorrise.
"Hoseok, io ho tanta paura per Yoongi-hyung. Lui mi ha tanto sopportato, mi ha aiutato nel lavoro, poi con Jimin ed è sempre stato accanto a me. Non vorrei mai che..." Gli occhi del ragazzino dai capelli castani si riempirono di lacrime.
"Shhh, Jungkookie, non dirlo." Il rosso gli accarezzò i capelli castani, avvolgendolo in un abbraccio.
"Lo hyung vivrà, vero?" Ormai era impossibile per lui trattenere le lacrime, ed Hoseok lasciò che si sfogasse tra le sue braccia.
"Hey." Qualcuno li raggiunse: Jin assieme a Namjoon, Jimin e Taehyung.
"Hyung!" Sorrise il capitano, invitandoli a sedere con loro.
"Come mai piange?" Chiese la fata del campo, rivendicando la proprietà (mai tolta, ma dettagli) del fidanzato.
"Ho paura per Yoongi." Jungkook sciolse l'abbraccio con l'amico, per poi accoccolarsi accanto al giovane dai capelli rosa.
"Penso che dovremmo andare tutti a dormire, sapete? Siete usciti da poco, ma è davvero tardi." Namjoon aveva l'aria di chi la sapeva lunga. "Possiamo anche stare a guardare le stelle nella speranza di un aiuto dal cielo o dal destino... chiamatelo come volete, ma in quanto piccoli umani la nostra unica possibiltà è vincere le battaglie personali, confidando nella forza di chi ci sta accanto. Yoongi ci riuscirà, fidatevi."
I sei ragazzi rimasero sdraiati sull'erba, senza dire nulla.
Namjoon aveva espresso alla perfezione i loro pensieri, e quelle parole li accompagnarono fino ai rispettivi letti: dormirono tutti bene, per fortuna.

Se la normalità era qualcosa di esistente nel mondo, probabilmente Kim Taehyung doveva essere davvero un alieno.
"It's the final countdown, tatatataaaaa!"
Hoseok ridacchiò. Il grigio era sempre il solito, cercava di migliorare l'atmosfera generale con qualche battutina o canzoncina idiota.
"Non credo fosse proprio così, Tae." Jimin gli mollò un pugno sulla spalla, facendo ridere un po' tutti.
Ne avevano bisogno, la pressione per il match imminente era davvero molto elevata, più del QI di Kim Namjoon.
Hoseok sospirò, mettendo al braccio la fascia di capitano. Al collo, una catenina che Yoongi gli aveva regalato era ben nascosta sotto la maglia.
"Capitano, sei agitato?" Chiese Seokjin, posando una mano sulla sua spalla.
"N-no... è che stavo ricordando il momento legato a questa collana."

Erano rimasti soli in quella stanza, nel silenzio decorato solo dal lieve vento che entrava dalla finestra lasciata aperta appena un poco per permettere di respirare ai ragazzi seduti all'interno. Yoongi non parlava, semplicemente lasciava che il battito del cuore di Hoseok si confondesse con il suo, in un vortice di confusione e anime tremendamente innamorate. Il rosso sentiva la paura, ma anche ciò che lo spingeva a continuare a sorridere: Yoongi, sì, proprio lo stesso ragazzo che avrebbe potuto morire sotto i ferri.
"A che pensi, Seokie?" Aveva domandato il biondino, staccandosi dal suo corpo caldo per osservarlo con quei due occhi fin troppo espressivi che ad Hoseok sembravano dipinti sul suo viso angelico.
Si perse in quell'oscurità tremante ed incerta, alla ricerca delle stelle e di una risposta concreta.
"Pensavo, Yoongi. Alla vita e alla morte, non ti spaventare se qualche volta mi perdo nella mia stessa mente."
Il maggiore rise. "Stai parlando con uno che ha pensieri ossessivi, come puoi solo immaginare che io mi stia spaventando?"
La sua risata dolce contagiò anche il calciatore, che rimase in silenzio poco dopo, quando il più grande si spostò per prendere dal comodino un pacchettino. Era piccolo e avvolto nella carta verde. "Una cosa per te, speciale." Spiegò, senza dirgli dove diavolo lo aveva trovato siccome stava rinchiuso in un fottuto ospedale. "Nella buona e nella cattiva sorte. Vincerò, vincerai e tu un giorno mi sposerai, Jung Hoseok."
Alla catena argentata era appeso un anello, bellissimo, con un'incisione di piccoli soli.
"Mi stai tipo... chiedendo di passare la tua probabile futura vita assieme a me? Prima di una giornata del genere?"
Yoongi gli mise il ciondolo, passando con le sue mani delicate nella zona del collo dell'altro, per poi chiudere la catenina.
"Dicono che non sia mai troppo tardi. E se anche fosse... cosa diresti?"
Hoseok intrecciò le gambe con le sue, facendo sedere l'altro in modo da tenerlo praticamente in braccio.
"Direi di sì. Cento fottutissime volte. Io senza di te non vivo, Yoongi. Mi fai respirare, mi fai vivere, sorridere e apprezzi ogni mio difetto." Aveva risposto Hoseok, baciandolo sulla fronte. "Mi salvi ogni giorno solo pronunciando il mio nome, adoro perdermi in quel tuo sguardo, Yoon."
Lo aveva baciato con trasporto, questa volta sulle labbra. Ed era rimasto così, con gli occhi chiusi ed il profumo di Yoongi che lo avvolgeva mentre quel bacio veniva approfondito, le mani attorno al suo corpo... tutto dannatamente perfetto. Non c'era una sola cosa fuori posto in quell'attimo.
"Ti amo, SeokSeok." Il biondo aveva poggiato la testa sul suo petto, quasi nascondendosi. "Scusa se ti uso come poggiatesta, ma non voglio che tu te ne vada e quindi dormirò abbracciandoti." Il ragazzo più piccolo si era lasciato scappare una risatina. "Dormi un pochino, piccolo. Ti amo anche io."

Con il pensiero rivolto a Yoongi, Hoseok si preparò a scendere in campo.
Iniziava la sua battaglia, quella battaglia: e anche della sua persona speciale, le promesse erano promesse, dopotutto.

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora