11.Forse i calci nel culo saranno il nostro sempre... e anche i pali?

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Yoongi non riusciva a staccare gli occhi dal pallone, o meglio, dalla sfera quando questa era tra i piedi di Hoseok. Il ragazzo era davvero agile, e vederlo dribblare con così tanta facilità la palla rese il biondo orgoglioso. Era bravo, e come aveva dimostrato negli allenamenti, il gioco di squadra in generale migliorava visibilmente giorno dopo giorno.
Con una fitta rete di passaggi precisi al millimetro, i ragazzi della squadra del rosso riuscirono a segnare, lasciando al portiere avversario nemmeno il tempo di muoversi.
Il commentatore urlò all'altoparlante il cognome dell'autore del goal per tre volte, mentre il pubblico dovette rispondere con il nome: era così che funzionava allo stadio di Seoul.
"Segna il primo goal il capitano, Jung..."
Lo stadio esplose "Hoseok!"
E fu così per altre due volte, fino a quando gli animi non si calmarono.
Vide il rosso abbracciare Jimin, che era responsabile del bellissimo assist che aveva consentito ad Hoseok di mettere la sfera nella porta avversaria.
Tutti esultarono attorno al capitano, e furono molto bravi a mantenere il parziale ottenuto nei primi 45 minuti di gioco, invariato anche nel secondo tempo della partita.

Fuori dallo stadio, la prima persona che Hoseok abbracciò fu Yoongi.
Il maggiore, che non se lo aspettava, avvolse le braccia attorno a quelle dell'amico; sentendo il battito del proprio cuore accelerare improvvisamente, come su una montagna russa.
"Sei stato bravissimo, Hobi, grazie a te la squadra ha vinto." sorrise il ragazzo, dopo essersi calmato.
"È stata tutta la squadra a collaborare per la vittoria, è uno sport dove si gioca in 11. Chi segna semplicemente dimostra tutto l'impegno che abbiamo messo tutti durante gli allenamenti."
La risposta sincera del rosso mise a suo agio Yoongi, che propose ai suoi genitori di portare l'amico ed il resto della squadra (Jungkook compreso) a festeggiare la vittoria al Blue Soul bar.
"Molto volentieri." la signora Min e il marito fecero salire Hoseok e Yoongi in macchina, partendo per la meta tanto amata dal ragazzo dai capelli biondi.
In strada qualche fan riusciva a riconoscere il rosso attraverso i finestrini, mostrando la sciarpa o la bandiera, emozionato.
Hoseok regalò un sorriso a ciascuno di loro, e così fece entrando nel Blue Soul bar. La prima volta che era entrato non c'era molta gente, ma ora c'erano molte persone che avevano assistito alla partita nella TV del locale, mangiando qualcosa o bevendo un drink.
Yoongi sorrise divertito, mentre l'amico firmava qualche autografo, per poi salutare un emozionato Namjoon: anche lui amava il calcio.
"Oggi offro io." annunciò Hoseok, quando tutti i ragazzi furono seduti. impedendo alla famiglia Min e agli amici di rifiutare la sua offerta.
Quando arrivò ciò che avevano ordinato, si diede il via ai soliti commenti 《pre-drink》.
"Alla squadra!" cominciò il signor Min.
"Al nostro capitano!" urlò Seokjin.
"All'assist di ChimChim." intervenne Jungkook, emozionato.
"Alla nostra amicizia." concluse Hoseok, e dopo il classico tintinnio di bicchieri, ciascuno si gustò il proprio drink. 
Yoongi osservò il rosso per tutto il tempo, sembrava così felice, e il biondo venne contagiato da quella stilla di felicità che il rosso gli regalava ogni giorno che passavano assieme. Non parlò molto, preferì ascoltare i discorsi che i calciatori intavolavano, ridendo e scherzando su svariati pali, doppi sensi calcistici e il tentativo vano del portiere avversario di parare il tiro di Hoseok.
Fu tutto sommato un bel pomeriggio, e Yoongi non potè chiedere di meglio che un ritorno a casa in macchina corredato dalla sua amata musica.

La sera stessa, Hoseok gli domandò il favore di suonargli qualcosa.
"Ti prego, sono così felice per oggi che non riesco a dormire." spiegò il rosso, facendo sorridere nuovamente l'altro. "Sembri un bimbo, sai?"
Il calciatore si sdraiò sul divano, chiudendo gli occhi, mentre Yoongi suonava per lui.
Amava suonare senza leggere lo spartito, a volte ricordava perfettamente ogni nota, era come se la musica lo avvolgesse. Di tanto in tanto osservava il rosso, che volentieri teneva il ritmo con le dita della mano destra, la sinistra era invece poggiata sulla gamba; sembrava un nobile.
Lo aveva sempre pensato, dal primo momento nel quale lo aveva visto: Jung Hoseok aveva l'aria di un principe, un bel ragazzo che tutte le donne avrebbero volentieri sposato.
Poi, fece caso a ciò che aveva pensato.
Bel ragazzo... beh, forse non erano da lui certi pensieri, ma decise di ignorare il fatto.
Terminò la canzone nel modo più delicato possibile, dirigendosi verso il divano. "Allora, ti è piaciuta?"
Hoseok annuì.
"Meglio così, altrimenti ti sarebbe arrivato qualche calcio nel culo." decretò sicuro Yoongi, aiutandolo ad alzarsi, visto che ormai era mezzo addormentato.
"Hyung, ti prego metti le tue canzoni su un cd, così quando non riesco a dormire posso ascoltarle."
Il maggiore aspettò che l'amico si sdraiasse, fermandosi un momento ad osservare il suo fisico scolpito: sarebbe riuscito a fare qualche pensiero normale quella notte?
"Lo farò." rise Yoongi, sistemando le coperte al ragazzo più giovane.
"Grazie, hyung, ti voglio bene."
"Ti conviene volermi bene, visto che sei in casa mia." scherzò il maggiore.
"Altrimenti calci nel culo?"
"Calci nel culo." confermò il pianista.
"Forse Calci nel culo sarà il nostro sempre."
Il minore spense la luce, dopo quella citazione, e l'amico decise che sarebbe rimasto un po' in quella stanza con lui. Non voleva dormire, e lo confessò ad Hoseok: aveva paura di fare altri incubi e di non trovare il rosso nella sua stanza ma sparito da qualche parte o brutalmente ucciso.
Il calciatore non lo prese in giro; non lo faceva mai. Rispettava Yoongi per quello che era e per ciò che sognava, e infatti lo invitò a dormire con lui.
Il letto era grande, in due si stava comodi, e quella notte si sdraiarono l'uno accanto all'altro, in silenzio.
"Buonanotte, Yoongi-hyung. Se hai paura, ti basta svegliarmi, sono qui accanto a te." disse piano Hoseok, prima di addormentarsi.
"Dormi bene, Hoseok." il biondo si sistemò accanto a lui, rilassandosi grazie al calore del corpo del più piccolo, felice di quella pace che si era creata nella stanza.
Se prima dell'arrivo del rosso odiava le persone, ora stava pian piano riuscendo ad apprezzare i lati positivi di chi aveva attorno, soprattutto del giovane che riposava in quel momento accanto a lui, come un bambino.

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora