Yoongi era preoccupato: non aveva mai visto Hoseok così demoralizzato come quel giorno, durante l'allenamento individuale.
"È inutile!" gridò il rosso, lanciando il pallone più lontano possibile, che andò oltre la linea di fondo.
Yoongi pensò seriamente che avesse il ciclo.
"Hey, datti una calmata, capitano!" Seokjin si avvicinò al rosso, che lo spinse via non troppo forte, ma abbastanza da ricevere un paio di occhiatacce dagli altri ragazzi.
"Scusa..." il giovane calciatore si tolse la fascia, porgendola al ragazzo che gli aveva appena parlato. "È giusto che tu la riprenda. Non capisco per quale motivo tu abbia deciso di lasciare la fascia da capitano ad uno incapace come me, non riesco neanche a fare un calcio d'angolo decente."
Seokjin gli mise una mano sulla spalla. "Hoseok, per favore, calmati. Comportati bene, o sarò costretto a chiedere al coach di mandarti via dal campo, per oggi."
Il rosso annuì, uscendo dall'area delimitata dal segno bianco.
"Ho bisogno di calma." spiegò.
Yoongi lo seguì, preoccupato. "Ehi, non lasciarmi qui, poi come ci torno a casa? Non ho portato l'abbonamento per i mezzi pubblici." si lamentò, e il ragazzo più giovane si fermò per aspettarlo.
"Non una parola su quello che è successo." pregò, sedendosi in macchina. Il maggiore annuì, prendendo posto dal lato del passeggero.
"Metto un po' di musica..."
"NO." fu la secca risposta di Hoseok, che lo lasciò spiazzato.
Vedendo il viso preoccupato di Yoongi, cambiò immediatamente tono. "Cioè, volevo dire no, per cortesia. Non è il momento adatto."
Il biondo annuì, decisamente preoccupato per l'amico.
"Tu hai bisogno di una pausa." decretò poi, mentre il rosso metteva in moto.La loro conversazione proseguì sul letto di Hoseok, che aveva bisogno di sfogarsi con l'amico.
"Io non mi sento all'altezza, hyung, ed è per questo preciso motivo che non riesco a fare nulla come lo vorrei. Seokjin-hyung mi ha dato la fascia di capitano convinto che io fossi la persona più adatta, ma io..." il ragazzo si portò una mano all'altezza del petto. "Non sono pronto. Non sono io la persona più adatta per guidare una squadra di questo livello, eppure non lo vogliono capire! Non ci arrivano, per loro è normale rivolgersi a me quando non sanno che cazzo fare, io sono stanco di sorridere sempre e di fingere di non vedere i miei errori-" Yoongi lo interruppe con delicatezza, prendendogli entrambe le mani con le proprie. "Guardami, tranquillo. Respira ora, va tutto bene." il suo tono di voce era volto a calmare l'animo irrequieto del più piccolo, che si sentiva troppo carico di responsabilità, per colpa di una stupida fascia rossa al braccio, e di un ruolo non certo così facile come sembrava vedendo le partite in tv.
Hoseok così arrabbiato lo aveva quasi fatto spaventare, ma per fortuna era riuscito a calmarsi, proprio grazie a lui. Di solito erano le altre persone, tra cui anche Hoseok, a calmare Yoongi, ma quel giorno era riuscito ad aiutare qualcuno a sua volta, e riuscì a sentirsi utile.
"Non volevo essere così cattivo, mi dispiace tanto. Di solito sai, io sono più calmo in queste cose..." spiegò il rosso, che tremava leggermente.
"Non è successo nulla di grave. Credo tu debba semplicemente dire a Seokjin-hyung che non avresti dovuto comportarti in quella maniera." gli consigliò il biondo, sempre in modo gentile. "Inoltre, digli che ti senti all'altezza del ruolo. Fidati, so che dentro di te sai di essere un perfetto capitano, con la bravura necessaria."
Hoseok annuì, per poi guardarlo negli occhi, facendo quasi arrossire il maggiore dei due ragazzi a quel contatto visivo.
Gli fece una domanda che lo lasciò abbastanza sorpreso: gli chiese il motivo della sua insolita gentilezza con lui, perchè dai genitori sapeva che Min Yoongi non era proprio la più socievole delle persone, era cambiato tanto dal primo giorno che lo aveva conosciuto, secondo il rosso.
Le guance di Yoongi, in quel momento, non tardarono a prendere colore per l'imbarazzo.
"Beh, io tu mi hai aiutato quando ero nervoso la sera, è giusto che io ricambi il favore, no?"Hoseok fece ciò che ogni volta faceva sì che i battiti del cuore di Yoongi accelerassero improvvisamente: lo abbracciò.
"Grazie hyung." sussurrò, con una nota di malinconia, quasi di scuse.
"Non devi neanche ringraziare."
Aiutato dal più grande, Hoseok trovò il coraggio di scrivere a Seokjin, per incontrarlo in uno dei bar preferiti dai signori Min, e il biondo fu fiero di lui.
Con calma, si vestì, pregando di non avere nessun tipo di problema relativo al suo disturbo durante l'uscita con il ragazzo più giovane e lo hyung.
"Andiamo?" Hoseok prese le chiavi dell'auto, aprendo la porta.
"Certo." rispose il maggiore, afferrando la sciarpa: faceva freddino quel giorno, e lui lo detestava.
Questa volta, Hoseok lasciò che il ragazzo mettesse la musica, per distrarsi un po' dalla paura che aveva di litigare con l'amico Seokjin.
"Dove si trova il bar?" domandò il rosso, visto che era stato Yoongi a consigliare il luogo.
"Proprio qui dove siamo ora." rispose il ragazzo, indicando un parcheggio poco lontano. "Il Blue Soul bar. Ci lavora un mio amico di nome Namjoon."
Entrarono, e subito l'aroma di menta che contraddistingueva il locale li avvolse, mentre un ragazzo si occupò di accompagnarli ad un tavolino accanto alla finestra più lontano possibile dal bancone: Yoongi non apprezzava il caos.
"Benvenuti al Blue Soul bar." disse educatamente il cameriere.
"Buongiorno, oggi c'è Kim Namjoon?" chiese il biondo, con un sorriso.
"Glielo chiamo subito."
Un ragazzo dalla chioma blu-viola si fece largo tra i tavoli, era alto e aveva una pettinatura davvero particolare.
"Hyung!" sorrise, salutando Yoongi.
"Ciao, Joonie. Ti presento Hoseok, lo sto ospitando a casa mia per la storia dei dormitori della squadra di calcio, hai presente vero?"
Namjoon annuì, salutando il rosso: essendo nati nello stesso anno, non fu necessario alcun onorifico.
"Stiamo aspettando un nostro amico." spiegò poi Hoseok. "Ma conoscendolo, prenderà un analcolico alla fragola. Per me, un Americano."
Yoongi ordinò un caffè, e il cameriere andò al bancone con la comanda.
Dopo un po', dalla porta, entrò un confetto rosa, anche conosciuto con il nome di Kim Seokjin, che senza guardare dove metteva i piedi per poco non finì contro il cameriere.
"Mi dispiace, non volevo."
Namjoon arrossì. "Non si preoccupi. Spero di non averle sporcato la felpa." Jin tamponò la macchia di caffè sulla sua felpa rosa, sorridendo.
"È okay, non capita nulla. Ne avrò almeno 15 così."
Dopo aver rifatto il caffè, Namjoon portò tutto al loro tavolo, lasciando sullo scontrino, che aveva dato a Seokjin, il proprio numero di telefono.
C'era anche una nota a margine.Mi scuso di nuovo, se vuole scrivermi le porterò una felpa nuova tutta rosa.
Buona giornata!
~Kim NamjoonJin arrossì, mettendo lo scontrino nello zaino.
"Allora, per quale motivo mi avete chiamato qui?" domandò, osservando Hoseok negli occhi.
Yoongi strinse la mano dell'amico, per tranquilizzarlo. "Ci puoi riuscire."
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𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] "𝐌𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐨." 𝐇𝐨𝐬𝐞𝐨𝐤, 𝐜𝐚𝐥𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚, 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢, 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐝𝐞𝐢...