42.Taehyung, il dio dei colori

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Hoseok aveva un'idea.
E il suo avere idee era molto pericoloso per l'umanità, quasi più delle guide in auto da parte di Namjoon. Okay, forse quelle erano ancora peggio, ma dettagli.
Ne parlò con Jimin, il suo confidente preferito.
"È illegale, no?" La fatina era piuttosto sconvolta da ciò che il rosso aveva detto.
"Ma dovrebbero rendere illegali le stanze così come sono! Non credi che sarebbero fantastiche come dico io?"
Qualcuno interruppe la loro conversazione. "Io penso di sì. Posso aiutarvi; vero?"
"Tae! Non si spiano le conversazioni altrui." Il più grande dei tre abbracciò l'amico. "Certo che puoi. Avremmo chiesto anche agli altri, te compreso. Anzi, soprattutto a te e a Jungkook perchè siete i più portati e dovete aiutarci a fare un bozzetto."
Il grigio annuì, con l'aria di chi la sapeva lunga. "Mio padre ha un negozio pieno di tutto ciò che ci serve. Che colori volete?"

Quando le regole vennero create, secondo Hoseok, fu imposto agli esseri umani di trasgredirle: perchè chiamarle regole, se non è possibile disobbedirvi?
"TaeTae, hai i colori?"
"Sissignore. Viola, lilla, blu, blu cobalto, azzurro cielo, azzurro chiaro, verde menta, verde erba, verde chiaro, giallo, giallo ocra, arancione, rosso magenta, bordeaux, rosa pallido, rosa, color carne, bianco, grigio, nero, marrone..."
Jungkook fece un segno con la mano. "Hyung-dio dei colori, basta. Abbiamo capito, io voglio la parte divertente."
Taehyung fece salire alcuni dei ragazzi sull'auto di Seokjin, rivelando il baule colmo di materiali per dipingere in sicurezza. Hoseok, invece, caricò gli altri: erano comunque in sei e su una macchina sola non ci stavano. Avevano deciso di andare solo loro, siccome erano più legati a Yoongi ed erano un gruppo affiatato di amici ormai.
"Pronti per fare casino?" Chiese Hoseok, prima della partenza.
"Sì signor capitano!"
"Non ho sentito bene."
"Sì signor capitano!"
Non partì la musica di Spongebob, ma le due auto sfrecciarono veloci verso la struttura sanitaria, con a bordo sei giovani pazzi scatenati.
Non c'era molta gente in quel momento in ospedale, siccome era orario di visite ed esami. Nessuno badò a quei ragazzi, nonostante le borse che avevano sembrava stessero per esplodere da quanta roba vi era dentro: bombolette spray, mascherine e stencil.
La stanza di Yoongi era, come previsto, vuota. Il ragazzo era a fare la sua terapia, avrebbe avuto un esame veloce e poi... beh, la sua stanza sarebbe stata completamente rivoluzionata al suo ritorno.
Dopotutto, il color sperma non era poi così di moda.
"Mettete le mascherine. Non è colore tossico, ma almeno non rischiate di mangiarlo per sbaglio."
Jimin era sotto shock. "Tae, stai scherzando?! Mangiare il colore?"
"Magari è buono!" Protestò il grigio, facendo ridere tutti.
Dopo aver attentamente preso le misure, la parete davanti al letto venne decorata con un bellissimo (ed enorme) disegno, dopo che i signori Min ebbero recuperato una scala pieghevole per i ragazzi. Hoseok gli aveva convinti ad aiutarli in quel progetto, non avevano resistito ai suoi occhi dolci.
Come avevano fatto a non farsi notare con una scala? Mistero più misterioso di quello della fede cristiana che viene annunciato ogni domenica.
Taehyung e Jungkook avevano disegnato il bozzetto, ed ora una fenice spiccava il volo su quella che prima era solo un'anonima parete.
"È una figata spaziale!" Namjoon era felicissimo, soprattutto per non aver rotto nulla di ciò che avevano usato.

Poco dopo, Yoongi entrò. Era chiaramente stanco, sedeva su una sedia a rotelle spinta da un'infermiere e non sorrideva affatto. Appena vide i ragazzi e poi la parete dipinta, i suoi occhi sembrarono illuminarsi nuovamente, sulle sue labbra si formò un'espressione di stupore misto a pura gioia.
"Oh... mio dio." Riuscì a dire, prima di scoppiare in lacrime. Hoseok faticò a reggere quella visione, anche se era chiaro per tutti che quello fosse un pianto causato dalla felicità.
"R-ragazzi ma è s-semplicemente stupendo. Io..." si alzò dalla sedia, cercando di reggersi in piedi e camminò piano verso gli amici e la sua persona speciale, tremando.
"Sta attento." Lo redarguì Hoseok, prendendolo tra le sue braccia prima che potesse crollare a terra.
"Grazie, Hobi. E grazie a tutti." Il ragazzo si asciugò i segni del pianto co le dita, mostrando il suo dolcissimo gummy smile.
"Yoongi, noi volevamo solo farti felice." Spiegò Seokjin, che aveva ancora un poco di colore tra i capelli (come tutti.)
"È semplicemente un gesto bellissimo. Poi... la fenice, la rinascita."
Hoseok annuì, stringendolo a sè. "Quella che tu farai, perchè io e tutti i ragazzi, anche quelli che non sono qui, crediamo in te. Rinascerai e starai bene, la nostra promessa, ricordi? La vittoria, Yoongi-hyung."
Il maggiore annuì, ed in quell'attimo il dottore interruppe la conversazione.
"Dovrei chiamare la polizia, tutto questo è illegale. Ma sapete cosa? Se dipingere un muro lo è, anche ammalarsi e rovinarsi la vita dovrebbe esserlo. Anche dover lottare per avere un giorno come si deve e poter sorridere sarebbe degno di denuncia, nessuno è venuto al mondo per soffrire. Voi ragazzi siete l'esempio perfetto di quel tipo di persona che con un'azione cambia in meglio la giornata. Vi prego, appena finite il torneo... potreste aiutarci a rendere una cosa bellissima tutto il reparto? O perchè no, tutto l'ospedale..."
Il rosso lo fermò. "Non so quanto ci metteremo, ma magari anche le stanze dei bambini. La ringrazio per non averci denunciato, davvero."
Il medico sorrise. "Anche mio figlio dipingeva, sapete? È mancato anni fa, a causa proprio di un tumore. Il mio obiettivo è salvare quante più vite possibili, e per farlo non serve solo intervenire sul fisico. Serve aiutare l'anima, come avete appena fatto. Ora vi lascio soli, grazie per tutto, mi avete dato una vera e propria lezione di vita nonostante la mia veneranda età."
Dopo aver salutato a dovere il ragazzo ricoverato, tutti uscirono lasciandolo solo con Hoseok.
"Hai avuto tu questa idea?" Yoongi venne aiutato a sdraiarsi sul letto, chiudendo gli occhi per rilassarsi.
"Sì. Io davvero, farei tutto per te." Sapeva che Hoseok stava cercando di non piangere, ma gli ricordò che aveva tutto il diritto di sfogarsi.
"T-ti amo così tanto che mi fa male, Yoongi. E non avrei nemmeno il diritto di toccarti, neanche con un fiore."
"Come mai dici questo, Hobi?"
"D-devo confessarti una cosa che non sai. E forse, dopo questo, mi odierai."

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora