25.Le cannonate super power della fatina confetto

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Yoongi era contento, ma anche leggermente pensieroso: la partita con la Cina sembrava andare bene, tranne per un piccolo particolare.
Stava analizzando da quasi 40 minuti il comportamento di Seokjin-hyung, si era accorto perfettamente che qualcosa non funzionava come al solito nel suo modo di dare ordini ai ragazzi. Durante gli allenamenti, lui e Taehyung erano stati molto bravi, ed anche nei primi minuti della partita, poi avevano parlato un momento e tutto sembrava fuori controllo.
Sospirò, aspettando l'intervallo assieme a Jungkook e Namjoon, per accompagnare i ragazzi negli spogliatoi.
E lì tutto venne chiarito, dopo che il biondo ebbe parlato velocemente con Namjoon a proposito di quella faccenda, che entrambi avevano capito.
"Si può sapere cosa stai facendo, hyung? Questo tuo modulo fa avanzare troppo anche il centrocampo, ed indovina un po' come ci troviamo in difesa? A dover correre da tutte le parti anzichè seguire quello che avevamo deciso!" Taehyung sembrava stanchissimo.
"Sto seguendo alla lettera tutto ciò che ci siamo detti, Tae, ma io non sono più abituato ad essere sia capitano che regista e non faccio miracoli." Ribattè Jin, evidentemente frustrato.
"Abbiamo sempre orchestrato la squadra, cosa c'è questa volta che non va?!" Taehyung era abbastanza nervoso, si poteva dedurre dal suo tono di voce.
Namjoon si avvicinò al capitano, abbracciandolo da dietro per calmarlo. "Ragazzi, non è il momento di discutere per qualcosa del genere." intervenne, serio. "Vogliamo sbloccare questo risultato?"
Il ragazzo dai capelli grigi sospirò. "Come possiamo farlo se Jin-hyung non vuole ascoltarmi?"
Yoongi si sentì in dovere di intervenire.
"Taehyung, ora vieni con me. Dobbiamo parlare di una cosa." spiegò, mentre Namjoon prendeva Jin per un braccio e lo accompagnava dalla parte opposta dello spogliatoio.
"Cosa vorresti dirmi, hyung?" il difensore era sotto pressione.
"Tae, se Seokjin-hyung si comporta in questo modo è solo perchè ha una doppia responsabilità. Ora che Hoseok non c'è, ha dovuto prendere in mano la situazione come regista, ma anche come capitano."
"Ma aveva già fatto il capitano in passato!" protestò il grigio.
"Taehyung, ascoltami. Sente la paura di fallire, si reputa inadatto ed ha il terrore di deludere tutti voi ed anche Hobi. Quindi ti prego, anziché litigare spiegagli con calma cosa non funziona nello schema, provate a parlarne insieme, okay?"
Assieme a Namjoon, decise di 《spiare》 la loro conversazione.
Seokjin sembrava nervoso, quando si trovò nuovamente faccia a faccia con il più piccolo.
Il difensore dai capelli grigi aveva gli occhi lucidi, pareva sul punto di piangere, e ciò fece sentire il maggiore dei due davvero male.
"Seokjin-hyung, le mie scuse." iniziò Taehyung, mordendosi il labbro. "Parlarti in quel modo ti ha tolto l'autorità che avevi, mi dispiace davvero. Spero tu possa perdonare il mio comportamento sbagliato, così da parlare con calma di cosa fare per modificare lo schema."
Jin gli rivolse un sorriso sincero, passandogli un fazzoletto per permettergli di asciugare le lacrime che stavano scendendo sul suo viso.
"Tae, mi devo scusare anche io. Sono stato un egoista a prendermela così per una semplice critica. Sia io che te siamo nervosi per la partita, ma credo sia meglio pensare in modo positivo e guardare gli schemi. Ti va?"
Il più piccolo non aveva ancora smesso di piangere, e si tuffò tra le braccia del suo hyung, sussurrando un "sì, mi va bene." tra le lacrime.
"Calmati, TaeTae, va tutto bene. Noi insieme possiamo migliorare tutti gli schemi, okay? Lo dobbiamo ad Hoseok, dopotutto."

Yoongi era felice, ed aiutò gli amici a trovare uno schema adatto tra i suoi appunti.
"Ma è fantastico!" esultò Jimin, felice, controllando quanto scritto dal biondino.
"Non credo si aspettino questo cambio di modulo, siccome la partenza è uguale a prima ed il cambio è durante l'azione." rise Seokjin, molto più felice di poco prima, subito seguito da Taehyung, anch'egli con il sorriso sulle labbra.
"Ragazzi, è ora di prepararsi per rientrare." Li informò Namjoon.
Tutti si misero a cerchio, le mani una sopra l'altra, ed urlarono per prendere un po' di carica: "Corea under 21, fighting!"
Usciti dal campo, ricevettero gli applausi di incoraggiamento da parte della loro tifoseria, che non aveva mai smesso di sostenerli, nemmeno durante quel difficile primo tempo.
Con il nuovo schema di gioco, Taehyung e Jin si capivano alla velocità della luce, coordinando la squadra come un'orchestra, lasciando che Jimin passasse da centrocampo ad attacco, per poi segnare una bellissima rete.
"Bravo Jiminie!" Esultò Jungkook, e Yoongi vide le sue guance colorarsi di un rosso vivo: era davvero cotto di quella fatina dai capelli rosa confetto. Jin, autore dell'assist, festeggiò il goal del compagno di squadra prendendolo in braccio e urlando il suo nome assieme ai tifosi.
"Hoseok sarà fierissimo di te." disse Yoongi, a fine partita, dove Jimin si era reso autore di un secondo goal, segnando una doppietta fantastica.
"Grazie, hyung." sorrise il giovane dai capelli rosa, raggiungendo i compagni per ascoltare il discorso del mister.
"Avete dato il meglio di voi in questo secondo tempo, risolvendo tutti i problemi interni. Seokjin, Taehyung, bravi. La vostra era una coordinazione precisa, congratulazioni anche a Jimin per la doppietta. Se continuiamo di questo passo, potremmo arrivare anche alle semifinali."
Alla parola 《semifinali》, i ragazzi sembrarono illuminarsi di una luce nuova. Nei loro cuori, c'era la consapevolezza che avrebbero potuto farcela, arrivare sulla vetta dell'Asia.
Yoongi pensò che sarebbe stato davvero bello avere Hoseok accanto a sè, sentire il rosso abbracciarlo e saltellare felice accanto a lui, festeggiare al Blue Soul bar con quel vivace e chiacchierone calciatore a cui voleva davvero tanto bene.
Decise di chiamarlo al telefono.
"Yoongi?" La voce del rosso sembrava stanca, triste.
"Hobi, hai visto la partita?"
"Oh sì, è stata bellissima. Fai le mie congratulazioni a tutti i ragazzi."
"Hoseok, sicuro che vada tutto bene?" Il maggiore era leggermente preoccupato.
"Veramente non proprio." Il capitano della squadra sembrava aver bisogno di supporto, così Yoongi si fece accompagnare in ospedale dalla sua famiglia.
Arrivato nella stanza del rosso, vide la sorella di quest'ultimo, lo dedusse dal fatto che era molto simile a lui.
"Hobi; cos'è successo?"
Il rosso abbassò lo sguardo. "Si tratta di mio fratello..." sussurrò, in lacrime.

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora