Il maggiore si sentì incredibilmente in colpa quando vide Hoseok piangere.
Era così sensibile, lo era sempre stato.
"No Hobi, ti prego, non piangere." sussurrò, stringendolo a sè.
"Io... Yoongi, t-tu mi piaci e non posso sopportare che tu soffra."
Il maggiore sgranò gli occhi. "Come?"
"Non importa, non importa più. Sono uno stupido, non so nemmeno fare a consolare. Sono una persona così egoista, Hyung, perdonami."
Il rosso corse via, lasciando Yoongi da solo.
L'unica persona con la quale poteva parlare era Namjoon, ovviamente con anche Jin.
"È vero, credo che provi qualcosa per te." sospirò Seokjin, sistemandosi per bene i capelli. "Ma... non avendotelo mai detto, dopo aver innescato la sua preoccupazione gli è uscito spontaneo. Deve essere preoccupato da morire e dio, anche a me dispiace un sacco, Yoongi."
Namjoon annuì. "Sono d'accordo. Hyung, credo che la cosa migliore sia parlargli tranquillamente. Non parlargli di sentimenti, credo lo abbia detto involontariamente, non è ancora pronto. Piuttosto digli tutto quello che sai sulle tue cure ed il resto, sono certo che capirà."
Yoongi strinse le coperte del letto, affranto. "Quanto posso essere stato stupido? Lui ha cercato tanto di farmi capire quanto fossi importante ed io h-ho fatto passare tutto per semplice amicizia, nonostante provassi qualcosa a mia volta! Ora... starà soffrendo, non è così?"
Seokjin lo aiutò a stendersi. "Gli passerà, ho chiesto a Taehyung di occuparsi di lui. Il coach... cioè, mio padre, ha detto che tu stai male da settimane e non hai detto nulla per non rovinare il morale, non è così? Ma siccome sei maggiorenne lui non può importi nulla..."
Yoongi annuì. "È vero. Manca così poco al vostro sogno, Jin-hyung, io volevo essere di supporto alla squadra, ma penso sia ora che torni in Corea a farmi curare come si deve. Anche se, cavolo Seokjin, diventa psicologo!"Tutto era pronto per partire, in aereo: Yoongi sentì il cuore a mille appena Hoseok prese la sua mano nella propria. Non avevano scambiato più una parola dopo la rivelazione da parte del maggiore, ma avevano comunque bisogno l'uno dell'altro... era così tremendamente ovvio che nessuno dei due ci aveva fatto caso.
Namjoon era seduto accanto a lui, depresso per essere stato separato dal suo Seokjin, che era esattamente un sedile davanti a quello del dio della distruzione; ovvero accanto all'allenatore Kim, il padre di Jin.
Dietro di loro, ciascuno dei tre 《cuccioli del gruppo》 stava facendo qualcosa di diverso: Taehyung ascoltava musica con le cuffiette, Jimin leggeva un manga che sembrava molto interessante e Jungkook dormiva, avvolto in una coperta. Era ancora convalescente, e il suo ragazzo aveva insistito per farlo riposare anche durante il viaggio.
Dopo il solito, noioso discorso che precedeva ogni viaggio in aereo, il mezzo partì.
A Yoongi in quel momento non importava l'avere un tumore, il senso di colpa che provava e tutto il resto: aveva solo voglia di sentire quella mano così familiare stretta nella sua, lo calmava.Arrivarono a Seoul nella tarda sera, accolti da molti tifosi e dalle famiglie.
Vide i ragazzi firmare vari autografi; anche Jimin, nonostante il suo vizio di tenere d'occhio il suo ragazzo. Quest'ultimo era piuttosto tranquillo, accanto a due felicissimi Seokjin e Namjoon, ascoltava musica con le cuffiette e rimaneva vicino ai suoi hyung come un bambino piccolo con i genitori.
Una volta liberi dalla folla, ciascuno potè riabbracciare i propri familiari.
"Yoongi, piccolo, ci sei tanto mancato." Sua madre lo strinse tra le braccia.
"Eomma, appa... andiamo in ospedale." sussurrò, cercando di non piangere. "sono così sfortunato, perchè?"
Suo padre gli accarezzò i capelli. "Yoon, calmati. Andrà tutto bene, vincerai anche questa volta. Noi abbiamo fiducia in te."
Sua nonna, che era arrivata con loro, annuì. "Ti sosteniamo, piccola peste."
Quando si voltò per asciugare le lacrime, vide davanti a lui tutti i suoi amici: erano lì, per lui.
"Hyung non sarai mai, mai solo." disse Jimin, con un sorriso.
"Poi scusa eh, pensi che potremmo mai abbandonarti? Adoro darti fastidio parlando di Jimin!" Jungkook comparve accanto al fidanzato che era palesemente arrossito, e Taehyung non poté dire altro se non una delle sue frasi tipiche: "Anche se sarai in ospedale, ti porteremo qualunque cosa di Panda Express tu possa desiderare!"
Namjoon prese la parola. "Yoongi, te lo dissi allora ed oggi te lo ripeterò. Tu ne uscirai vincitore, okay? Non permettere che quello possa spezzare i tuoi sogni. Chi gli ha mai dato il diritto per farlo?"
Seokjin era d'accordo con lui, ma quello che lo stupì più di tutti fu Hoseok.
"Yoongi, se non trovi coraggio in te stesso, userò il tuo metodo. Lo vuoi, un calcio nel culo?"
L'atmosfera si rilassò notevolmente, mentre le famiglie parlavano con il coach. Tutti sarebbero tornati ai dormitori, anche Jungkook: Jimin aveva promesso di occuparsi di lui.
Hoseok, invece, accompagnò Yoongi in ospedale assieme ai signori Min.Quella stanza era orribile, così orribile. L'unica cosa che la rendeva luminosa era il sorriso di Hobi, il suo Hoseok. I suoi genitori avevano lasciato ai ragazzi un po' di tempo per stare soli e parlare.
"Yoongi?" Lo chiamò, tutto d'un tratto, con la voce che tremava per l'emozione, forse doveva parlargli di qualcosa di importante.
"Dimmi." Sorrise il maggiore, avvicinandosi. Erano così vicini che poteva sentire il suo buon profumo, quello del bagnoschiuma che usava ogni volta, cioccolata e vaniglia.
"Dovrei parlarti di una cosa. Siccome non so quanto tempo avrò tra allenamenti e il resto, voglio chiarire una questione."
"Hoseok, mi stai facendo venire l'ansia. Parla, su."
Il più piccolo arrossì. "Hyung, io sono un tremendo disastro, me ne rendo conto. Ti ho detto i miei sentimenti quando ero nel completo nel panico, mi dispiace molto aver confessato tutto in quel modo. Ma sai, nonostante il casino in quel momento, tutto ciò che ho detto era fottutamente vero. Min Yoongi, io ti amo fottutamente tanto. Ci ho messo del tempo, pensavo che mi piacesse solamente il tuo corpo... ma poi ha iniziato a piacermi la tua anima, eri sempre nei miei pensieri. Ero così felice quando stavamo insieme, così tremendamente pazzo quando vedevo quelle labbra sorridere. Sono stato orgoglioso di essere la causa del tuo sorriso, hyung. Quindi da questo puoi dedurre che sono uno stupido, stupido e pazzo innamorato."
Yoongi aveva gli occhi pieni di lacrime, non riusciva a smettere di piangere. Il rosso lo aveva stretto tra le braccia, continuava a dirgli "Yoon, mi dispiace, so di farti schifo anche se Taehyung e gli altri hanno detto che non è proprio così..."
Il biondo lo stava tenendo vicino a sè, poteva sentire il battito del suo cuore accelerato a causa della paura di non essere abbastanza per lui.
Ma Hoseok lo era.
Più che abbastanza.
Era tutto quello che aveva sempre avuto paura di non trovare: la felicità. La cura, il suo sorriso, il suo sole.
Come poteva dirgli che ricambiava? Aveva bisogno delle parole giuste, per cancellare quelle lacrime di dolore.
Il suo raggio di sole non meritava di soffrire.>>Angolo autrice<<
Scusate per questo aggiornamento assolutamente in ritardo, ma ho vari casini in casa e personali quindi scusaaaateee davvero TwT
Anygay, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Avete già ascoltato le nuove track?
Le mie preferite sono Dionysus e Mikrokosmos (spero di averlo scritto bene ahahahaha) :3
Btw, al prossimo capitolo~
~Ely❤
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𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔
Fanfiction[Completata] "𝐌𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐨." 𝐇𝐨𝐬𝐞𝐨𝐤, 𝐜𝐚𝐥𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚, 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐘𝐨𝐨𝐧𝐠𝐢, 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐝𝐞𝐢...