6.La tifoseria dai pancake bruciati, un thè caldo e Yoongi che tifa Peeta

1.9K 165 67
                                    

"Ma perchè nel libro la spilla viene data a Prim in modo differente?" chiese Yoongi, mentre Hoseok lo utilizzava come cuscino.
"Oh, hyung, i film sono tutti così." rise il rosso, alludendo ad ogni maledetto film che aveva stravolto o modificato la trama rispetto al libro.
"Si meritano dei calci nel culo." rispose il biondo, osservando le scene successive e mangiando patatine.
"Sempre con questi calci nel culo tu, eh?"
Fu divertente guardare il film con Yoongi e i suoi commenti, per uno come Hoseok che era ormai abituato alle trame modificate dei film nella trasposizione cinematografica delle sue saghe preferite.
"Beh dai, almeno gli attori sono carini." commentò il biondo, alla fine del film: avrebbe voluto guardare anche il secondo, ma era già abbastanza tardi.
"Peeta o Gale?" domandò il rosso, guardandolo negli occhi come se gli stesse chiedendo di scegliere tra la vita o la morte.
Yoongi rise. "Peeta." rispose, senza indugio, e al minore piacque molto il suono della sua risata dolce.
"Credo sia ora di andare a dormire, Yoongi-hyung."
Il biondo sembrò infastidito. "Non voglio addormentarmi, Hoseok."
Il rosso rimase un momento in silenzio, poi riuscì a formulare una frase sensata per dar voce ai suoi pensieri. "Hai paura di qualcosa?"
Il viso del maggiore divenne pallido, e non riuscì a guardare negli occhi l'altro.
"Faccio incubi tutte le notti. Poi mi sveglio e vado nel panico, i pensieri che mi tormentano di giorno di notte sono anche peggio, dopo gli incubi..."
Il rosso gli prese la mano per rassicurarlo, come faceva spesso con suo fratello quando quest'ultimo era agitato a causa del suo disturbo.
"Quando mio fratello non riesce a dormire di solito gli preparo una bella tazza di thè caldo, sai?"
E così fece, preparando per sè e per l'amico due tazze di thè al limone.
Nonostante non lo avesse ammesso a sè stesso, anche a lui serviva quella calda bevanda per calmarsi in vista degli allenamenti. Doveva ancora perfezionare i calci d'angolo, e in quanto capitano sentiva molto la pressione per il match imminente.
"Sei nervoso?" chiese Yoongi, sorprendendo il più piccolo, che si affrettò a posare la propria tazza.
"Come fai a capire certe cose se non ho nemmeno parlato, hyung?"
Il biondo spiegò tranquillamente la funzione del linguaggio del corpo nella comunicazione non verbale.
"Si vede che non sei tranquillo da come ti muovi, da come giocherelli con la parte inferiore della maglia mentre mi parli della tua squadra, dalle tue microespressioni facciali."
Era un ragazzo estremamente intelligente e molto gentile con lui.
"Comunque sì, sono fottutamente nervoso per gli allenamenti, anche se sembra stupido, Yoongi-hyung. Devi sapere che il ruolo di capitano è mio da poco tempo, e non sono ancora abituato alle mie responsabilità."
Il ragazzo più grande prese la parola.
"Secondo me, dovresti rilassarti. Vieni, ti suono qualcosa prima di andare a dormire."

Nessuno dei due avrebbe mai immaginato che sarebbe finita così: si addormentarono entrambi nella sala del pianoforte, sdraiati sul divano, dopo aver parlato a seguito dell'assolo del maggiore, delicato e bellissimo.
Hoseok fu grato di svegliarsi con accanto quel ragazzo, che come lui si era mosso nel sonno e ora aveva i capelli tutti scompigliati.
Sentì che si agitava nel sonno, e poi lo vide svegliarsi di colpo, pallidissimo.
Cominciò a piangere, nascondendo il viso tra le mani. "Yoongi, calmati." sussurrò, con la voce ancora impastata dal sonno. "Hyung, va tutto bene, è tutto okay."
Lo strinse forte in un abbraccio, per tranquilizzarlo, e potè avvertire chiaramente i battiti veloci dell'amico rallentare, mentre con le braccia Yoongi circondava il corpo del calciatore.
"Hoseok, è stato orribile. Dimmi che non ti succederà niente, per favore." il più piccolo lasciò che l'altro poggiasse il proprio viso sul suo petto, beandosi di quella realistica verità, l'unica arma in grado di sconfiggere le orribili visioni dei suoi incubi.
"Starò bene, non avere paura. Ora è meglio che ci prepariamo per andare, oggi devo impegnarmi al massimo."
"Anche se mamma farà i pancake bruciati." avvertì Yoongi. "però ha detto che verremo tutti a vederti." aggiunse, indossando le calze e le scarpe che aveva lasciato in un angolo della stanza.
"Sono buoni comunque. Oh, la tifoseria dei pancake bruciati, mi piace moltissimo."
La colazione con la famiglia Min fu veloce ma bella, e Hoseok vide la felicità negli occhi dell'amico appena la padrona di casa mise in tavola la Nutella.
"Grazie per la colazione. Noi andiamo!" salutarono i ragazzi, per poi uscire dalla porta di casa.
Hoseok mise in moto, mentre il CD di quel giorno partì con Il Mattino di Grieg, per la felicità di Yoongi.

Dopo essere sopravvissuti al traffico, i due ragazzi arrivarono al campo.
"Buongiorno... oh, Jimin, ti stai già allenando?" chiese Hoseok.
"È da questa mattina che non vede l'ora di cominciare." rise Jungkook, che si era seduto sulla panchina accanto a Yoongi.
"Capitano, buongiorno!" il giovane Park era carico, e non potè che far piacere al rosso: per lui, era come un fratello minore e gli voleva davvero bene. Jimin aveva passato periodi difficili anche a livello di salute, ma stava molto meglio ed era tornato il ragazzo di sempre, dai capelli dalla consistenza di zucchero filato.
"Allora, direi di cominciare l'allenamento per sistemare gli schemi della difesa, poi ciascuno sistemerà le proprie lacune, okay? Seokjin-hyung, direi di provare subito con il cambio di schema per la retroguardia che avevamo detto per messaggio, voi altri seguite le sue indicazioni, io sistemo l'attacco. Può andar bene?" propose Hoseok, insicuro.
"Certo!" Taehyung saltellò sul posto, pronto come non mai, e anche gli altri si fecero vedere pronti.
"Allora qualche giro di corsa e iniziamo. Ragazzi, dobbiamo dare il meglio di noi, per tutta la fatica che abbiamo fatto fino a qui meritiamo assolutamente di vincere la prossima partita, con un buon risultato. Abbiamo le capacità per farlo, okay?"
Sorrise, fiero dei suoi compagni di squadra: non erano solo amici o colleghi, ma erano una vera e propria famiglia, che adorava e con la quale aveva condiviso davvero tante esperienze.
L'unico problema, sarebbero stati i calci d'angolo.

Bonus

Bonus

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora