45.Scusi, i miei calci nel culo hanno fatto comeback. Vuole sentire?

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Yoongi aveva fatto in tempo a vedere in tv le squadre mentre scendevano in campo, guardando il tutto da un vecchio televisore che era nella sua stanza da forse secoli.
"Signorino Min." Un medico entrò, sorridendo. "Dobbiamo farle l'anestesia."
Sorridere? Davvero? Gli diede fastidio, soprattutto in un momento del genere. Doveva avere in risposta dei calci nel culo, ma Yoongi non ebbe la forza di dirgli nulla: cosa avrebbe potuto dire? "Scusi, i miei calci nel culo hanno fatto comeback. Vuole sentire?"
Alla fine rimase zitto, mentre veniva sdraiato sul lettino. Aveva paura, ed anche molta.
"Dottore, posso chiederle una cosa?"
L'uomo annuì.
"S-se andrà tutto bene e mi sveglierò, la prima persona che vorrei vedere è davvero speciale per me. Lo lasci entrare anche se non è parte della mia famiglia, è il mio futuro ragazzo. Ha i capelli rossi, si chiama Hoseok, lo amo così tanto..."
Il medico rispose affermativamente, prima che il ragazzo perdesse definitivamente i sensi.

Si trovava in una bolla.
Si chiese il motivo: aveva immaginato l'anestesia come il nero più totale... poi si sarebbe risvegliato e poof, avrebbe trovato Hoseok davanti a lui con un bel sorriso dei suoi. Ed invece era lì che fluttuava dentro quella bolla, senza sapere dove sarebbe finito.
"Tornerò dal mio Hobi?" Si chiese, osservando la vastità del cielo stellato attorno a lui.
Chiuse gli occhi, tornando indietro tra i ricordi.

Una sera, prima dell'inizio della coppa d'Asia, Yoongi si era svegliato per andare in bagno. Aveva sentito dei rumori provenire dalla camera di quello che allora era solo un amico, capendo che qualcosa non andava per il verso giusto.
Dopo aver fatto velocemente ciò che doveva, si avvicinò a quella porta: quei rumori erano causati dal pianto del rosso, sembrava che stesse cercando di soffocare i singhiozzi.
Entrò in silenzio, l'altro non si accorse nemmeno della sua presenza. Avvolse Hoseok in un abbraccio, circondando il suo corpo con le braccia e cullandolo, per calmarlo.
Il più piccolo non aveva detto una parola, era rimasto in silenzio con il viso nascosto nel petto del maggiore fino a quando le lacrime avevano smesso di scendere.
"T-ti ho bagnato il pigiama, hyung." Aveva sussurrato, scusandosi.
"Ho altre maglie, tranquillo." Lo rassicurò il biondo, accarezzandogli i capelli scompigliati. "Ti va di dirmi cosa è successo?"
Il calciatore si era sdraiato a pancia in sù, Yoongi accanto a lui.
"M-mi è venuto in mente quando da bambino all'orfanatrofio mi dicevano che ero matto, perchè soffrivo di attacchi di panico." Spiegò il minore, triste. "Non so perchè ci ho pensato, ormai il passato è tale e non si può cambiare, ora sono felice e questi ricordi brutti mi tormentano."
Yoongi gli lasciò un bacio sulla fronte. "Hobi... i momenti del nostro passato ogni tanto tornano senza motivo. E no, non sei matto, tanto meno se parli con uno come me." Aveva detto, l'ultima parte principalmente per farlo sorridere.
"Anche tu hai i ricordi brutti, Yoon?" Sembrava un bambino, aveva un'espressione triste con la bocca a triangolino: adorabile.
"Certo. Ora però lascia che se ne vadano lentamente, okay?"
Il rosso si rilassò. "Va bene, hyung. Grazie per avermi aiutato..."
Yoongi gli aveva sorriso dolcemente. "Non devi nemmeno ringraziare. Posso tornare a letto o preferisci che io resti qui con te?"
Hoseok gli strinse la mano. "Puoi cantarmi qualcosa?
Yoongi annuì, cantando una delle sue canzoni preferite, che spesso ascoltava con le cuffie assieme al calciatore.
"The other night dear, as I lay sleeping
Oh I dreamed I held you in my arms.
When I awoke, dear, I was mistaken
Do you know that I hung my,
Oh my head and I cried.
Oh you are my sunshine, my only sunshine
Girl, you make me happy when skies are gray
You'll never never never know, how much I love you
But don't you to take my sunshine away..."
Hoseok si era addormentato, stringendosi a lui.
"Buonanotte, piccolo sole." Aveva sussurrato Yoongi, prima di appoggiare la testa sul cuscino e tornare nel mondo dei sogni.

Il suo piccolo sole, che aveva quasi paura della felicità.
La felicità, temporanea e bellissima, suppur fragile... ma comunque bellissima.
Sentì i medici parlare, ma lui era distratto dal pensiero di Hoseok. Chissà come stava in quel momento. Sapeva che teneva davvero molto a lui, forse lo avrebbe trovato in lacrime una volta sveglio, sempre ammesso che tutto fosse andato bene.
Non voleva avere paura, desiderava essere forte e sopravvivere per il calciatore che tanto amava.
Lo immaginò circondato dagli altri, pronto per incoraggiarli con un discorso dei suoi. Pensò anche ai suoi amici: le battute idiote e la perfetta regia in difesa di Taehyung, la dolcezza e sensibilità di Jimin, l'istinto decisamente materno di Seokjin-hyung, l'intelligenza e la simpatia del suo amico di infanzia Namjoon e il senso di protezione che provava lui nei confronti di Jungkook. Se qualcosa fosse andato storto, per lui tutti sarebbero diventatili flebili ricordi, come legna al fuoco. Avrebbe dimenticato tutto, forse. Li avrebbe osservati da una dimensione diversa, vedendoli crescere senza poterli incontrare. Osservare tutti loro creare una famiglia, e soprattutto... Hoseok, che avrebbe dovuto trovare qualcun'altro con cui passare la vita, ma Yoongi era la persona con cui aveva accettato di passarla. Avrebbe sofferto, il suo SeokSeok, non riuscì nemmeno a sopportare il pensiero di sentirlo e vederlo piangere per una sua possibile morte.
Gli sarebbe mancato troppo, gli avrebbe fatto piangere il cuore.
Lui aveva bisogno di Jung Hoseok.

Non gli aveva regalato abbastanza sorrisi, avrebbe tanto voluto vederlo sorridere e sorridergli ancora una volta.
Baciarlo per un tempo sufficiente da togliergli il fiato, incastonare lo sguardo in quegli occhi castani così dolci, sentire le proprie guance andare a fuoco al tocco delicato di quelle mani così perfette sul suo corpo.
Desiderava abbracciare Hoseok, bearsi di quel calore e di quel profumo familiare, stringerlo al petto sussurrandogli parole dolci, amarlo semplicemente come meritava.
E poi baciarlo ancora, non ne avrebbe mai avuto abbastanza, nulla era più dolce di quelle labbra color ciliegia.
Sentì i dottori dire che avevano finito... e che non sapevano se si sarebbe risvegliato. Gli misero forse dell'ossigeno o qualcosa del genere, ma non gli importava: lui si sarebbe svegliato solo per Hoseok per sussurrargli con sincerità che ,sì, aveva vinto.

𝐓𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐞-𝐘𝐨𝐨𝐧𝐬𝐞𝐨𝐤 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora