❁ cαpitolo xxx

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| Miyon's pov |

Quel pomeriggio non tardò ad arrivare.
Mancava un quarto d'ora all'appuntamento davanti al cancello del parco, ed io in tutta calma decisi di incamminarmi.
Era proprio vero, in quel giorno non sembrava neanche di essere a metà luglio: c'era caldo sì, ma non esageratamente, in più, soffiava anche un leggero venticello che scompigliava un po' le chiome di tutti i passanti; anche la mia, nonostante avessi appositamente raccolto i capelli in un'alta coda proprio per evitare che mi finissero in faccia e davanti agli occhi, continuavano lo stesso a muoversi in diverse direzioni.

Mentre camminavo a passo spedito verso la mia destinazione, mi persi a guardare l'incantevolezza delle varie strade e la semplice quotidianità delle persone, che passeggiavano tranquillamente in famiglia, o che se ne stavano sedute su panchine e tavolini all'aperto in qualsiasi bar.
E nella mia mente riaffiorarono, come conchiglie appena scoperte dalla sabbia, i molteplici ricordi di quando ero ancora una tenera bimba che se andava sempre a spasso con i propri genitori, senza problemi e ansie da sopportare.
Com'era bella la vita a quei tempi... Avrei pagato qualsiasi cifra per poter ritornare indietro e non rifare gli stessi errori.
Ma purtroppo non si poteva, dovevo invece pensare di andare avanti in qualche modo.

Improvvisamente una scompigliata chioma castana e un paio di occhi alquanto familiari, mi si presentarono davanti.
Jungkook iniziò a salutarmi con la mano, questa volta agghindata anche da numerosi anellini argentati, e quando fui esattamente di fronte a lui, non perse tempo a sorridermi dolcemente.

-Buon pomeriggio signorina, dove siamo diretti?

Di colpo il suo sorriso scomparve in un'espressione fintamente altezzosa e, insieme al tono estremamente più serio e cordiale, sembrava proprio uno di quei maggiordomi personali di una qualsiasi nobile famiglia straricca.
Una risata sfuggì cristallina dalle mie labbra, forse anche per tentare di camuffare il leggero strato di agitazione che si era venuto a creare nel mio stomaco.
Ignorando pure il lieve rossore sulle mie goti e schiarendomi la voce, cercai di stare al suo gioco.

-Oggi vi porto nella più grande e sfarzosa reggia di tutti i tempi.

-Oh non vedo l'ora di visitarla.

Cominciammo a camminare verso la nostra meta, mentre entrambi scoppiammo a ridere divertiti dalla nostra stupidità.
Appena sentii la sua risata, però, il mio cuore iniziò a palpitare velocemente: era una melodia così dolce che sarei rimasta ad ascoltarla per tutta la vita.

-Ok basta con le pagliacciate... Come stai Miyon?
Domandò in maniera improvvisamente dolce.
Che carino che era, si preoccupava sempre del mio stato d'animo.

-Ehm, tu-tutto bene, grazie... Tu?
Mentii, cercando di non pensare ai brutti avvertimenti e insulti di Hyun dell'ultima settimana.
Lui non lo doveva sapere.

-Mai stato meglio.

I suoi occhi iniziarono a brillare, il suo volto a sprigionare gioia da tutti i pori.
Non avevo mai visto una visione così paradisiaca come in questo momento. Era così... Bello.
Anche se era vestito con una felpona nera extra large e un semplice paio di jeans celesti, per me era lo stesso magnifico.
Quasi come ad interrompere i miei pensieri, Jungkook fece la stessa cosa di qualche giorno prima: intrecciò lentamente le sue lunghe dita affusolate con le mie.
E inutile dire che anche questa volta ebbi una reazione spropositata.
Iniziai a sentire mille brividi su ogni centimetro della mia pelle e una strana morsa allo stomaco... Beh quella ormai non mancava mai quando ero in compagnia di Kookie.

Per un attimo fissai le nostre mani incatenate con fare imbarazzato, poi alzai lo sguardo in quegli occhi scuri e profondi come immensi oceani, azione che ottenne di nuovo un suo tenero sorriso come risposta.
Per tutto il tragitto non dicemmo niente: ognuno aveva già immagazzinato ogni cosa nella propria mente, e non c'era bisogno di esternarlo; in questo caso gli sguardi furono più utili delle parole.

𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora