❁ cαpitolo xxxx

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| Jungkook's pov |

Uscii da casa mia quasi correndo. Volevo vendetta, volevo che tutte e tre sparissero al più presto dalla circolazione e che non si facessero più vedere per il resto dei loro giorni.
E anche se purtroppo non potevo picchiare nessuna, sarei stato più che chiaro con le parole. E Hyun, quella brutta strega, avrebbe fatto meglio ad ascoltarmi, se non voleva passare dei guai seri.
Non avevo intenzione di creare un castello e tirare questa faccenda per le lunghe, non volevo denunciarla, non volevo fare presente a nessuno tutto ciò che aveva fatto subìre alla mia povera Miyon.
Avremmo risolto io e lei. Faccia a faccia.
Doveva rendersi conto delle terribili azioni che aveva commesso, e visto che con i gesti sarebbe stato, prima di tutto sbagliato, e poi anche inutile, avrei messo fine a questa situazione una volta per tutte in pochi minuti, con frasi schiette, precise e chiare.
E se avrebbe continuato con i suoi modi menefreghisti, maleducati, da oca giuliva, allora sì che avrei preso le giuste cauzioni.

Per sua sfortuna, quando si considerava ancora la mia ragazza, mi aveva dato tante volte bigliettini con su scritto il suo indirizzo, per far sì che io decidessi una buona volta di andare a farle visita.
Ma non era mai capitato. Li avevo sempre ripudiati in angoli remoti della mia stanza, e alcuni erano anche finiti dritti nel cestino della spazzatura.
E quindi era proprio lì che mi stavo dirigendo a passo frettoloso in questo momento: a casa sua.
Sentivo braccia, gambe essere inondate sempre di più da un forte senso di adrenalina, le mani mi prudevano in una maniera assurda, a causa della troppa voglia di agire allo stesso modo in cui lei aveva trattato Miyon, ma dovevo darmi una controllata, se non volevo finire io nei guai.

Finalmente arrivai, quasi col fiatone, davanti alla porta del suo condomio: fui così fortunato che in quel momento uscì proprio una signora, che gentilmente, mi tenne aperta la porta, così non dovetti neanche suonarle al citofono.
Salii in ascensone e pigiai il numero in cui si trovava il suo appartamento.
Durante quei pochi secondi di silenzio tombale, ne approfittai per compiere diversi respiri profondi per cercare di calmare il mio animo irrequieto: ero agitatissimo, temevo che, alla prima sua risposta brusca o antipatica, avrei perso immediatamente il controllo delle mie azioni... E questo no, non doveva assolutamente accadere.
L'ascensore si fermò. Udivo solamente il pesante e rumoroso battito del mio cuore martellarmi le orecchie. Spalancai la porta di quella cabina e con pochi passi decisi mi precipitai davanti al grande battente in legno laccato di casa sua.

"Uno... Due... Tre."

Il campanello trillò. Non mi sentivo così nervoso da chissà quanto tempo.
Pochi secondi dopo udii i suoi passi e la sua voce da gallina farsi sempre più vicini... Finchè la porta si spalancò.

-Jungkook? Che piacere averti qui! Hai finalmente capito chi è la migliore?

E qui, già non ci vidi più dalla rabbia.

-La migliore?! La migliore un cazzo! Tu, brutta puttana che non sei altro, hai fatto picchiare una povera ragazza innocente e hai anche il coraggio di dirmi chi è la migliore?!
Sputai tutto d'un fiato, terribilmente incredulo della sua affermazione.

Per tutto il tempo non feci altro che puntarle l'indice addosso e camminare imbufalito verso di lei, facendola indietreggiare.
Sapevo che sarebbe andata a finire così, era praticamente impossibile mantenere la calma con una persona così subdola, antipatica e malvagia come Hyun.

-Ju-Jungkook fermati, ma che stai dicendo?

Oh, adesso si metteva a fare anche la finta tonta?! Allora ci teneva proprio a farmi incazzare di brutto.

-Sto dicendo le cose così come stanno, cogliona! Ho trovato Miyon svenuta e mezza sanguinante per strada oggi, vuoi che aggiunga altro?!
Continuai a ringhiarle contro con voce rabbiosa e potente.

𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora