❁ cαpitolo xxxvııı

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| Jungkook's pov |

Un enorme e incontrollabile senso di ira, rabbia e, allo stesso tempo, di rancore e dispiacere, si propagò immediatamente nella bocca del mio stomaco, le mani iniziarono a prudermi come non avevano mai fatto prima; in quel momento avrei tanto voluto riempire tutte e tre di forti botte proprio come loro avevano fatto con Miyon qualche ora prima.
Ma, purtroppo, non avrei mai potuto soddisfare quel mio violento e malvagio desiderio, altrimenti sarei passato sicuramente dalla parte del torto.

-Quindi... Vuoi dire che le cause della tua sofferenza, in tutto questo tempo, sono state loro?
Domandai poco dopo a bassa voce, ricordandomi improvvisamente di tutte le volte che avevo notato comportamenti strani da parte sua.

Anche se debolmente, Miyon annuì, dandomi infine conferma della mia teoria.
Quindi era stata lei, in primis, la causa di tutti quegli strani comportamenti da parte di Miyon.
Era stata lei a farla soffrire minacciandola e offendendola con chissà quali insulti per tutto questo tempo. Ed ecco perchè, tutte le volte che avevo chiesto a Miyon di dirmi se ci fosse qualcosa che non andava, quest'ultima non aveva mai risposto alla mia domanda, ignorandola o rispondendomi con qualcos'altro.
Ecco finalmente svelata la verità.

Instintivamente strinsi i pugni in due strette talmente ferree, che le mani iniziarono a tremarmi e ad accentuarsi le varie vene presenti lungo i dorsi.
Chiusi gli occhi, inspirando ed espirando profondamente nel tentativo di contenere quanta più rabbia possibile, ma evidentemente Miyon notò lo stesso il mio drastico comportamento, poichè si avvicinò ancora di più al mio petto, appoggiando poi il suo dolce viso nell'incavo del mio collo.

-T-ti prego, Kookie...Calmati.
Mi implorò con voce supplichevole, e accarezzandomi il petto dolcemente.

-Giuro che quelle tre non la passeranno liscia.

Usai un tono talmente brusco e agghiacciante, che quasi intimorì pure la ragazza avvinghiata al mio collo.

-No, ti supplico, n-non fare niente...
Continuò di lei, con voce ancora terribilmente tremante.

Aveva paura che io potessi fare qualcosa di estrema stupidità, qualcosa di cui poi mi sarei pentito amaramente.
Ma io non potevo compiere nessun gesto violento, per quanto avrei tremendamente voluto; non avrei risposto con la sua stessa moneta, no, avrei solamente risolto il caso a modo mio.
Non potevo assolutamente ignorare i terribili eventi accaduti a Miyon, a maggior ragione adesso, dopo tutte quelle violenze che aveva dovuto subìre: quella ragazza era stata indiscutibilmente presa di mira, e poi bullizzata con parole e gesti troppo crudeli per poter fare finta di niente.
E anche se poi i professori avrebbero preso loro le dovute decisioni e provvedimenti una volta svelato anche a questi ultimi i fatti effettivamente accaduti, io non sarei di certo rimasto con le mani in mano.

-Miyon... Ti fidi di me?
Le domandai poi il più dolce e calmo possibile, vedendola singhiozzare di nuovo.

Le carezzai il retro della nuca, infilando talvolta le mie dita in alcune ciocche dei suoi morbidi e profumati capelli, in modo da rassicurarla il meglio possibile.
Adoravo tanto quella fragranza alle rose del suo shampoo, che mi inondava le narici non appena mi avvicinavo alla sua lunga chioma color nocciola... Mi faceva sentire bene.

Mentre notai i suoi nervi rilassarsi grazie al mio dolce e delicato tocco, un flebile "sì" fuoriuscì dalle sue labbra.

-Allora non hai niente di cui preoccuparti... So benissimo quello che faccio.
Conclusi sussurrandole nell'orecchio.

Ella continuò imperterrita a lacrimare silenziosamente, aumentando, però, la presa di entrambe le braccia attorno al mio collo.
Non resistevo più a vederla in quello stato pietoso: avrei voluto dichiarare i miei sentimenti una volta per tutte, dirle quanto mi faceva provare forti emozioni ogni volta che la vedevo, e come mi faceva ancora di più perdere il controllo delle mie azioni quando si metteva addirittura a piangere.

𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora