❁ cαpitolo xxxııı

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| Miyon's pov |

-Miyon! Ma che diavolo ti è successo?!

A quella sua domanda, le lacrime ricominciarono prepotentemente a rigarmi il volto, e non potei fare a meno di fermarle.
Mi coprii il viso contratto di disperazione con le mani, e iniziai a singhiozzare di nuovo.

-Ehi ehi calmati, ci sono io adesso...

Jein mi si avvicinò, mi avvolse le braccia attorno alla vita e mi fece entrare nel suo appartamento, mentre io non feci altro che piangere continuamente come una dannata.
Stavo veramente male, non riuscivo proprio a calmarmi, neanche ora che avevo davanti la mia migliore amica.

Quest'ultima, molto cautamente, mi accompagnò in camera sua, cercando in tutti i modi di tranquillizzarmi con frasi dolci e rassicuranti; quando ebbe richiuso la porta dietro alle nostre spalle, ci posizionammo entrambe sul suo letto.
Non disse più una parola, aspettò solo che mi calmassi un pochino; intanto una sua mano prese ad accarezzarmi lentamente la testa, mentre l'altra restò ancora avvinghiata al mio fianco.
Finalmente riuscii a fermare le lacrime e a calmare i singhiozzi; mi misi a fissare un punto indefinito sul pavimento di camera sua, mentre Jein si alzò per andare a prendere un pacchetto di fazzoletti dal suo armadio bianco.
Gentilmente me ne porse uno, così asciugai gli occhi e mi soffiai il naso.

-Ehi...
Sussurrò flebilmente ad un tratto.

-Mi stai facendo preoccupare... Mi dici cosa ti è successo?

In un primo momento stetti in silenzio; se avessi iniziato a raccontare in quel momento, sarei sicuramente scoppiata di nuovo in lacrime.
Dopo che ebbi fatto un paio di respiri profondi, puntai i miei rossi e stanchi occhi nei suoi, e dopo altri vari attimi di silenzio, espressi tutto quello che stavo provando e passando in questo bruttissimo periodo.

-È tutta colpa mia...
Riuscii a dire solamente con voce estremamente roca.

-Colpa tua? Miyon, spiegati meglio.

-Non dovevo iscrivermi in quella scuola...

-Eh? Ma che stai dicendo?! Hai fatto benissimo ad andarci! C'è per caso qualcosa che ha deluso le tue aspettative? O la professoressa ti ha detto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare?

-No no, non è successo niente di tutto questo...

Abbassai di nuovo lo sguardo, sembrava che il cuore si stesse rompendo in mille pezzettini, da tanto che mi doleva.

-Allora, ti prego, dimmi cos'hai... Mi fa male vederti in questo stato.

Stetti zitta ancora per qualche minuto.
Non riuscivo a parlare: tutte le scene, minacce e offese da parte di Hyun mi si ripresentarono improvvisamente nitide nella mente e, come se le stessi rivivendo di nuovo in prima persona, rimasi completamente paralizzata.
Però ormai avevo deciso di parlare, di sfogarmi almeno con Jein, e non mi sarei più tirata indietro.
Così, dopo essermi preparata psicologicamente per l'ultima volta, feci quello che mi ero prefissata di fare: raccontai tutto, ogni singola scena, frase, particolare che mi aveva fatto star male in queste due settimane di scuola.
Partii con il primo giorno, con gli sguardi gelidi che mi rivolse sin da subito e con le prime minacce che mi riferì a fine giornata; poi le parlai della scena orribile durante l'intervallo del secondo giorno, e di come mi aveva trattata in quelli seguenti.
Dopo vari intervalli di silenzio dovuti a un immenso senso di malinconia e amarezza, le raccontai anche di come si era permessa di farmi lo sgambetto giù dalle scale e di come, ancora una volta, mi aveva insultata, umiliata e offesa con ogni genere di parolacce e frasi piene di odio e disgusto, una volta avermi fatto cadere rovinosamente sul pavimento.
Infine, cercando in tutti i modi possibili di mandare giù il magone che si era venuto a formare un'altra volta nella mia gola, conclusi con lo schiaffo e la terribile sfuriata che mi aveva fatto qualche giorno precendente.

𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora