❁ cαpitolo xxvıı

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| Miyon's pov |

-C'è qualche altra compagna che mi deve far vedere nuove coreografie per il concorso?
Chiese la professoressa Youra, dopo aver precisato ad alcune ragazze cosa avrebbero dovuto sistemare nei loro passi.

Timorosamente alzai la mano.

-I-io, professoressa.

In questi giorni ci avevo dato dentro, e mi ero impegnata a inventare qualcosa che potesse essere convincente sia a me che alla prof.
Inoltre ci aveva dato solo un mese di tempo, quindi ne avevo approfittato anche per distrarmi dalle orribili parole che mi aveva rivolto Hyun qualche giorno prima.
E come al solito la danza mi aveva fortemente aiutata.

-Oh Miyon, prego.

L'insegnante mi indicò il centro della stanza con un cenno della mano, ed io, con il cuore tamburellante nel petto, mi avvicinai di più alla postazione che mi aveva appena indicato.
Insipirai ed espirai profondamente prima di iniziare a muovermi a ritmo di musica, concentrandomi al massimo su ogni movimento.
Alcune parti non mi piacevano per niente, però ci avevo perso lo stesso un sacco di tempo per farmele venire in mente; quindi alla fine optai per l'opzione "ci penserà la professoressa".

Mentre terminavo di ballare, intravidi con la coda dell'occhio Hyun, e le sue due guardie del corpo... Mi stavano letteralmente squadrando dalla testa ai piedi con sopracciglia alzate e volti pieni di invidia.
Le loro coreografie erano piaciute molto all'insegnante, specialmente quella di Hyun che, avendogliela fatta vedere molti giorni prima di me, aveva migliorato subito con i vari consigli della prof.
E sicuramente avrebbe detto qualcosa anche a me, sarebbe stato impossibile se non mi avesse corretto niente.
Ma forse mi sbagliavo.

Quando ebbi appena finito di eseguire anche l'ultimo passo, la professoressa si mise ad applaudire... Seguita subito dopo da alcune ragazze.
No così, tanto per aumentare ancora un po' il mio leggerissimo imbarazzo.
Con il respiro irregolare e l'acconciatura mezza disfatta, mi inchinai varie volte in segno di ringraziamento... Ero davvero estasiata di vedere tutto questo riconoscimento da parte della prof, non pensavo assolutamente di essere andata così bene.
E per fortuna il rossore si andava a camuffare bene con lo sforzo appena fatto.

-I miei più sentiti complimenti, signorina Kim, davvero un bel lavoro.
Si congratulò annuendo orgogliosa, appena si placarono i numerosi applausi.

-Cambierei solamente qualche piccola parte alla fine, ma per il resto non c'è niente da dire.
Continuò.

A quelle parole non potei fare a meno di sorridere... Ne ero sinceramente grata.
Mi spostai di nuovo vicino alla ragazza che avevo conosciuto qualche giorno prima, disfandomi la coda per rifarla meglio.

-Bravissima!
Mi sussurrò felice, appena mi fermai di fianco a lei.

-Ti ringrazio Seoyun-ah.

~~~~~

La lezione terminò nei migliori dei modi: la professoressa Kim si complimentò ancora molto con me, dicendomi che sarei stata sicuramente scelta tra quelle che si sarebbero esibite al concorso.
Non potevo che esserne più felice, anche se una piccola nota di ansia si faceva già sentire.
Avrei dovuto esibirmi davanti a chissà quante persone molto più esperte di me... E avrei rappresentato, insieme ad altre due ragazze, l'intera di scuola di canto e ballo più celebre di tutta la nazione.
Insomma, proprio una cosetta da niente.

Mi trovavo al piano terra, esattamente accanto alle immense rampe di scale, e stavo aspettando che arrivassero Jungkook e gli altri con un sorriso talmente grande che se qualcuno mi avesse visto, mi avrebbe dato sicuramente della psicopatica.
Non vedevo l'ora di dire a tutti la bella notizia, speravo tanto che anche loro potessero essere scelti per partecipare al concorso, almeno non mi sarei sentita così spaesata di fronte a tutta quella gente.
Peccato che, però, al posto di sette ragazzi, dalle scale scesero tre figure fin troppo familiari che avrei di gran lunga preferito non vedere.
Il sorriso di qualche attimo prima svanì completamente lasciando spazio a un'espressione sempre più preoccupata.
Da quel giorno all'intervallo, oltre che a buttarmi sempre occhiatacce taglienti come due lame di ferro, non aveva più avuto l'occasione di insultarmi... Ma ovviamente non potevo passarla sempre liscia.

𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora