| Miyon's pov |Anche la domenica arrivò in tutta la sua tranquillità, e fortunatamente potei starmene beata nel mio letto tra la freschezza delle lenzuola, senza dovermi alzarmi per andare a scuola.
Nelle ultime settimane non avevo più dovuto lottare con me stessa per addormentarmi: il problema della timidezza si stava piano piano affievolendo, giorno dopo giorno, e non mi tormentava più la testa durante la notte come un prepotente martello; ora anche durante i giorni scolastici dormivo bene, però insomma quando arrivava la domenica e potevo restare qualche oretta in più nel mio adorato letto, non mi lamentavo di certo.
E il merito di questo mio grande passo in avanti, era solo di Jungkook.
Quel ragazzo che ormai mi faceva sempre impazzire dalla troppa tenerezza... Ma che a volte riusciva anche ad incutermi timore con i suoi sguardi seri e attenti da predatore, e frasi dette come profonde avvertenze o, addirittura, minacce.
Ormai avevo capito che Jungkook fosse estremamente bipolare.
Prima mostrava un adorabile sorriso da coniglietto e, un attimo dopo, inceneriva, con quei suoi occhioni penetranti come due lame affilate, tutte le persone che non gli andavano particolarmente a genio.
Proprio come era successo con Hyun.
Quel giorno stavo quasi per morire affogata da ipotesi, teorie e supposizioni riguardanti il suo strano comportamento; la mattinata era iniziata veramente nel peggiore dei modi, ma poi fortunatamente, si era conclusa piuttosto bene.
Mi aveva finalmente spiegato chi fosse e cosa facesse quella vipera, scusandosi anche per il suo repentino cambio d'umore.
E fu esattamente quel ragazzo che, con un'ignota strategia, era riuscito a calmare almeno parzialmente il grosso problema che qualche settimana prima mi affliggeva completamente ventiquattro ore su ventiquattro.
Una cosa davvero straordinaria: io in tutti questi anni non avevo trovato mai pace, continuavo a dannarmi e rinchiudermi sempre di più in me stessa a causa di quel dilemma, e lui, in neanche un mese, era riuscito a farmi aprire un pochino di più, facendomi solamente conoscere altri sei ragazzi.
La vita era davvero imprevedibile.Mi girai su un fianco per controllare l'orario; erano le nove e mezza, ma la città sembrava essere ancora totalmente addormentata.
Dalla finestra non si sentivano gli abituali rumori assordanti dei motori o dei clacson provenienti dalle tante auto e moto che solitamente popolavano la città, e dire che ce l'avevo anche aperta.
Forse fu specialmente questo a farmi crescere una punta di ansia e preoccupazione all'interno del mio petto."Sei soltanto una buonannulla che non merita nient'altro che sofferenza."
Questo era il brutto del silenzio a volte: se si avevano pensieri per la mente, grandi o piccoli che fossero, essi spuntavano automaticamente come funghi dentro la testa, spezzando il primo momento di quiete che vi si presentava.... Cosa che successe esattamente in questo momento.
Le orribili offese e insulti di Hyun riafforarono improvvisi come fulmini, spegnendo tutta la serenità e la spensieratezza che mi avevano accompagnata fino a qualche secondo precedente.Nessuno sapeva ancora di questa cosa... Nè Jein nè i miei genitori, e tantomeno Jungkook.
Per il momento, però, non volevo prendere provvedimenti, anche se Hyun aveva osato offendermi con pesanti minacce e insulti più di una volta.
Volevo vedere fino a dove si sarebbe spinta, chissà magari avrebbe anche smesso con queste scenate orribili... O forse no.
In ogni caso, era meglio così per ora; e poi chi lo trovava il coraggio per raccontare tutto? Beh io no di certo...-Permesso... Buongiorno tesoro mio.
La mia mente era così assorta e ricca di pensieri che non mi accorsi neanche del nitido bussare da parte di mia madre.
Aprii lentamente gli occhi, per poi sorriderle dolcemente.-Ciao mamma.
La salutai con la voce ancora impastata dal sonno, stropicciandomi successivamente gli occhi.Quest'ultima si sedette in fondo al letto e mi guardò con occhi amorevoli.
STAI LEGGENDO
𝐒𝐡𝐲𝐧𝐞𝐬𝐬 | 𝐣𝐣𝐤
Fanfic❁ Timidezza. Questa era la parola che descriveva la ragazza diciassettenne Kim Miyon. Ma non era solo la timidezza a impedirle di frequentare una scuola di ballo. Tutti le dicevano che era brava e portata per la danza ma si sottovalutava talmente ta...